I DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)
«Risollevatevi
e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Carissimi amici,
con questa domenica, iniziamo il
nuovo anno liturgico con il tempo dell’Avvento, che ci accompagnerà fino al 24
dicembre. L’Avvento, come dice la parola stessa, è un tempo di attesa. Esso è
strutturato in due momenti. Il primo momento (I-II settimana) è l’attesa
escatologica, cioè si riflette e si prega sul ritorno glorioso del Signore. il
secondo momento (III-IV settimana) è l’attesa messianica, cioè facciamo memoria
della prima venuta del Signore, ovvero la nascita nella grotta di Betlemme.
Il Vangelo di questa prima domenica
di Avvento, è molto particolare e bello. Gesù fa un discorso molto forte, quasi
a voler intimorire, ma ad un certo punto ci sconvolge con una frase carica di
speranza: «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra
liberazione è vicina». Ogni giorno veniamo martellati da notizie negative di
cronaca, e mettendo insieme queste brutte notizie, con questo discorso di Gesù,
è facile pensare che la fine del mondo sta per arrivare, ma come abbiamo detto
qualche domenica fa, la fine del mondo non la conosce nessuno!
Allora
capiamo che il discorso di Gesù è indirizzato alla nostra persona, al nostro
cuore ferito dalla fragilità umana. Ed ecco che Gesù viene a darci
un’opportunità immensa: la liberazione! Ma liberati da cosa? Dalla tristezza
dei nostri peccati, dalle crisi del nostro cuore. Quando mi capitano esperienze
di persone che si sentono tristi e cariche di sensi di colpa per i propri
peccati, esorto sempre a stare sereni, a sorridere, perché la Misericordia di
Dio è più grande del nostro peccato. E soprattutto, se noi siamo tristi,
pessimisti, ecc. facciamo contenti il diavolo, mentre se apriamo il nostro
cuore a Dio con tanta fiducia e serenità, il diavolo rimane a mani vuote. Il Kyrie eleison che proclamiamo, non è
penitenziale, ma è un’invocazione carica di speranza. Un desiderio bello che
riempie il cuore, così come abbiamo ripetuto nel ritornello del Salmo
responsoriale: «A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido». Ed ecco che anche le parole di san Paolo,
trovano la realizzazione: «Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare
nell’amore». Perché solo quando una persona ha piena fiducia, e serenità è
capace di amare nel modo più autentico e profondo.
In questo tempo di Avvento, poi,
ascolteremo le parole dei profeti, che sono coloro che non annunciano sciagure,
ma la liberazione dopo il momento della prova. Giovanni Battista è l’ultimo dei
profeti, e ascolteremo in queste settimane un annuncio molto bello: preparate
la via al Signore, prepariamo il nostro cuore al Signore.
Questo
è il tempo per rialzarci dalla caduta, questo è il tempo di guardare il cielo,
perché tra le stelle del cielo c’è il Signore, la stessa stella che ha guidato
i Magi e che guiderà ciascuno di noi all’incontro con Gesù alla fine dei tempi.
Questo
è il senso dell’Avvento, questo è vivere il Natale!
Fare
l’incontro con Dio, non un Dio invisibile, ma un Dio rivestito di umanità, un
Dio-uomo.
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