XIV DOMENICA T.O. (Anno C)
«è vicino a voi il Regno di Dio»
Carissimi amici,
due sono gli argomenti principali
del Vangelo di questa domenica. Il primo argomento, riguarda l’aspetto
vocazionale. Già domenica scorsa abbiamo avuto tre esempi vocazionali. Oggi
Gesù ne sceglie settantadue e li invia.
Nel momento dell’invio, Gesù dice:
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai». Quando ascoltiamo questa
frase, subito pensiamo alla scarsità di sacerdoti, in realtà Gesù fa un
discorso più ampio. Non c’è solo il sacerdozio inteso come sacramento
dell’ordine, esiste anche un sacerdozio battesimale del quale tutti siamo
rivestivi. Quindi possiamo tradurre così la frase di Gesù : «gli uomini da
evangelizzare sono tanti, ma sono pochi i cristiani». Ricordiamoci che non è
solo il presbiterato in crisi vocazionale, ma anche il matrimonio! Quanti si
sposano consapevolmente e in sintonia con la vita cristiana? Da questo capiamo
che è il sacerdozio battesimale ad essere davvero in crisi.
Gesù poi continua: «Pregate dunque
il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Per ottenere
buoni cristiani, bisogna affidarli al Signore. Ci lamentiamo che mancano i
presbiteri. Li abbiamo chiesti nella preghiera al Signore? Ci lamentiamo che
mancano le famiglie e che i paesi si svuotano. Abbiamo chiesto nella preghiera
al Signore nuove famiglie?
Come dico sempre, prima di chiedere
presbiteri, dobbiamo chiedere famiglie, perché i presbiteri e i religiosi,
nascono da una famiglia. E una famiglia cristiana nasce da un uomo e una donna
che vivono il sacerdozio battesimale.
Un secondo argomento è la libertà
nell’annuncio del Vangelo. C’è una frase che Gesù dice e che noi interpretiamo
in maniera dispregiativa. Dice Gesù: «Anche la polvere della vostra città, che
si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però
che il regno di Dio è vicino». Questa frase, che noi utilizziamo per screditare
gli altri, è di una profondità unica. L’Annuncio del Vangelo non è
un’imposizione, ma è una proposta libera. Se il nostro interlocutore non è
interessato, è giusto rispettare la sua scelta. Questa frase la possiamo
tradurre così: «Rispetto così tanto la tua scelta da lasciarti anche la polvere
che ho calpestato. Che tu ci creda oppure no, il Regno di Dio è comunque
vicino!» Una piccola precisazione. Il Vangelo è Vangelo, non si «adegua» per
coloro che non vogliono credere! Chi annuncia il Vangelo deve essere credibile
è fermo.
Lungo i secoli abbiamo fatto guerra
ai non cristiani con questa frase. È il famoso «allah akbar» che oggi
utilizzano i terroristi islamici. Se leggiamo in chiave dispregiativa questa
frase, siamo autorizzati da Gesù stesso a fare guerra agli infedeli, ma
fortunatamente il Signore ci ha illuminato sull’interpretazione della Sacra
Scrittura e ci ha dato una nuova chiave di lettura, che è quella del rispetto e
della Misericordia. Non dimentichiamo che il Vangelo di Luca è il Vangelo della
Misericordia, del Padre misericordioso, di Zaccheo, del buon ladrone.
Vivere il sacerdozio battesimale
inizia proprio da questo secondo argomento: annunciare il Vangelo e rispettare
la liberà dell’altro. Sarà più il nostro rispetto a convertire e non i nostri
discorsi!
Chiediamo al Signore operai saggi
per la sua messe.
“Signore,
donami la grazia di vivere in pienezza il mio sacerdozio battesimale. Aiutami
ad essere rispettoso delle scelte degli altri, e perdonami per tutte quelle
volte che mi sono comportato male nei confronti di chi non vuole credere.
Amen!”
Buon cammino!
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