XV DOMENICA T.O. (Anno A)
«Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno»
Carissimi amici,
il Vangelo di oggi non ha bisogno di essere spiegato, perché è Gesù stesso che lo spiega ai suoi discepoli, è Gesù stesso che fa la catechesi. Quindi, riporto per intero la sua spiegazione della parabola del seminatore.
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Mi soffermo solo su un dettaglio che è importante. Ciò che interessa a Gesù, non è tanto la quantità del raccolto, ma la qualità. Molte volte noi ci affanniamo a fare tante cose e spesso dimentichiamo la motivazione per il quale le facciamo. Gesù ci dice: «Non preoccuparti, pensa solo ad ascoltare la mia Parola e a viverla in semplicità e verità, il resto verrà da sé. A me basta anche il trenta, purché sia fatto con amore». È questa deve essere la nostra speranza che ci permette di ascoltare e vivere la Parola di Dio.
Certo, se possiamo dare cento, non dobbiamo essere pigri. Ognuno da secondo le sue possibilità. Non è un «gioco al ribasso», un invito alla mediocrità, ma vivere la realtà che siamo. È vero che dobbiamo puntare sempre al massimo, ma come dico spesso, non dobbiamo sempre guardare in alto, altrimenti non vediamo cosa abbiamo davanti a noi. Chi guarda sempre in alto, rischia di prendere un «lampione in faccia» oppure di inciampare in qualche buca. Nella vita bisogna guardare dritto e scrutare l’orizzonte che ci circonda. Solo così possiamo fare discernimento e scartare ciò che è male e scegliere ciò che è bene.
Allora, chiediamo al Signore di aiutarci ad ascoltare e vivere la sua Parola.
“Signore, aiutami ad essere terreno fertile, aiutami ad accogliere e far maturare in me la Tua Parola. Aiutami a vivere bene i Tuoi insegnamenti. Certo non posso darti il cento, ma voglio darti il massimo di me stesso. A Te affido la mia vita, il mio cammino. Tu conosci il mio cuore e ciò di cui ho bisogno. E ciò che di bene realizzo, non sia per mia gloria, ma soltanto per la gloria del Tuo nome. Amen!”
Buon cammino!
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