NATALE DEL SIGNORE - Messa del giorno
Carissimi amici,
questa notte ci siamo concentrati sull’annuncio
kerigmatico del Natale. Un annuncio di gioia, di speranza. Oggi viviamo la
bellezza del grande poema che l’Evangelista Giovanni ci ha lasciato nel suo
Vangelo. Un testo meraviglioso, da brividi, che ci fa comprendere come il
Natale, oggi collocato nel tempo, ha la sua origine nel momento della
creazione. “En arché” in principio! Così inizia la Genesi, così inizia il
Vangelo di Giovanni. È dal principio che Dio ci ama, è dal principio che Dio è
nostro compagno di cammino.
La bellezza di questo meraviglioso inno giovanneo, ci
fa gustare la dolcezza di Dio, un Dio che crea la storia e che prende parte in
questa storia. Non come dominatore, ma come innamorato. Innamorato delle sue
creature, come amava dire san Francesco, padre del presepe, nel cantico del laudato
sii.
Poi, meravigliosa è l’immagine della luce. In lui
era la vita, e la vita era la luce degli uomini… veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Senza luce non c’è vita! E tante volte lo
diciamo: “ti vedo spento!”. E la luce che intende Giovanni, non è quella
fisica, ma quella del cuore, quella degli occhi. Perché è dallo sguardo che
capiamo se una persona sta bene oppure no. E Dio è quella luce capace di
illuminare le nostre tenebre. Dio è colui che nel silenzio e nella dolcezza,
rinnova la nostra vita, la nostra esistenza.
Un’ultima riflessione è sull'Et incarnatus est.
L’incarnazione non è il semplice concepimento. L’incarnazione è penetrare nella
vita dell’altro. Diventare tutt’uno, come ci racconta il libro della Genesi: “e
i due diventeranno una sola carne”. È l'atto più bello dell’amore che, purtroppo,
noi abbiamo trasformato in atto di puro piacere fisico. Fare l'amore, vivere
l’amore, non è solo unire gli organi riproduttivi. Fare e vivere l’amore,
significa vivere e essere per l’altro. Io posso amare alla follia, pur senza
l'atto riproduttivo. E Gesù lo ha dimostrato nell’esperienza della Croce.
Perché il fine del Natale è l’amore. Quello vero, autentico. Quello che Gesù ci
ha lasciato come ultimo insegnamento: “Non c’è amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici”.
Questa è la logica del Natale. Che il Signore possa illuminare
la nostra vita e ci aiuti a vivere il dono dell’incarnazione, per poter essere
donne e uomini capaci di amare alla follia e riempire il mondo di luce e di
vita.
Buon Natale a tutti!
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