XXIV DOMENICA
T.O. (Anno B)
«Ma voi, chi
dite che io sia?»
Carissimi amici,
il Vangelo di
questa domenica, ci presenta la grande professione di fede dell’Apostolo
Pietro. Tutto inizia con una domanda di Gesù: «La gente, chi dice che io sia?»
una domanda rivolta a ciascuno di noi, che potremmo attualizzare così: «Per
coloro che sono in strada, al lavoro, a scuola, nei bar, ecc. chi è Gesù?». Le
risposte che danno i discepoli sono varie, così come le daremmo anche noi. Però
poi Gesù entra in dettaglio e chiede: «ma voi, chi dite che io sia?». E qui
Piero si fa portavoce del piccolo gruppo e dice: «Tu sei il Cristo».
Quest’ultima domanda è rivolta a noi personalmente. A Gesù non importa cosa
pensa la gente di Lui, a Gesù interessa cosa penso io di Lui, cosa Gesù
rappresenta nella mia vita.
La risposta che
dà Pietro è vera, ma lui non conosce il suo vero significato, infatti
all’annuncio della Passione e della Risurrezione, Pietro rimprovera Gesù. Ecco
perché Gesù subito lo fa scendere dalla colonna di gloria che si era creato
dopo questa grande professione di fede, e gli dice: «Va’ dietro a me Satana!
Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». La fede di Pietro
ancora non è matura, lo sarà quando, secondo la leggenda, fuggendo da Roma,
incontra Gesù che va verso Roma! Il famoso «Quo vadis,Domine». Tra i due
momenti sono passati tantissimi anni. La fede non è questione di tempo, ma di
cuore! E qui faccio un collegamento con la seconda lettura. L’Apostolo Giacomo
ci dice che la fede va dimostrata con le opere, con la vita, a parole siamo
bravissimi! Conosco persone che parlerebbero per ore di Gesù, della fede, ma
quando poi si arriva alla concretezza, tutti noi crolliamo!
Chi mi conosce,
sa che io non utilizzo espressioni di elevata cultura teologica. Potrei farlo
perché ho tutti gli strumenti, ma preferisco condividere la mia esperienza di
fede, ciò che Gesù Cristo ha fatto e fa per me, (ovviamente alla luce del
Vangelo!) perché è a me che Gesù chiede: «Chi sono io per te?» ed io con il mio
cuore e la mia vita devo rispondere. Non posso rispondere con le parole degli
altri, magari citando qualche bravo teologo, così faccio bella figura! Ma
allora come fare? Come ci ha suggerito il Papa nell’Esortazione Apostolica «Gaudete et exsultate». Vivere le beatitudini
e le opere di misericordia nelle piccole e grandi scelte quotidiane. E allora
ecco che possiamo ritornare alla domanda personale di Gesù: «Chi sono io per
te?»
Abbiamo la
domanda di Gesù, abbiamo gli strumenti necessari, possiamo rispondergli,
ricordando l’ammonimento di san Francesco: «Annunciate il Vangelo e, se è
necessario, anche con le parole!»
“Signore, Tu per me sei l’Amore eterno. Sei
quell’amico che, nonostante le mie ostinazioni, ancora mi vuoi bene e stai lì
ad aspettare, senza forzare le mie scelte. Aiutami ad essere come Te, capace di
avere sempre il cuore aperto all’accoglienza e al dono, ma soprattutto donami
l’umiltà e la pazienza di saper accogliere le scelte dell’altro nella sua
libertà, nel bene e nel male. Signore, Tu sei tutto per me, perdonami e
accoglimi! Amen”
Buon cammino!
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