III
DOMENICA DI PASQUA (Anno C)
«Simone,
figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».
Carissimi
amici,
il
Vangelo di questa domenica è di una tenerezza infinita e davvero ci fa capire
cos’è la Misericordia di Dio. Il dialogo tra Pietro e Gesù ci dimostra come
Dio, non solo ci perdona, ma si fa nostro compagno di cammino.
Prima
di questo dialogo, Giovanni ci racconta un’altra scena molto significativa.
Pietro, ancora con il cuore ferito e deluso, torna al suo vecchio lavoro. Pensa
che essere pescatore di pesci è meglio che essere pescatore di uomini! In tutto
ciò Pietro non è solo, altri sei discepoli lo seguono. Ad un certo punto, Gesù
si manifesta, Giovanni lo riconosce e Pietro si butta immediatamente in acqua e
lo raggiunge. Gesù vede che Pietro è pentito di ciò che ha fatto nel cortile
del sinedrio, quella notte del suo arresto! Pietro ha capito di aver sbagliato
e si butta tra le braccia del suo Signore.
Dopo
questo incontro così bello, inizia un dialogo tra i due. Gesù chiede a Pietro
se lo ama, Pietro risponde a Gesù che gli vuole bene. Di nuovo Gesù fa la
stessa domanda, e Pietro di nuovo gli dice che gli vuole bene. La terza volta
Gesù chiede a Pietro se gli vuole bene, e Pietro, un po’ triste per questa
insistenza da parte di Gesù, gli dice: «Signore, Tu conosci tutto; tu sai che
ti voglio bene». Nel Vangelo di Giovanni, solitamente Pietro è descritto come
una persona impulsiva, che parla nel momento sbagliato, che commette diverse
gaffes, ecc. Questa volta è stato molto più saggio e veritiero di Gesù. Dopo
l’esperienza della Passione, Pietro ha capito che lui è una creatura umana e
che ha bisogno di Gesù. Ecco perché si limita a dirgli che gli vuole
semplicemente bene. Non solo! Alla terza domanda specifica il motivo di questo
tipo di sentimento.
Però
è significativo anche il discorso di Gesù. Gesù capisce che Pietro, in quel
momento, non è ancora in grado di amarlo in una maniera profonda e si
“accontenta” di ciò che Pietro è in grado di dargli.
Due
attualizzazioni. La prima è che nella vita, non serve identificarsi come supereroi, pieni di
orgoglio e superbia. Siamo esseri umani! La seconda è che siccome siamo esseri umani, dobbiamo imparare ad accettare ciò che gli altri sono, senza pretendere quello che non
sono in grado di dare. Gesù non umilia Pietro, Gesù si affianca a Pietro!
Oggi Gesù ci chiede se gli vogliamo bene, se
lo vogliamo accogliere nella nostra vita, se può essere nostro compagno di
cammino. Se la nostra risposta è SI, allora Gesù ci
prenderà per mano e ci dirà: «Seguimi!».
“Signore, ogni giorno ti tradisco! Ma ogni giorno Tu mi chiedi se ti
voglio bene. Certo, Signore, che ti voglio bene. Mi hai dato la vita, mi hai
messo accanto tante persone meravigliose, mi hai chiamato a realizzare un
progetto con Te, come posso dirti che non ti voglio bene! Signore, aiutami a
crescere nell’amore, affinché un giorno possa dire anch’io: TI AMO! Amen.”
Buon cammino!
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