SOLENNITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA MADRE DI DIO
“Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”
Carissimi amici,
innanzitutto buon anno! Oggi la Chiesa ci fa
riflettere sulla maternità di Maria, la prima delle tre solennità dedicate
proprio a Lei (15 agosto – Assunzione, 8 dicembre – Immacolata).
L’origine di questa festa e’ molto antica. La Chiesa
di Roma, già nei primi secoli, il 1 gennaio celebrava la festa di Santa Maria,
ma e’ con il Concilio di Efeso del 431 che viene riconosciuto ufficialmente il
titolo “Maria madre di Dio”, perché viene riconosciuto che Gesù e’ Dio, quindi
automaticamente, Maria ha portato dentro di se Dio.
Ecco, allora, che Maria e’ primizia della nuova
umanità. In Lei, la nuova Eva, si compie tutto il destino dell’umanità. In
Maria concepita senza peccato, c’è l’umanità redenta dal Battesimo; in Maria
assunta in cielo, c’è l’umanità risorta che adora il Volto di Dio; in Maria
madre di Dio, c’è l’umanità che accoglie dentro di se Dio, nell’Eucaristia o
nell’effusione dello Spirito Santo al momento della Cresima.
Maria e’ davvero un grande dono che Dio ci ha fatto, e
celebrarla oggi, primo giorno del nuovo anno, ci deve spronare a essere
portatori di Cristo, così come ha fatto Lei nei nove mesi di gestazione e negli
anni della giovinezza di Gesù. Prima lo ha accolto dentro di se, poi lo ha
seguito in tutte le sue scelte, compreso la Croce.
Se nel giorno di Natale abbiamo meditato come il vero
presepe è l’altare dell’Eucaristia, la solennità di oggi ci ricorda che noi siamo
tabernacoli viventi, dove Dio dimora. Ed ecco che il gesto di riverenza che noi
facciamo davanti al tabernacolo, dovremo imparare a farlo davanti ad ogni uomo,
nel quale è presente Dio. Nasce così spontaneo affermare che la vita di ogni
essere umano è sacra, e va protetta e tutelata in ogni modo, e ognuno di noi
può e deve assolvere questo compito così importante. In che modo? Mi ha fatto
riflettere una frase che è venuta fuori durante un campo scuola quest’estate.
Si parlava della preghiera e ad un certo punto, il un sacerdote disse questa
frase: «è inutile pregare per la pace nel mondo, se non sono in pace con chi mi
sta intorno!». Credo che questa frase, deve diventare il nostro stile di vita,
se vogliamo realizzare la beatitudine di Gesù: l’essere costruttori di pace!
Stare con chi ci vive intorno, ascoltare e raccontarsi, condividere, progettare
e lavorare insieme. Soltanto così si vincerà l’egoismo, l’orgoglio, la
presunzione, il pettegolezzo, ecc.
Il Signore, per intercessione della Beata Vergine
Maria, guidi la nostra vita per
vivere un 2019 nello stile del Vangelo, dell’adorazione e della carità. Amen!
Buon cammino e buon anno!
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