VII DOMENICA DI PASQUA - Solennità dell’Ascensione del Signore (Anno B)
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».
Carissimi amici,
oggi la Chiesa è in grande festa, perché il Cielo ha spalancato le sue porte per accogliere il Risorto. Umanamente parlando, questo avvenimento ha rattristato gli Apostoli, perché Gesù non sarebbe più stato fisicamente in mezzo a loro e questo distacco, dispiace. Ma Gesù ha lasciato un mandato speciale: continuare l’opera di evangelizzazione nel suo nome! E questo succede anche a noi, quando sentiamo dire: “Faccio questa cosa perché lo ha voluto papà!”. La continuazione dei sogni di chi ci ha amato e ci ha voluto bene. Ecco perché anche la dimensione della morte è trasfigurata. La persona amata che non sarà più fisicamente con noi, sarà in noi, in ciò che ci ha insegnato, in ciò che ci ha tramandato, nei suoi sogni che noi proveremo a realizzare. Questo è il grande messaggio della solennità odierna. Anche se fisicamente assente, Cristo, il Risorto è sempre con noi, è in noi e non ci lascerà mai!
Ben vengano le lacrime nel momento del distacco, perché in quelle lacrime c’è tutto l’amore che abbiamo ricevuto e c’è tutta la forza che ci permette di gridare al mondo la bellezza della risurrezione, della vita, della realizzazione dei sogni.
Concludo con una famosa frase di Sant’Agostino: «Nessuno muore sulla terra, finché vive nel cuore di chi resta».
Chiediamo la grazia al Signore di essere forti annunciatori del suo Vangelo, in modo da testimoniare che la morte è sconfitta dalla vita e non ha più alcun potere su di noi. Cristo è risorto, Cristo vive, Cristo regna! Amen, alleluia!
Buon cammino!
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