sabato 15 dicembre 2018

III DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)

III DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)
«Che cosa dobbiamo fare?».

Carissimi amici,
la domanda che più volte viene posta a Giovanni Battista, diventa anche la nostra domanda: «Che cosa dobbiamo fare?». Le letture e il Salmo, ci danno delle ottime risposte che possiamo semplificare così: «Rallegrati, grida di gioia, esulta e acclama con tutto il cuore!».

Guardando la realtà di ogni giorno, sembra difficile, se non impossibile, rallegrarci e gioire. Basta guardare le notizie del telegiornale o sui social, e subito si rovina la giornata. Perché allora dobbiamo rallegrarci e gioire? Dobbiamo rallegrarci e gioire perché Dio ci ha fatto un dono meraviglioso: Gesù Cristo! Un Dio potente e immortale che si riveste di umanità e muore crocifisso per noi. Ad una visione superficiale della fede, sembra una pazzia. Rallegrarci per un Dio che si umilia e muore! Facendo un discorso più profondo, capiamo come la scelta di Dio, è una scelta d’Amore. Dio ci Ama così tanto, da mettere da parte la sua onnipotenza e immortalità, per diventare uno come noi. Chi di noi farebbe una cosa simile? E sapere che un’autorità così potente come Dio, si fa mio compagno di cammino, il mio cuore è felice e la mia anima esulta.

Ma in che modo, Dio si fa vicino oggi? Giovanni Battista ci da ottime indicazioni. Noi sperimentiamo la presenza di Dio, se viviamo secondo il Vangelo, soprattutto nelle opere di Misericordia. In questi gesti evangelici, noi troviamo la forza di rallegrarci e di gioire.

Se oggi qualcuno mi chiede se sono felice, la mia risposta è si! Sono felice perché il Signore, nonostante tante prove, è stato ed è sempre al mio fianco. Sono felice del sacerdozio, sono felice della mia famiglia, sono felice delle mie comunità, sono felice del rapporto di fraternità con gli altri sacerdoti e sono ancora più felice di condividere questa mia gioia. Quando ci sono esperienze ed emozioni positive non si può tacere! Quando una donna scopre di aspettare un figlio, non riesce a trattenere la notizia per se, deve comunicarla subito. O come quando un disoccupato riceve la notizia di un lavoro, non rimane nel silenzio, la condivide subito. Così come ha fatto Maria. Saputa la notizia della sua gravidanza e di quella di Elisabetta, subito è partita ed ha intonato il cantico del Magnificat.

Oggi, davvero siamo chiamati a gioire e rallegrarci, perché anche quando tutto crolla intorno a noi, l’unico a rimanerci accanto è il Signore, ed io l’ho sperimentato e vi dico che è vero. Apriamo il nostro cuore a Lui, buttiamoci tra le sue braccia, come fanno i bambini con i genitori quando hanno fatto qualche marachella, e il calore amoroso che ci viene dato scioglie il nostro cuore e ci riporta la gioia e la pace.

“Signore, ti ringrazio per tutte le volte che nei momenti difficili sei rimasto accanto a me e hai riscaldato il cuore e la mia anima. Ti ringrazio per aver asciugato le mie lacrime e ti ringrazio perché ancora una volta mi dai la possibilità di dire a tutti che Tu sei la fonte di ogni mia gioia e della mia felicità. Amen!


Buon cammino!

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