sabato 27 febbraio 2021

II DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

II DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)
«Mentre scendevano dal monte»

Carissimi amici,

la Liturgia, nella seconda domenica di Quaresima, propone il brano evangelico della Trasfigurazione. È un testo molto bello, ricco e profondo.

Partiamo innanzitutto descrivendo ciò che accade. Gesù, insieme a tre discepoli, sale la montagna. Sulla montagna avviene qualcosa di grande. Dio Padre rivela l’identità di Gesù e invita ad ascoltare la sua Parola. Successivamente una condivisione di questo evento e poi una discesa. Da questa brevissima sintesi emergono tre cose importanti per il nostro cammino quaresimale. C’è una salita, che indica il cammino che stiamo facendo; c’è un annuncio “kerigmatico” che indica l’ascolto della Parola al quale segue una condivisione del messaggio ricevuto; poi c’è una discesa che indica che il messaggio ricevuto, non è stato compreso, c’è bisogno di tornare indietro e rincominciare il cammino.

In merito al tema dell’amicizia, che stiamo analizzando in questa Quaresima, ci sono diversi spunti di riflessione, ma io mi vorrei
soffermare su un solo aspetto. Per Gesù l’esperienza della trasfigurazione, è stata un flop, perché i tre discepoli non hanno capito il senso di ciò che era accaduto. Gesù ha sperimentato quella che noi chiamiamo “delusione”. Tra i dodici aveva scelto i tre più fidati per condividere la cosa più bella, ma non è andato come previsto. Solitamente, in queste situazioni, noi reagiamo malissimo, il nostro cuore si sente tradito, lacerato, perché ci siamo illusi di avere degli amici, ma in realtà loro non hanno capito niente di noi. Gesù, invece, non si lascia condizionare più di tanto, perché ha capito che forse la loro amicizia è ancora acerba, ha bisogno di essere coltivata per bene. Questo passaggio per noi è importante, perché nelle relazioni umane, non basta solo parlare e uscire insieme, c’è bisogno di entrare piano piano nel cuore dell’altro, far percepire il calore del cuore. Soltanto così si è capaci di perdonare anche le incomprensioni, perché sai che anche l’altro ha un cuore e una sensibilità, certamente diversa dalla tua, che merita di essere rispettata, non passivamente, ma con la vicinanza e il sostegno.

Gesù non ha abbandonato i tre discepoli, ma li ha accompagnati. Non ha tagliato i ponti, ma li ha rinforzati. L’amicizia è vera, se si è capaci di prendere per mano chi, inconsapevolmente ha illuso la tua fiducia. (Cosa diversa per chi lo fa di proposito! Il male va tenuto alla larga, sempre!) Questa è lo cosa più difficile da fare, perché da una parte hai il cuore ferito, dall’altra capisci che l’altro ha i suoi tempi per maturare. Come mettere insieme queste due realtà?
Mettendo tutto nelle mani di Dio, perché Lui che è Amore puro, sa come guidarci nel cammino della vera amicizia.

Buon cammino!


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