sabato 4 maggio 2019

III DOMENICA DI PASQUA (Anno C)

III DOMENICA DI PASQUA (Anno C)
«Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».

Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica è di una tenerezza infinita e davvero ci fa capire cos’è la Misericordia di Dio. Il dialogo tra Pietro e Gesù ci dimostra come Dio, non solo ci perdona, ma si fa nostro compagno di cammino.

Prima di questo dialogo, Giovanni ci racconta un’altra scena molto significativa. Pietro, ancora con il cuore ferito e deluso, torna al suo vecchio lavoro. Pensa che essere pescatore di pesci è meglio che essere pescatore di uomini! In tutto ciò Pietro non è solo, altri sei discepoli lo seguono. Ad un certo punto, Gesù si manifesta, Giovanni lo riconosce e Pietro si butta immediatamente in acqua e lo raggiunge. Gesù vede che Pietro è pentito di ciò che ha fatto nel cortile del sinedrio, quella notte del suo arresto! Pietro ha capito di aver sbagliato e si butta tra le braccia del suo Signore.

Dopo questo incontro così bello, inizia un dialogo tra i due. Gesù chiede a Pietro se lo ama, Pietro risponde a Gesù che gli vuole bene. Di nuovo Gesù fa la stessa domanda, e Pietro di nuovo gli dice che gli vuole bene. La terza volta Gesù chiede a Pietro se gli vuole bene, e Pietro, un po’ triste per questa insistenza da parte di Gesù, gli dice: «Signore, Tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Nel Vangelo di Giovanni, solitamente Pietro è descritto come una persona impulsiva, che parla nel momento sbagliato, che commette diverse gaffes, ecc. Questa volta è stato molto più saggio e veritiero di Gesù. Dopo l’esperienza della Passione, Pietro ha capito che lui è una creatura umana e che ha bisogno di Gesù. Ecco perché si limita a dirgli che gli vuole semplicemente bene. Non solo! Alla terza domanda specifica il motivo di questo tipo di sentimento.

Però è significativo anche il discorso di Gesù. Gesù capisce che Pietro, in quel momento, non è ancora in grado di amarlo in una maniera profonda e si “accontenta” di ciò che Pietro è in grado di dargli.

Due attualizzazioni. La prima è che nella vita, non serve identificarsi come supereroi, pieni di orgoglio e superbia. Siamo esseri umani! La seconda è che siccome siamo esseri umani, dobbiamo imparare ad accettare ciò che gli altri sono, senza pretendere quello che non sono in grado di dare. Gesù non umilia Pietro, Gesù si affianca a Pietro!

Oggi Gesù ci chiede se gli vogliamo bene, se lo vogliamo accogliere nella nostra vita, se può essere nostro compagno di cammino. Se la nostra risposta è SI, allora Gesù ci prenderà per mano e ci dirà: «Seguimi!».


“Signore, ogni giorno ti tradisco! Ma ogni giorno Tu mi chiedi se ti voglio bene. Certo, Signore, che ti voglio bene. Mi hai dato la vita, mi hai messo accanto tante persone meravigliose, mi hai chiamato a realizzare un progetto con Te, come posso dirti che non ti voglio bene! Signore, aiutami a crescere nell’amore, affinché un giorno possa dire anch’io: TI AMO! Amen.”

Buon cammino!

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