II DOMENICA DI AVVENTO (Anno B)
«Voce di uno che grida nel deserto»
Carissimi amici,
come nel tempo della Quaresima, anche in Avvento siamo chiamati a vivere un luogo: il deserto, che proviene dall'ebraico midbar, ovvero il “luogo della Parola”.
Vivere il deserto non è facile, perché richiede tempo, solitudine, silenzio. In questo anno così particolare, abbiamo sperimentato e stiamo sperimentando come è dura la solitudine, l'incertezza, la precarietà, sopratutto in questo periodo che ci porta al Natale, festività che la tradizione vede la famiglia riunita, ma di questa realtà ne parleremo il giorno di Natale!
Oggi, ci viene richiesto di vivere un deserto particolare, e non possiamo tirarci indietro difronte a questa grande sfida. Nel deserto, tutto è messo in discussione e le convinzioni personali lasciano spazio alla vita reale, che è fatta di avventure, belle e brutte, che dobbiamo affrontare con lucidità e serietà. Ma come si affrontano queste sfide? Innanzitutto riconoscerle, chiamarle per nome, dare loro un'identità. E già questo primo passaggio è molto impegnativo e a tratti doloroso, ma una volta identificata questa sfida, affrontarla sarà più semplice, perché sai cosa hai difronte a te. Io ho dovuto affrontare diverse sfide, due molto dure, dal punto di vista psicologico. Ci sono voluti tanti anni e tanto lavoro personale, ma alla fine ho vinto! E così faccio con tutte le sfide quotidiane. Certo, durante il cammino capita di rallentare il passo a causa della fatica, è normale! Ma mai bisogna abbandonare l'obiettivo.
Ecco, a livello spirituale è la stessa cosa, perché chi da la forza e la grinta di affrontare le sfide, è lo Spirito Santo, il Signore! Senza la speranza della Pasqua, del Paradiso, ogni nostra sfida, diventa il nostro incubo. Si è vincitori, perché Cristo ci sostiene, ci accompagna, ci guida, lotta insieme con noi.
Sento spesso parlare che siamo soli, che non abbiamo più nessuno. Non è vero! Gesù non ci ha mai abbandonato e mai lo farà. Riportiamo alla mente le sue parole al momento dell'Ascensione :”Sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi”. Ed è presente in ogni Eucaristia, sull'altare. Non importa l'orario in cui si celebra, ma è importante celebrare, è importante chiedere la Sua presenza in mezzo a noi. Ecco come si supera questa sfida drammatica che ci è richiesta in questo periodo particolare. Focalizzare la nostra attenzione su Cristo, vivo e presente in mezzo a noi, che ci ama e che ci accompagna sempre.
Non è facile, perché togliersi dal proprio vissuto, anni e anni di “convinzioni” e false sicurezze è un lavoro immane, ma alla fine ti rendi conto di aver recuperato la libertà e la dignità, di aver riscattato la tua vita e di vivere la bellezza del Paradiso già qui sulla terra.
Che il Signore ci aiuti a fare questo cammino di conversione, per godere, un giorno, la felicità del Paradiso. Amen!
Buon cammino!
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