III DOMENICA DI QUARESIMA (anno
B)
«Distruggete questo tempio e in tre
giorni lo farò risorgere»
Carissimi amici,
continuiamo il nostro cammino verso
la Pasqua. Il Vangelo di questa domenica, ci mostra un Gesù molto arrabbiato e
un po’ violento, tanto da prendere a frustate i venditori nel tempio e i
cambiamonete. Il gesto di Gesù, non lo possiamo prendere con superficialità,
perché se andiamo a ben vedere, le persone che lui scaccia, fondamentalmente
stanno facendo il loro lavoro e in piena regola con le leggi del Signore. I
cambiamonete servivano, perché tanti ebrei che da altre nazioni salivano al
tempio, dovevano cambiare la moneta per poter fare l’offerta, così come i
venditori di colombe o tortore che servivano per la purificazione e i sacrifici
(Cf Lc 2,22-24). Allora perché Gesù ha questo scatto d’ira?
Nella seconda lettura, San Paolo
dice: «Mentre i giudei chiedono segni e i greci cercano sapienza, noi invece
annunciamo Cristo crocifisso». I cristiani non hanno bisogno più di segni, di
fare tanti ritualismi, hanno Cristo crocifisso e risorto, è già questo basta.
Ancora più terribile è
l’atteggiamento di Gesù nei confronti di coloro che lo seguivano. Dice
l’Evangelista Giovanni: «Molti, vedendo i segni che egli compiva, cedettero nel
suo nome. Ma Gesù non si fidava di loro […] Egli infatti conosceva quello che
c’è nell'uomo».
Noi purtroppo siamo molto legati ai
segni esteriori e poco all'essenziale della fede. Sappiamo che Cristo è risorto
dai morti e tale sorte è riservata a tutti noi, eppure facciamo fatica a
credere! Abbiamo bisogno sempre di segni e miracoli che ci dicono: «Gesù è
risorto, è vero!». Gesù, con questo gesto estremo, vuole scardinare dalla
nostra mente questo atteggiamento miracolistico e farisaico. Ma quali sono i
mercanti e i cambiamonete di oggi? La continua ricerca spasmodica di
apparizioni o visioni che ci dicono che il mondo è alla conclusione, quello
spiritualismo romantico, quell'ossessione compulsiva di praticare tutte le
rubriche durante le preghiere e la Liturgia, ecc. in altri termini, Gesù ci
vuole dire: «Fermati! Calmati! Queste cose non sono necessarie, ci sono io con
te».
Gesù è il nuovo tempio, Gesù non ha
bisogno di tante formalità. Lui vuole solo che lo riconosciamo come amico e
fratello e questa amicizia deve essere vissuta anche tra di noi. Lui è la
salvezza nostra. Possiamo fare tutti i sacrifici, le penitenze, le novene e
processioni che vogliamo, ma se in tutto ciò, non c’è quella relazione vera e
profonda con Gesù, è solo tempo perso.
Chiediamo al Signore di aiutarci a
scacciare dalla nostra vita, tutte le formalità sterili, che ci illudono di incontrare
Cristo, ma che in realtà ci divorano.
“Signore,
l’essere eccessivamente zelante nelle attività, sta divorando la mia
interiorità. Aiutami a concentrarmi solo sulle cose davvero necessarie. Aiutami
a riscoprire e a vivere l’essenzialità della fede. Amen!”
Buon cammino!
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