DOMENICA
DELLE PALME IN PASSIONE DOMINI (Anno B)
«Prendete,
questo è il mio corpo»
Carissimi
amici,
siamo
giunti alla Settimana Santa, nella quale siamo chiamati a rivivere gli ultimi
giorni della vita terrena di Gesù. Giorni drammatici, ma anche pieni di amore.
Ciò
che caratterizza questa settimana, è il popolo. Un popolo ipocrita, dalla
doppia faccia. Dapprima accoglie Gesù, come Re e liberatore, poi lo condanna a
morte. Ma quello che a noi interessa è la reazione di Gesù in tutto questo. La
reazione di Gesù, è dettata dall'amore, non un amore semplice, ma vero e
profondo, tanto vero da dare la sua stessa vita, in riscatto degli altri. (Come
la notizia di ieri del poliziotto francese, che ha dato la sua vita, in
riscatto di un ostaggio).
Gesù
è vittima di un complotto, ha la ragione dalla sua parte, potrebbe far mettere
a morte i suoi accusatori e così ristabilire la pace. È un suo diritto, perché
la giustizia ebraica era obbligata ad emettere una sentenza. Doveva decidere se mettere a morte l’accusato o
coloro che accusano. Se l’accusato era realmente colpevole, veniva condannato,
in caso contrario, la condanna ricadeva su coloro che accusano. La pena
capitale decisa per l’accusa contro Gesù è la crocifissione. Bisognava soltanto
stabilire se mettere in croce Gesù o i farisei e i sommi sacerdoti. In questo
contesto, capiamo la scelta di Gesù, di rimanere in silenzio e farsi carico di
un peccato che non aveva fatto. Ha scelto di morire Lui e salvare tutti i suoi
accusatori. (Un gesto profetico, che non hanno capito, perché allora si sono
salvati, ma quarant'anni dopo sono stati uccisi tutti!).
Una
scelta difficilissima, che pochi al mondo sono capaci di fare!
Attualizziamo
questa scelta di Gesù nel nostro quotidiano. Certamente oggi non ci viene
richiesta la vita, ma qualche volta sono disponibile a farmi carico di una
situazione difficile per aiutare il prossimo? Quando qualcuno si fa carico
della mia fragilità, come accolgo questo gesto?
Gesù
si fa carico dei miei peccati, si interessa di me, mi toglie un peso, per farmi
camminare più dritto e leggero. Io, in che modalità mi interesso dell’altro?
Gesù
oggi ci insegna cosa significa offrire il proprio corpo per amore. Questo gesto,
non significa acconsentire al male, quasi a dire: «tu hai sbagliato, vado in
carcere al posto tuo. Tu continua a sbagliare». È un insegnamento forte, duro. Poche
persone, hanno capito il gesto di Gesù. I pochi che abbiamo visto domenica
scorsa: il buon ladrone, il centurione e Giuseppe d’Arimatea. È nella loro
conversione che si realizza il sacrificio di Gesù. Senza questa conversione,
quel sacrificio non serve a nulla.
La
domanda che ci deve pervadere oggi è questa: Gesù si è offerto per me, qualcuno
si è offerto per me. Quale è la mia reazione? Ho capito questo suo gesto,
oppure no?
Soltanto
dando una risposta a queste domande, possiamo capire se stiamo camminando bene,
oppure dobbiamo continuare la nostra ricerca.
“O Signore, tante
persone si sono caricate della mia fragilità. Non sempre sono in grado di
riconoscere questi gesti d’amore. Aiutami a fare un cammino di conversione,
affinché possa riconoscere te in questi gesti d’amore. Amen!”
Buona
settimana Santa!
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