lunedì 31 dicembre 2018

SOLENNITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA MADRE DI DIO

SOLENNITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA MADRE DI DIO
“Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”

Carissimi amici,
innanzitutto buon anno! Oggi la Chiesa ci fa riflettere sulla maternità di Maria, la prima delle tre solennità dedicate proprio a Lei (15 agosto – Assunzione, 8 dicembre – Immacolata).
L’origine di questa festa e’ molto antica. La Chiesa di Roma, già nei primi secoli, il 1 gennaio celebrava la festa di Santa Maria, ma e’ con il Concilio di Efeso del 431 che viene riconosciuto ufficialmente il titolo “Maria madre di Dio”, perché viene riconosciuto che Gesù e’ Dio, quindi automaticamente, Maria ha portato dentro di se Dio.

Ecco, allora, che Maria e’ primizia della nuova umanità. In Lei, la nuova Eva, si compie tutto il destino dell’umanità. In Maria concepita senza peccato, c’è l’umanità redenta dal Battesimo; in Maria assunta in cielo, c’è l’umanità risorta che adora il Volto di Dio; in Maria madre di Dio, c’è l’umanità che accoglie dentro di se Dio, nell’Eucaristia o nell’effusione dello Spirito Santo al momento della Cresima.

Maria e’ davvero un grande dono che Dio ci ha fatto, e celebrarla oggi, primo giorno del nuovo anno, ci deve spronare a essere portatori di Cristo, così come ha fatto Lei nei nove mesi di gestazione e negli anni della giovinezza di Gesù. Prima lo ha accolto dentro di se, poi lo ha seguito in tutte le sue scelte, compreso la Croce.

Se nel giorno di Natale abbiamo meditato come il vero presepe è l’altare dell’Eucaristia, la solennità di oggi ci ricorda che noi siamo tabernacoli viventi, dove Dio dimora. Ed ecco che il gesto di riverenza che noi facciamo davanti al tabernacolo, dovremo imparare a farlo davanti ad ogni uomo, nel quale è presente Dio. Nasce così spontaneo affermare che la vita di ogni essere umano è sacra, e va protetta e tutelata in ogni modo, e ognuno di noi può e deve assolvere questo compito così importante. In che modo? Mi ha fatto riflettere una frase che è venuta fuori durante un campo scuola quest’estate. Si parlava della preghiera e ad un certo punto, il un sacerdote disse questa frase: «è inutile pregare per la pace nel mondo, se non sono in pace con chi mi sta intorno!». Credo che questa frase, deve diventare il nostro stile di vita, se vogliamo realizzare la beatitudine di Gesù: l’essere costruttori di pace! Stare con chi ci vive intorno, ascoltare e raccontarsi, condividere, progettare e lavorare insieme. Soltanto così si vincerà l’egoismo, l’orgoglio, la presunzione, il pettegolezzo, ecc.

Il Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria, guidi la nostra vita per vivere un 2019 nello stile del Vangelo, dell’adorazione e della carità. Amen!


Buon cammino e buon anno! 

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