sabato 27 novembre 2021

I DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)

I DOMENICA DI AVVENTO (Anno C)
«Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Carissimi amici,
in una realtà bombardata da notizie apocalittiche, Gesù è l'unico che ci viene a dare un messaggio bello, carico di speranza.

In tutte le difficoltà della nostra vita, Gesù ci viene a dire: "Coraggio, non temere! Alza la testa, alza lo sguardo. Asciuga le lacrime e riprendi il cammino!" Certo, intorno a noi abbiamo rovine e distruzione, ma è con la nostra determinazione, possiamo ricostruire una società nuova, più bella, fondata sulla speranza, sul rispetto, sull'amore. Mai lasciarsi abbattere dalle delusioni della vita. La reazione a caldo è naturale che ci fa percepire il dolore, ma noi abbiamo la capacità di trasformare il dolore in speranza, in riscatto. Basta solo un po' di buona volontà e tutto si potrà fare.

Il tempo di avvento è il tempo che trasforma il dolore in gioia, la delusione in speranza, la morte in vita. È la vita del Redentore, che da quella piccola mangiatoia, porta il sorriso e la gioia sul volto dei pastori.

Coraggio! Cristo è dalla nostra parte. Possiamo alzare orgogliosi il nostro capo!

Buon cammino di Avvento!

sabato 20 novembre 2021

XXXIV DOMENICA T.O. (Anno B) - Solennità di Cristo Re dell'universo

XXXIV DOMENICA T.O. (Anno B) - Solennità di Cristo Re dell'universo
"Che cos'è la verità?"

Carissimi amici,
la Chiesa oggi rimarca la regalità di Cristo, che viene celebrata con l'Ascensione di Gesù al cielo.

Oggi mi vorrei soffremare sull'ultima domanda di Pilato nei confronti di Gesù: "Che cos'è la verità?"
Eh! Questo è un argomento complesso, perché la verità, che è un dato reale, oggettivo, sta diventando qualcosa di relativo, di personale, ideologico, soggettivo. E la società odierna è piena di queste verità relativiste e soggettive, dove tutti hanno ragione e torto allo stesso tempo, e nella quale regna solo il caos!

La verità è un dato reale, che non si può cambiare. È così e basta! Perché? Semplicemente perché si è fatta esperienza concreta di quel dato. Il fuoco è caldo perché emana calore, perché se mettiamo la mano essa si scalda, se mettiamo un termometro la temperatura si alza. Non è possibile dire il contrario. O meglio, lo possiamo dire, ma dobbiamo essere consapevoli che stiamo dicendo una fesseria. E noi, purtroppo, non siamo così attenti, altrimenti non ci sarebbero tante fake news. Pretendiamo di avere ragione anche nel torto.

Quando qualche genitore mi dice: "Eh! Il professore non può vedere a mio figlio", rispondo: "suo figlio ha problemi solo con quel professore?" e il genitore: "No, veramente anche con altri! Ma sai com'è, tra professori!" e io: "Giusto. Ma suo figlio è unico ad avere problemi con i professori?" e di nuovo il genitore: "Non ho sentito altre lamentele di altri genitori". La mia conclusione: "Allora, se suo figlio ha problemi con quasi tutti i professori, mentre gli altri alunni no, il problema non sono i professori, ma suo figlio!" È così. Proviamo a mettere questo esempio alle cose che ci capitano a noi, e vediamo se stiamo agendo secondo verità oppure no. A volte bisogna accettare di perdere, per far trionfare la verità!

Questo a livello umano. Dal punto di vista di fede cambia poco, perché se Gesù ci ha detto e dimostrato che la morte è sconfitta dalla risurrezione, perché abbiamo difficoltà a credere? Perché abbiamo timore di incontrarlo nell'Eucaristia? Questo è il motivo principale sul perché è nata questa solennità, o altre simili. Rimarcare la verità della fede.

La solennità di oggi ci vuole ricordare di essere più umili, di essere autentici ricercatori della verità. Non la mia verità, ma quella oggettiva, reale, autentica. Ogni tanto, ammettere le proprie colpe non fa altro che farci vivere di autenticità, di essere meno arroganti e litigiosi.

Che il Signore possa illuminare la nostra vita, per farci vivere nella verità dell'Amore e quindi stare in pace con noi stessi e con gli altri. Amen!

Buon cammino!

sabato 13 novembre 2021

XXXIII DOMENICA T.O. (Anno B)

XXXIII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica ci vuole far riflettere su due aspetti. Il primo riguarda la dimensione apocalittica. Quante volte abbiamo sentito fesserie sulla fine del mondo, di complottisti che vedono morte e distruzione ovunque. E non mi riferisco solo a Nostradamus, ai Maya o ai fondamentalisti cattolici di matrice Medjugorjana e altri simili, ma anche alle tante persone che vedono complotti ovunque, dei poteri forti che vogliono dominare il pianeta, ecc. Insomma tutto l'universo delle fake news, che trovano accoglienza tra la gente semplice e poco istruita, che non sempre e capace di fare discernimento. E proprio su questo aspetto, Gesù ci dice di fare attenzione, di essere prudenti, di non credere a tutto ciò che ci viene detto. E qui qualche domanda: Quando leggo qualche notizia, quando qualcuno mi racconta qualcosa, verifico l'attendibilità e la veridicità? Una determinata realtà la valuto con criteri oggettivi o soggettivi? Ecco in base alle risposte a queste domande, capiamo se siamo saggi o creduloni.

La seconda riflessione è sul vivere l'oggi in prospettiva del futuro. Non dobbiamo pensare di come sarà il futuro, ma dobbiamo pensare a vivere bene l'oggi. L'oggi vissuto bene è la garanzia del domani, del futuro. Se viviamo bene l'oggi, il futuro non sarà poi così terrificante, come i soggetti sopracitati vogliono dimostrare.

Chiediamo la grazia al Signore il dono del discernimento e del saper vivere bene le nostre giornate. Nell'amore e nell'amicizia con Dio e tra di noi.

Buon cammino!

domenica 7 novembre 2021

XXXII DOMENICA T.O. (Anno B)

XXXII DOMENICA T.O. (Anno B)
«In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri».

Carissimi amici,
il Vangelo di oggi ci fa riflettere sulla virtù dell'umiltà. Come prima osservazione, Gesù ci fa notare come dobbiamo stare alla larga dalle persone che si credono chissà chi, che credono di avere sempre la ragione dalla loro parte, che si credono onnipotenti. E mi sembra una giusta osservazione, perché agli occhi di Dio non contano i titoli di studi o il prestigio sociale che abbiamo, ma conta ben altro: il cuore!

Come seconda osservazione è la riflessione che Gesù fa sull'obolo della vedova. Chiaramente non è un discorso economico. Gesù non ci chiede di girare tutto il nostro stipendio alla Caritas. Mi sembra abbastanza ovvio! Ma Gesù si riferisce al dono della vita, al dono dei propri talenti e qualità. E verificare questa cosa non è difficile. Basta chiedersi: "Quanto dedico alla mia famiglia? Quanto tempo ed energie dedico alla comunità?" Dalla risposta capiamo se siamo come i ricchi presuntuosi, che si limitano ai ritagli, o come l'umile vedova che mette in gioco tutto. Che senso ha avere un capitale economico se non lo investo? Che senso ha avere titoli di studi se non li metto a servizio? Che senso ha avere dei talenti se non li metto in gioco?

Più siamo generosi, più la nostra vita acquista valore. Più la nostra vita ha un valore, più la società diventa più bella. Non occorre chissà quale magia. Meno pigrizia, più generosità!

In Paradiso vanno le persone generose, non i tirchi e i pigri.

Buon cammino!