venerdì 31 dicembre 2021
SOLENNITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA MADRE DI DIO
venerdì 24 dicembre 2021
I DOMENICA DI NATALE – Santa famiglia di Nazareth
I DOMENICA DI NATALE – Santa famiglia di Nazareth
Carissimi amici,
oggi la Chiesa ci invita a riflettere sulla famiglia.
È un tema molto attuale che sta a cuore a tutti.
In questi ultimi tempi si sta parlando tanto sulla
questione genitori, mamma, papà, maschile e femminile. Come dicevo la notte di Natale,
includere non è escludere, togliere, distruggere, perché ogni parola, ogni
termine ha il suo significato.
Nella Santa famiglia di Nazareth abbiamo un genitore,
una mamma, un papà e un figlio. Questa cosa può stupire, ma è così! L',unico
genitore è Maria, perché Maria (con la discesa dello Spirito Santo) ha generato
Gesù. Giuseppe non ha generato Gesù, lo ha adottato, ha vissuto la sua
paternità.
Mi chiedo e vi chiedo: “Se bisogna togliere madre e
padre per non discriminare, come definiamo san Giuseppe?” e nella situazione di
Giuseppe ci sono tantissime persone.
Vediamo, allora, come la Santa famiglia di Nazareth,
non è il prototipo della famiglia della “mulino bianco “, dove tutto è perfetto,
ma è un esempio attuale, che ci aiuta a riflettere su queste tematiche, alle
quali bisogna sempre guardare con molta attenzione.
Nonostante san Giuseppe non ha generato Gesù, egli lo
ama immensamente, come se lo avesse generato, tant’è che il Vangelo inizia con:
“i genitori di Gesù”. Al plurale, proprio per indicare il grande amore
che quest’uomo ha per questo figlio, oltre che indicare la sua origine
davidica.
Non lasciamoci condizionare da questi la slogan
progressisti. Non lasciamoci rubare la bellezza di essere madri e padri.
NATALE DEL SIGNORE - Messa del giorno
NATALE DEL SIGNORE - Messa del giorno
Carissimi amici,
questa notte ci siamo concentrati sull’annuncio
kerigmatico del Natale. Un annuncio di gioia, di speranza. Oggi viviamo la
bellezza del grande poema che l’Evangelista Giovanni ci ha lasciato nel suo
Vangelo. Un testo meraviglioso, da brividi, che ci fa comprendere come il
Natale, oggi collocato nel tempo, ha la sua origine nel momento della
creazione. “En arché” in principio! Così inizia la Genesi, così inizia il
Vangelo di Giovanni. È dal principio che Dio ci ama, è dal principio che Dio è
nostro compagno di cammino.
La bellezza di questo meraviglioso inno giovanneo, ci
fa gustare la dolcezza di Dio, un Dio che crea la storia e che prende parte in
questa storia. Non come dominatore, ma come innamorato. Innamorato delle sue
creature, come amava dire san Francesco, padre del presepe, nel cantico del laudato
sii.
Poi, meravigliosa è l’immagine della luce. In lui
era la vita, e la vita era la luce degli uomini… veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Senza luce non c’è vita! E tante volte lo
diciamo: “ti vedo spento!”. E la luce che intende Giovanni, non è quella
fisica, ma quella del cuore, quella degli occhi. Perché è dallo sguardo che
capiamo se una persona sta bene oppure no. E Dio è quella luce capace di
illuminare le nostre tenebre. Dio è colui che nel silenzio e nella dolcezza,
rinnova la nostra vita, la nostra esistenza.
Un’ultima riflessione è sull'Et incarnatus est.
L’incarnazione non è il semplice concepimento. L’incarnazione è penetrare nella
vita dell’altro. Diventare tutt’uno, come ci racconta il libro della Genesi: “e
i due diventeranno una sola carne”. È l'atto più bello dell’amore che, purtroppo,
noi abbiamo trasformato in atto di puro piacere fisico. Fare l'amore, vivere
l’amore, non è solo unire gli organi riproduttivi. Fare e vivere l’amore,
significa vivere e essere per l’altro. Io posso amare alla follia, pur senza
l'atto riproduttivo. E Gesù lo ha dimostrato nell’esperienza della Croce.
Perché il fine del Natale è l’amore. Quello vero, autentico. Quello che Gesù ci
ha lasciato come ultimo insegnamento: “Non c’è amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici”.
Questa è la logica del Natale. Che il Signore possa illuminare
la nostra vita e ci aiuti a vivere il dono dell’incarnazione, per poter essere
donne e uomini capaci di amare alla follia e riempire il mondo di luce e di
vita.
Buon Natale a tutti!
NATALE DEL SIGNORE - Messa della notte
NATALE DEL SIGNORE - Messa della notte
Carissimi amici,
la notte di Natale è qualcosa di veramente
meraviglioso, perché è la notte dello stupore, della gioia, del passaggio dalla
tristezza alla felicità, dal tumulto interiore alla pace. E il motivo è nel
sorriso di un bambino. Chi di noi, davanti al grande miracolo della vita non
sorride. Anche una gravidanza non desiderata, in quel momento diventa la cosa
più bella. Chi di noi davanti ad un bambino, mezzo addormentato, si mostra
triste e arrabbiato. In compagnia di quel bambino, tutte le cose negative
scompaiono e una lacrima di speranza e di gioia solca il nostro viso. È questa
è la reazione dei pastori, che avvertiti dal coro degli angeli, si recano al
cospetto di Maria e Giuseppe, per ammirare la grande meraviglia di Dio.
Questa, insieme alla Veglia di Pasqua, è la notte
della vita, dove Dio mostra tutto il suo Amore, la sua Misericordia. Il Natale,
parola messa in discussione perché si è ignoranti nel suo significato, è il
momento della nuova nascita, è la notte dell'amore in cui l’amante va incontro
al suo amato. È il momento nel quale Dio si “sporca” della nostra umanità per
rivestirci di gloria nella Pasqua. Non lasciamoci assecondare da slogan
falsamente inclusivi. L’inclusione non è escludere, togliere di mezzo.
Inclusione è cercare e vivere l’elemento comune nelle varie diversità. E
l’elemento comune del Natale, è la bellezza dell’Amore. Un amore donato e
condiviso.
Oggi il Natale ci chiede di aprire i nostri occhi,
guardare con speranza la novità della nuova vita che siamo chiamati a vivere.
Nulla è più come prima, ormai lo sappiamo. Così come con Gesù. Con la sua
venuta è iniziata una nuova era e sono circa 2026 anni di questa novità che ha
stravolto l’intero universo.
Oggi dobbiamo essere come i pastori. Siamo entrati a
testa bassa e tristi, dobbiamo uscire con gli occhi lucidi e un volto
sorridente. Solo così riusciremo a dare una svolta seria a questo periodo
drammatico della pandemia e con tutte le sue conseguenze.
Coraggio, Dio è dalla nostra parte! Dio si è incarnato
per stare accanto a noi. Esultiamo di gioia perché un bimbo è nato per noi, un
figlio ci è stato dato!
Buon Natale a tutti!