XVI DOMENICA T.O. (Anno A)
«Lasciate che l’una [la zizzania] e l’altro [il grano] crescano insieme fino alla mietitura»
Carissimi amici,
continuano gli insegnamenti di Gesù. Dopo averci detto di essere terreno buono che fa fruttificare la Parola di Dio, oggi ci dà un ulteriore insegnamento.
Essere terreno buono, non significa essere esenti da problemi, e Gesù lo dice chiaramente nel Vangelo di oggi. Nella vita i problemi ci sono stati e ci saranno sempre, come le cose buone, ma Gesù ci lascia un grande messaggio di speranza. Il male non avrà l’ultima parola! La Risurrezione metterà da parte la morte; il grano nel granaio e la zizzania nel fuoco.
Quando c’è qualcuno che dice: «ah, a me va sempre tutto bene, sono la persona più felice del mondo, non mi succederà mai niente», state attenti, non diventate gelosi di queste persone. Oppure nel caso contrario, quando qualcuno dice: «ah, ormai per me non c’è più nulla da fare! Sono inutile su questa terra, non valgo nulla!». Questi due estremi sono pericolosi perché nel primo caso, quando siamo troppo sicuri di noi stessi, ci chiudiamo alla grazia dello Spirito Santo, nel secondo caso ci chiudiamo alla speranza. Gesù invece ci dice che nella nostra vita ci sono momenti buoni e momenti brutti, ma alla fine solo il bene trionferà.
Qualche giorno fa, ho portato l’esempio della rosa, per spiegare come è la vita di ciascuno di noi.
La rosa è bella, profumata, vellutata al tatto, ma ha anche le spine sullo stelo. Più ti avvicini al fiore, più le spine aumentano e sono più piccole e pungenti, ma attenzione, le due cose stanno insieme (come il grano e la zizzania), anzi, dallo stelo pungente, viene fuori il bel fiore, così come dalla Croce è venuta la Risurrezione!
Non dobbiamo aver paura dei momenti di prova, della zizzania, delle spine, che insinuano la nostra vita, ma dobbiamo essere sempre aperti all’azione dello Spirito Santo e sperare che da quello stelo pungente, uscirà una bellissima e profumatissima rosa, che saprà riportare un dolce e soave profumo alla nostra vita.
Chiediamo al Signore di aiutarci a convivere con la zizzania, a non lasciarci sopraffare da essa.
“Signore, tante volte ho chiesto di morire, pur di non peccare più, ma Tu mi hai illuminato e mi hai fatto capire che ciò che chiedevo era puro egoismo, perché, per fare un bene a me, avrei portato dolore ad altri. Per rimuovere la mia zizzania, avrei distrutto delle spighe di grano. Grazie Signore per la Tua continua presenza e grazie perché, nonostante tutto, alla fine il bene trionferà sul male. Signore, guidami e accompagnami sempre. Amen!”
Buon Cammino!
sabato 22 luglio 2017
XVI DOMENICA T.O. (Anno A)
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