domenica 3 febbraio 2019

IV DOMENICA T.O. (Anno C)

IV DOMENICA T.O. (Anno C)
«Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino»

Carissimi amici,
domenica scorsa abbiamo visto che l’evangelizzazione inizia con la Parola di Dio e l’Eucaristia. Oggi aggiungiamo un elemento in più: la libertà.

Gesù è un uomo libero, non si sente legato ad una realtà particolare. Per lui i nazareni e i giudei, sono la stessa cosa, non c’è un rapporto privilegiato. All’opposto, i nazareni, sono legati a Gesù, è un motivo di vanto e orgoglio per loro, ma Gesù smonta i loro sogni e questo provoca una reazione un po’ brusca, violenta. Ma la conclusione del Vangelo spiazza tutti, come a dire: «Beh, voi continuate a litigare. Io vado altrove!».

È un’immagine forte che ci fa capire cosa significa essere veramente liberi. Liberi da legami, da compromessi. Potrebbe sembrare un Gesù carico di orgoglio, snobbatore, ecc. ma in realtà è un Gesù che vive la sua missione, consapevole che Lui è chiamato solo ad annunciare il Regno di Dio, con tutte le conseguenze annesse. Nel Vangelo di Giovanni, nei capitoli 6-7 dedicati all’Eucaristia, Gesù pronuncia una frase molto dura: «Forse anche voi volete andarvene?» (Gv 6,67). Gesù non scende a compromesso. Il Vangelo è Vangelo, anche se non piace!

Molte volte noi preferiamo il compromesso, giustificato dal «mantenere la pace», ma non è così che si vive. Oggi, purtroppo, viviamo in una realtà dove tutto è relativo, o per dirla in termini semplici, la realtà del «secondo me». Nel mondo ci sono cose oggettive, che non possiamo mettere in discussione con il «secondo me». Adesso fare l’elenco di queste realtà sarebbe lungo, ma è necessario riflettere su questo argomento! Ogni giorno leggo sui social un continuo offendersi, ergersi ad avvocati di cause intellettuali e ideologiche che vanno fuori di ogni realtà concreta, incapaci di analizzare le diverse realtà con oggettività. Molte volte dimentichiamo che siamo noi ad aver bisogno della verità e non il contrario. Non esistono le verità, ma la verità! E va vissuta e annunciata per quello che è, non per quello che vogliamo.

Quest’ultima frase del Vangelo, infondo, ci vuole dire di recuperare la verità del Regno di Dio e di testimoniarla con serenità e coerenza e tutto ciò ci rende liberi.
Questa è un’esperienza molto bella che sto vivendo, soprattutto nell’unità pastorale, dove non mi sento vincolato, ma libero di poter annunciare il Vangelo in ciascuna comunità e questo sta avvenendo anche con altri sacerdoti. Il «mio» e il «tuo» ti vincolano, il «nostro» ti lascia libero.

Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere il Vangelo con semplicità e libertà.

“Signore, tante volte ho utilizzato la verità del Vangelo per avallare le mie verità. Grazie per avermi perdonato e per avermi fatto capire che non ho bisogno delle mie verità per essere libero, ma solo della Tua, ovvero la Misericordia, l’Amore. Rendimi sempre più testimone di questa grande verità nella missione evangelizzatrice. Amen!”


Buon cammino! 

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