III
DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)
«Che
cosa dobbiamo fare?».
Carissimi
amici,
la
domanda che più volte viene posta a Giovanni Battista, diventa anche la nostra
domanda: «Che cosa dobbiamo fare?». Le letture e il Salmo, ci danno delle
ottime risposte che possiamo semplificare così: «Rallegrati, grida di gioia,
esulta e acclama con tutto il cuore!».
Guardando
la realtà di ogni giorno, sembra difficile, se non impossibile, rallegrarci e
gioire. Basta guardare le notizie del telegiornale o sui social, e subito si
rovina la giornata. Perché allora dobbiamo rallegrarci e gioire? Dobbiamo
rallegrarci e gioire perché Dio ci ha fatto un dono meraviglioso: Gesù Cristo!
Un Dio potente e immortale che si riveste di umanità e muore crocifisso per
noi. Ad una visione superficiale della fede, sembra una pazzia. Rallegrarci per
un Dio che si umilia e muore! Facendo un discorso più profondo, capiamo come la
scelta di Dio, è una scelta d’Amore. Dio ci Ama così tanto, da mettere da parte
la sua onnipotenza e immortalità, per diventare uno come noi. Chi di noi
farebbe una cosa simile? E sapere che un’autorità così potente come Dio, si fa
mio compagno di cammino, il mio cuore è felice e la mia anima esulta.
Ma
in che modo, Dio si fa vicino oggi? Giovanni Battista ci da ottime indicazioni.
Noi sperimentiamo la presenza di Dio, se viviamo secondo il Vangelo, soprattutto
nelle opere di Misericordia. In questi gesti evangelici, noi troviamo la forza
di rallegrarci e di gioire.
Se
oggi qualcuno mi chiede se sono felice, la mia risposta è si! Sono felice
perché il Signore, nonostante tante prove, è stato ed è sempre al mio fianco.
Sono felice del sacerdozio, sono felice della mia famiglia, sono felice delle
mie comunità, sono felice del rapporto di fraternità con gli altri sacerdoti e sono ancora più felice di condividere
questa mia gioia. Quando ci sono esperienze ed emozioni positive non si può
tacere! Quando una donna scopre di aspettare un figlio, non riesce a trattenere
la notizia per se, deve comunicarla subito. O come quando un disoccupato riceve
la notizia di un lavoro, non rimane nel silenzio, la condivide subito. Così
come ha fatto Maria. Saputa la notizia della sua gravidanza e di quella di
Elisabetta, subito è partita ed ha intonato il cantico del Magnificat.
Oggi,
davvero siamo chiamati a gioire e rallegrarci, perché anche quando tutto crolla
intorno a noi, l’unico a rimanerci accanto è il Signore, ed io l’ho
sperimentato e vi dico che è vero. Apriamo il nostro cuore a Lui, buttiamoci
tra le sue braccia, come fanno i bambini con i genitori quando hanno fatto
qualche marachella, e il calore amoroso che ci viene dato scioglie il nostro
cuore e ci riporta la gioia e la pace.
“Signore, ti ringrazio
per tutte le volte che nei momenti difficili sei rimasto accanto a me e hai
riscaldato il cuore e la mia anima. Ti ringrazio per aver asciugato le mie
lacrime e ti ringrazio perché ancora una volta mi dai la possibilità di dire a
tutti che Tu sei la fonte di ogni mia gioia e della mia felicità. Amen!
Buon
cammino!
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