XXX DOMENICA T.O. (Anno C)
«O Dio, abbi pietà di me peccatore»
Carissimi amici,
tutto il discorso fatto nelle precedenti domeniche, trova un punto di
arrivo. Abbiamo visto una serie di caratteristiche: la Misericordia, la
giustizia, la preghiera, la fiducia, l’umiltà, ecc. Oggi vediamo un altro
aspetto che è l’essenzialità. Si, con il Signore bisogna essere essenziali,
chiari, veri. Molto diretta l’immagine che ci da il Vangelo questa domenica.
C’è uno che fa uno sproloquio davanti a Dio e un altro che con una sola frase
si mette nelle mani di Dio.
Ho detto che oggi è il punto di arrivo, perché se tutto quello che
abbiamo appreso in queste settimane, non coincide con questa essenzialità,
abbiamo perso tempo. Nella Misericordia e nella giustizia, Dio ci offre ogni
giorno una possibilità. Nella relazione personale, Dio si dimostra credibile e
affidabile. Quale deve essere il nostro atteggiamento se non quello di metterci
soltanto nelle sue mani? Proprio oggi è il mio primo anniversario di
presbiterato. Due giorni prima dell’ordinazione, mi sono messo davanti al
crocifisso e ho detto: «Signore, non ho più nulla, non resta che mettermi nelle
tue mani: eccomi!». In questo anno di presbiterato, davvero ho visto come il
Signore mi è stato accanto nei momenti belli, ma soprattutto nei momenti di
maggiore tensione (e ci sono stati!). In tutto questo, mi ha aiutato la grande
sofferenza che in famiglia abbiamo vissuto lo scorso autunno. L’insegnamento
più grande è stato proprio il valore dell’essenzialità. Quando tutte le
certezze umane diventano improvvisamente incertezza, non puoi fare altro che
alzare le mani e dire: Eccomi!
Quando le persone mi chiedono la preghiera, non credete che mi metta a
fare grandi discorsi ripetitivi con il Signore. In maniera molto semplice metto
la richiesta nelle sue mani, senza pretendere nulla, e vi posso testimoniare
che ho visto più miracoli così e non quando si pretende una grazia!
Allora, mettiamo la nostra intera esistenza nelle sue mani e fidiamoci ciecamente di Lui, perché sappiamo che tutto ciò che fa Dio ha un fine buono,
anche se incomprensibile ai nostri occhi, e come dice la canzone nel film di
animazione «il principe d’Egitto», vedrai
miracoli, se crederai!
“Signore, non ho molte pretese,
voglio solo dirti grazie per quello che mi hai dato e mi dai e ti chiedo scusa
se non sono riuscito sempre ad accogliere i tuoi doni. Oggi metto nelle Tue
mani tutta la mia vita e la vita di coloro che chiedono la mia preghiera. Amen!”
Buon cammino!
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