sabato 1 maggio 2021

V DOMENICA DI PASQUA (Anno B)

V DOMENICA DI PASQUA (Anno B)

«Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità»

 

Carissimi amici,

oggi la Liturgia ci esorta a vivere l’Amore, con un nostro totale coinvolgimento e non a chiacchiere. Come? Vivendo ciò che Gesù ci dice nel Vangelo, con questa similitudine della vite e dei tralci.

 

Le parole sulle quali mi soffermo sono: tagliare e potare.

In greco questi due termini provengono dal verbo αιρω che significa portare via. Nel primo caso è utilizzato al presente, nel secondo caso il verbo ha una forma composta καθαιρει (καθ + αιρει) che letteralmente significa come + portare via. Chi lavora la campagna sa la differenza tra portare via (sradicare) e come portare via (potare). Quel “come” indica un criterio da osservare per fare qualcosa. Gesù è chiaro! Se il tralcio, il ramo non è buono, si deve eliminare, ma se è buono, bisogna curarlo con particolare attenzione.

 

E questo vale anche nelle nostre relazioni. Non bisogna sempre acconsentire o dissentire a tutto e a tutti. Bisogna sempre capire se chi ci sta di fronte è un ramo da tagliare o da potare. Stessa cosa nella nostra vita. Capire ciò che va tolto e ciò che va potato, solo così saremo capaci di portare tanto frutto per noi stessi e per gli altri.

 

Per una nostra crescita umana e spirituale, per un po’ di tempo è opportuno potare anche quelle relazioni negative, di polemica, di sterile chiacchiericcio che ci circondano. Gesù ci sta chiedendo di sfoltire la nostra vita e di tornare all’essenzialità, ovvero l’Amore. E tutto questo si fa con i fatti, con la concretezza, così come ci ha suggerito l’Evangelista Giovanni.

 

E allora chiediamo al Signore il coraggio e la forza di essere buoni agricoltori della nostra vita e delle nostre relazioni, in modo da vivere in pienezza il comandamento dell’Amore.

 

Buon cammino!

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