XXVI DOMENICA T.O. (Anno C)
«Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno
risorgesse dai morti».
Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica, ci svela una cosa molto importante. Ci fa
aprire gli occhi sulla realtà della Misericordia, che non è il buonismo che
erroneamente o per nostro comodo predichiamo. Il ricco epulone, dopo la sua
morte, chiede Misericordia e perdono, ma non la ottiene! C’è un’ulteriore
richiesta quando il ricco dice: «Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a
casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché
non vengano anch’essi in questo luogo di tormento». Ma nemmeno questa richiesta
viene esaudita.
Il tema della Misericordia, è il perno della nostra vita. Senza di essa,
nulla avrebbe senso. La Misericordia è la prima forma di giustizia e di verità.
Nella parabola, Gesù dice una cosa molto importante. Alla richiesta del ricco
epulone risponde: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro». Ed è vero. Noi
abbiamo un grande tesoro nelle nostre mani: la Bibbia! per capire e vivere la
Misericordia dobbiamo leggere e meditare la Bibbia. Quando penso alla
Misericordia, mi chiedo: Ma Dio come ha agito nella storia della Salvezza? Rileggendo
dei passi biblici, vedo come Dio ha un Amore smisurato, senza limiti di tempo e
quantità e già questo è un segno di grande speranza, ma Dio è anche un Padre e
maestro, quindi ha un compito educativo nei nostri confronti. Come educa Dio?
Con la libertà!
Le storie di Misericordia nella Bibbia sono tantissime, ne cito solo
alcune in modo da suscitare una riflessione su questo tema. È interessante la
storia di Giuseppe venduto dai fratelli, poi tutto il viaggio del popolo
ebraico nel deserto, fino ad arrivare al Vangelo di Luca che è denominato il
Vangelo della Misericordia. Tanti personaggi: Zaccheo, la peccatrice, la figlia
di Giairo, l’emorroissa, il padre misericordioso, il paralitico sceso dal tetto
con il lettuccio, i dieci lebbrosi, il buon ladrone, ecc. Sono tutti passaggi
dove il primo passo non è di Dio, ma dell’uomo. L’esempio che porto sulla
Misericordia, alla luce di questi testi biblici, è quello sulla sorgente d’acqua!
La sorgente scorre sempre, l’acqua è fresca, limpida, dissetante, ma se io non
mi avvicino per bere, non avrò mai la gioia di gustare il suo ristoro. Posso
anche gridare al mondo che Gesù ci ha salvati con la sua morte e risurrezione,
ma se non vivo dentro di me la Pasqua, sarà tutto inutile.
Come vivere la Misericordia? Riconoscendo il nostro errore, chiedendo
perdono con i fatti, non con le parole e ricordandoci di rispettare anche la
libertà dell’altro. Il perdono e la Misericordia non vanno mai imposti, ma
proposti! Se Dio ci lascia liberi di accogliere o meno la sua Misericordia,
anche noi dobbiamo fare la stessa cosa con gli altri. Uno dei pochi casi dove
la Misericordia non è stata accolta è nel racconto del giovane ricco. Lui si
avvicina a Gesù, Gesù gli spiega cosa deve fare, ma lui va via. Gesù non lo
rincorre, anzi commenta dicendo: «come è difficile per un ricco entrare nel
regno dei cieli».
Questa è la Misericordia, quella vera!
“Signore, tante volte ho pensato
che la tua Misericordia fosse il permesso per poter fare tutto quello che
voglio, ma non è così. Oggi mi hai fatto capire che la Misericordia è la fonte
della verità, della giustizia e della libertà! e che tu non aspetti altro che
io ritorni da Te, nel tuo Amore. Amen!”
Buon cammino!
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