sabato 1 dicembre 2018

I DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)

I DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)
«Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Carissimi amici,
con questa domenica, iniziamo il nuovo anno liturgico con il tempo dell’Avvento, che ci accompagnerà fino al 24 dicembre. L’Avvento, come dice la parola stessa, è un tempo di attesa. Esso è strutturato in due momenti. Il primo momento (I-II settimana) è l’attesa escatologica, cioè si riflette e si prega sul ritorno glorioso del Signore. il secondo momento (III-IV settimana) è l’attesa messianica, cioè facciamo memoria della prima venuta del Signore, ovvero la nascita nella grotta di Betlemme.

Il Vangelo di questa prima domenica di Avvento, è molto particolare e bello. Gesù fa un discorso molto forte, quasi a voler intimorire, ma ad un certo punto ci sconvolge con una frase carica di speranza: «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». Ogni giorno veniamo martellati da notizie negative di cronaca, e mettendo insieme queste brutte notizie, con questo discorso di Gesù, è facile pensare che la fine del mondo sta per arrivare, ma come abbiamo detto qualche domenica fa, la fine del mondo non la conosce nessuno!

Allora capiamo che il discorso di Gesù è indirizzato alla nostra persona, al nostro cuore ferito dalla fragilità umana. Ed ecco che Gesù viene a darci un’opportunità immensa: la liberazione! Ma liberati da cosa? Dalla tristezza dei nostri peccati, dalle crisi del nostro cuore. Quando mi capitano esperienze di persone che si sentono tristi e cariche di sensi di colpa per i propri peccati, esorto sempre a stare sereni, a sorridere, perché la Misericordia di Dio è più grande del nostro peccato. E soprattutto, se noi siamo tristi, pessimisti, ecc. facciamo contenti il diavolo, mentre se apriamo il nostro cuore a Dio con tanta fiducia e serenità, il diavolo rimane a mani vuote. Il Kyrie eleison che proclamiamo, non è penitenziale, ma è un’invocazione carica di speranza. Un desiderio bello che riempie il cuore, così come abbiamo ripetuto nel ritornello del Salmo responsoriale: «A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido».  Ed ecco che anche le parole di san Paolo, trovano la realizzazione: «Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore». Perché solo quando una persona ha piena fiducia, e serenità è capace di amare nel modo più autentico e profondo.

In questo tempo di Avvento, poi, ascolteremo le parole dei profeti, che sono coloro che non annunciano sciagure, ma la liberazione dopo il momento della prova. Giovanni Battista è l’ultimo dei profeti, e ascolteremo in queste settimane un annuncio molto bello: preparate la via al Signore, prepariamo il nostro cuore al Signore.

Questo è il tempo per rialzarci dalla caduta, questo è il tempo di guardare il cielo, perché tra le stelle del cielo c’è il Signore, la stessa stella che ha guidato i Magi e che guiderà ciascuno di noi all’incontro con Gesù alla fine dei tempi.
Questo è il senso dell’Avvento, questo è vivere il Natale!
Fare l’incontro con Dio, non un Dio invisibile, ma un Dio rivestito di umanità, un Dio-uomo.

“Signore Gesù, perdonami per tutte le volte che ti ho trascurato preferendo fare altre cose, anche le più sciocche. Aiutami a rialzarmi e a fissare il cielo per scorgere il tuo Amore e la tua Misericordia. Aiutami a non perdere la speranza che un giorno tornerai. Sono consapevole di non meritare il Paradiso, ma so che il tuo Amore è più forte del mio peccato. Gesù, ho bisogno di te! Vieni presto. Amen!

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