sabato 3 marzo 2018

III DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

III DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)
«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»

Carissimi amici,
continuiamo il nostro cammino verso la Pasqua. Il Vangelo di questa domenica, ci mostra un Gesù molto arrabbiato e un po’ violento, tanto da prendere a frustate i venditori nel tempio e i cambiamonete. Il gesto di Gesù, non lo possiamo prendere con superficialità, perché se andiamo a ben vedere, le persone che lui scaccia, fondamentalmente stanno facendo il loro lavoro e in piena regola con le leggi del Signore. I cambiamonete servivano, perché tanti ebrei che da altre nazioni salivano al tempio, dovevano cambiare la moneta per poter fare l’offerta, così come i venditori di colombe o tortore che servivano per la purificazione e i sacrifici (Cf Lc 2,22-24). Allora perché Gesù ha questo scatto d’ira?

Nella seconda lettura, San Paolo dice: «Mentre i giudei chiedono segni e i greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso». I cristiani non hanno bisogno più di segni, di fare tanti ritualismi, hanno Cristo crocifisso e risorto, è già questo basta.
Ancora più terribile è l’atteggiamento di Gesù nei confronti di coloro che lo seguivano. Dice l’Evangelista Giovanni: «Molti, vedendo i segni che egli compiva, cedettero nel suo nome. Ma Gesù non si fidava di loro […] Egli infatti conosceva quello che c’è nell'uomo».

Noi purtroppo siamo molto legati ai segni esteriori e poco all'essenziale della fede. Sappiamo che Cristo è risorto dai morti e tale sorte è riservata a tutti noi, eppure facciamo fatica a credere! Abbiamo bisogno sempre di segni e miracoli che ci dicono: «Gesù è risorto, è vero!». Gesù, con questo gesto estremo, vuole scardinare dalla nostra mente questo atteggiamento miracolistico e farisaico. Ma quali sono i mercanti e i cambiamonete di oggi? La continua ricerca spasmodica di apparizioni o visioni che ci dicono che il mondo è alla conclusione, quello spiritualismo romantico, quell'ossessione compulsiva di praticare tutte le rubriche durante le preghiere e la Liturgia, ecc. in altri termini, Gesù ci vuole dire: «Fermati! Calmati! Queste cose non sono necessarie, ci sono io con te».

Gesù è il nuovo tempio, Gesù non ha bisogno di tante formalità. Lui vuole solo che lo riconosciamo come amico e fratello e questa amicizia deve essere vissuta anche tra di noi. Lui è la salvezza nostra. Possiamo fare tutti i sacrifici, le penitenze, le novene e processioni che vogliamo, ma se in tutto ciò, non c’è quella relazione vera e profonda con Gesù, è solo tempo perso.

Chiediamo al Signore di aiutarci a scacciare dalla nostra vita, tutte le formalità sterili, che ci illudono di incontrare Cristo, ma che in realtà ci divorano.

“Signore, l’essere eccessivamente zelante nelle attività, sta divorando la mia interiorità. Aiutami a concentrarmi solo sulle cose davvero necessarie. Aiutami a riscoprire e a vivere l’essenzialità della fede. Amen!”


Buon cammino!

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