lunedì 27 aprile 2015

IV DOMENICA DI PASQUA – “Giornata mondiale delle vocazioni”

IV DOMENICA DI PASQUA – “Giornata mondiale delle vocazioni”
«Io sono il buon Pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me»

La vocazione, non è qualcosa che inventiamo noi, ma è frutto di una chiamata da parte del Signore. Infatti, Lui conosce ognuno di noi e chiama ognuno di noi a svolgere un determinato compito, una determinata missione all’interno della Chiesa e della società.

La mia vocazione è caratterizzata da una serie di incontri:
      1)      L’incontro con la figura del “prete eroe” o “prete sorriso” don Stefano Gorzegno;
      2)      L’incontro con la realtà della disabilità;
      3)      L’incontro con la realtà delle famiglie;
      4)      L’incontro con la realtà dei giovani;
Tutti questi “incontri” hanno avuto un “filo rosso” che li ha collegati: Gesù Cristo.
È Lui che, per aiutarmi a crescere e a maturare, mi ha fatto fare questi incontri.

Il desiderio di “lavorare” in queste realtà non dicono che il Signore mi sta chiamando al sacerdozio. Mi fece notare una ragazza a Venafro: «perché proprio il sacerdozio? Ci sono tanti altri modi per servire Gesù in queste realtà!»
Ed è vero!
Ma in quel momento il Signore mi ha suggerito la risposta. Le chiesi: «sei fidanzata?» e lei rispose: «si!» ripresi: «ci sono tanti ragazzi, perché proprio lui?» lei mi rispose: «perché lui non si è fermato solo al mio aspetto fisico, (questa ragazza aveva un problema ad una gamba) ma ha saputo guardare come sono dentro». Ed io risposi alla sua prima domanda: «ed è così anche per me. Gesù ha saputo guardare come sono dentro e mi ama così come sono».
La risposta è l’amore!
Come dicevo, la vocazione riguarda tutti. La domanda che mi fece la ragazza a Venafro, io la rivolgo a tutti, in particolare ai fidanzati, visto che gli occhi della Chiesa sono puntati nella direzione di far vivere alle coppie il vero dono dell’amore.
La domanda è questa: «Perché hai scelto il fidanzamento/matrimonio e perché proprio lui/lei?»

Ricordate che i sacerdoti non arrivano misteriosamente dal cielo, ma arrivano da una famiglia, da un papà ed una mamma che si amano e sanno trasmettere i veri valori della vita e della fede.

Vi lascio con un video che testimonia come la volontà di seguire il Signore, non si ferma davanti a nulla, nemmeno davanti la morte.


“Signore, aiutami ad essere sempre fedele alla scelta che ho fatto. Sostienimi nei momenti più duri e oscuri. Insegnami ad essere pastore che guida il tuo gregge e non lupo che le disperde nelle tenebre. Amen!


sabato 18 aprile 2015

III DOMENICA DI PASQUA (Anno B)

III DOMENICA DI PASQUA (Anno B)
«sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma»

Dopo aver riconosciuto Gesù nello spezzare il pane, i discepoli annunciano la loro esperienza, e appena Gesù torna da loro, sembrano aver dimenticato quel momento e non riconoscono più Gesù.

È stano! Ma Gesù, con pazienza, li rassicura: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!» e anche con un pizzico di ironia aggiunge: «Avete qui qualcosa da mangiare?»

Il Dio iroso e cattivo che punisce senza pietà i peccatori, sembra aver cambiato Volto. Con Gesù ci viene rivelato il vero Volto di Dio, così come dice il Salmo 144:«Paziente è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia».
Gesù, citando la Legge, i Profeti e i Salmi, ci rivela questo grande mistero di Amore e Redenzione.

Ieri, 18 Aprile, ho ricordato i 16 anni dalla mia prima Comunione pregando davanti al Miracolo Eucaristico di Lanciano (Ch) e ho raccontato ai bambini del catechismo l’emozione che si prova nel ricevere questo grande dono!
Io, a distanza di 16 anni, ricordo tutto di quella celebrazione: il posto dove ero seduto, i canti della Messa. Il primo vero incontro con Gesù non si dimentica più!

Il rischio è quello che l’Eucarestia diventi una routine. Spesso capita di ricevere l’Eucarestia in maniera distratta, a volte non provo nulla! Ma ho sperimentato che quando non la ricevo, sento un vuoto dentro di me e non vi nascondo che in quei momenti qualche lacrima bagna il mio viso.
Da queste esperienze deduco che per me l’Eucarestia è davvero importante e che anche quando mi sento stanco o distratto, Gesù non si tira indietro, ma nutre lo stesso la mia anima. È la realizzazione di questa pagina del Vangelo! Quando io non riconosco Gesù, Lui si fa riconoscere.

Meditiamo e preghiamo su questo grande dono che è l’Eucarestia. Spero vi possa essere di aiuto il video che vi propongo!


“Signore, grazie per la tua infinita pazienza e misericordia. Grazie perché ti rendi vivo e presente nella mia vita attraverso l’Eucarestia. Aiutami a non dubitare mai dell’autenticità di questo grande Sacramento. Perdonami quando mi avvicino a Te in maniera distratta o indifferente. Amen!”


lunedì 13 aprile 2015

II DOMENICA DI PASQUA “Domenica della Misericordia” (Anno B)

II DOMENICA DI PASQUA “Domenica della Misericordia” (Anno B)
«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Questa frase è così famosa che noi molto spesso ne facciano uno stile di vita!
Ma perché si arriva a questo punto? Perché viene a mancare la fiducia?
Perché il dramma della Croce, del tradimento di Giuda, del rinnegamento di Pietro sono stati eventi così dolorosi da chiudere il cuore del povero Tommaso.
Quante volte nella vita ci capitano delle situazioni spiacevoli come il tradimento di un amico, di un famigliare, del proprio coniuge, ecc. Quale è la nostra reazione? «Non mi fido più di te!».

Sono sempre più convinto che le esperienze vissute sulla propria pelle, sono molto più istruttive di tanti discorsi teorici.
In passato, precisamente 6 anni fa, ho sperimentato anche io il dramma del tradimento da parte di persone che consideravo parte della mia vita. È stata un’esperienza dolorosa, ma a distanza di tempo, confortato dalla preghiera, armato di pazienza e buona volontà, ho recuperato il rapporto con quelle persone che avevano tradito la mia fiducia.
Ma non solo! Sono capitate occasioni, nelle quali anche io ho tradito la fiducia, e ho sperimentato il perdono e la Misericordia.

Non è facile perdonare! La Misericordia, come la Risurrezione, è un’esperienza personale, che non può avere le stesse caratteristiche per tutti allo stesso modo.

Per iniziare a vivere la Misericordia, bisogna mettere la fiducia al primo posto!
Dio si fida sempre di noi, sa che a volte cadiamo, ma lui rimane sempre con le braccia allargate e ci aspetta per abbracciarci. È una scena tenerissima!
Come un bimbo che muove i primi passi verso la mamma e il papà, e che lo attendono pieni di gioia ed emozione.

Mi piace immaginare Dio che dice a me e a ciascuno di noi:” Dai! Vieni! Io sono qui, muovi i tuoi passi verso di me. Non temere! Vieni avanti! Non conto i tuoi fallimenti, ma la tua voglia di raggiungermi.”

“Signore, grazie per la tua infinita Misericordia. Grazie perché ti fidi di me, nonostante i miei limiti. Grazie perché con Te mi sento al sicuro.
Signore, aiutami a fidarmi dei miei fratelli. Aiutami a non sbagliare contro i miei fratelli. Aiutami a perdonare chi mi fa un torto!

Signore, abbi Misericordia di me e del mondo intero. Amen!”

Coraggio, Gesù ci attende!


sabato 4 aprile 2015

DOMENICA DI PASQUA IN RESURRECTIONE DOMINI (Anno B)

DOMENICA DI PASQUA IN RESURRECTIONE DOMINI (Anno B)
«So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto.»

Il cuore è colmo di gioia, Gesù è risorto!
L’Evangelista Marco utilizza (ηγερθη) per descrivere questo evento prodigioso e nei Vangeli viene utilizzato in vari racconti di guarigioni, come ad esempio la suocera di Pietro, la fanciulla, il paralitico, ecc.
La risurrezione, quindi, non è solo un ritornare in vita, ma soprattutto guarigione.
Spiegare la resurrezione non è facile, perché al momento del fatto, nessuno era presente. La risurrezione si comprende solo se noi ne facciamo esperienza!

Ognuno di noi, nel suo piccolo, ha avuto qualche esperienza di risurrezione.
Spesso nei miei 25 anni di vita, ho avuto dei momenti particolari, tristi, dubbiosi. Dopo questi momenti ho sempre ritrovato la gioia, la serenità, la tranquillità! Ecco, passare da momenti negativi a momenti positivi può essere un modo per fare esperienza della risurrezione.
Ma non solo!
È’ risurrezione quando un brutto male scompare;
E’ risurrezione quando usciamo dal confessionale;
E’ risurrezione quando auguriamo la pace;
E’ risurrezione quando nel cuore abbiamo la certezza che i nostri cari defunti contemplano felici il volto di Dio.

Noi ogni giorno possiamo fare tra di noi esperienza di risurrezione. Come? Con una cosa che può sembrare banale, ma che invece è importante e salutare: un sorriso sincero e non solo di cortesia!
Come ci ricorda spesso il Papa: «non lasciamoci rubare la gioia.» Ovviamente questo non significa banalizzare le situazioni di dolore, ma significa essere portatori di speranza! In una situazione drammatica, come portiamo speranza? Gridando e piangendo? No! Ma facendo silenzio e portando impresso sul volto il sorriso della speranza.

Ascolto spesso tante storie di persone che hanno grandi problemi di salute o di famiglia! Vi posso testimoniare che mostrare il sorriso della speranza e della fiducia, accompagnato da gesti di affetto è molto più efficace di grandi e commuoventi discorsi filosofici e teologici. Nel Vangelo di Giovanni, Gesù risorto si avvicina delicatamente a Maria di Magdala e non fa grandi discorsi, dice solo una parola: «Maria!» il tutto accompagnato dal sorriso della speranza e della fiducia. Ed è in quella parola, in quel sorriso che Maria vede (οραω) il Risorto.

“Signore, aiutaci ad essere portatori di gioia, portatori di speranza. Perdona i nostri fallimenti e aiutaci a rialzarci (ηγερθη), così come hai fatto con la suocera di Pietro, con la fanciulla morta. Prendici per mano e guidaci verso la vita senza fine per contemplare il Volto di Dio Padre nei secoli eterni. Amen!”


Buona Pasqua di Risurrezione!