I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)
«In quel tempo, lo Spirito sospinse
Gesù nel deserto»
Carissimi amici,
da qualche giorno è iniziato il
cammino della Quaresima. Mercoledì delle Ceneri dicevo l’importanza di questo
tempo, di questo cammino. Un tempo di ricerca, di scoperta, un tempo nel quale
ognuno di noi è chiamato a mettersi in discussione, per ritrovare
l’essenzialità della vita.
La prima domenica di Quaresima, la
liturgia ci propone i brani evangelici che raccontano le tentazioni di Gesù nel
deserto. Il Vangelo di Marco, che proclamiamo in questo anno, non elenca le
varie tentazioni che Gesù affronta, ma rimane sul generico, infatti dice: «Nel
deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana». Il tema delle tentazioni è
importante, all’inizio del cammino quaresimale, perché esse sono lo strumento
sia di Dio e sia di Satana.
Strumento di Dio, in quanto ci
aiutano a cercare sempre di più la verità e a rafforzare la nostra fede, in
altre parole è una palestra. Strumento di Satana, perché attraverso di esse,
vuole allontanarci da Dio. Quindi prepariamoci, perché in questo cammino verso
la Pasqua, ci sarà molto da lavorare per dire SI a Dio e NO a Satana.
Dopo questa introduzione, mi vorrei
soffermare sulla frase che ho scelto, perché è molto interessante è profonda.
Lo Spirito Santo che sospinge Gesù nel deserto. Ciò che mi colpisce è il verbo
«sospingere». Dalla traduzione latina, significa «spingere su», cioè un
accompagnamento verso l’alto. Lo Spirito Santo che fa salire Gesù, verso questo
luogo molto importante, dal punto di vista spirituale, che è appunto, il
deserto. Non a caso le persone che vivono in luoghi solitari, sono detti
eremiti, perché deserto proviene dal greco eremos,
ma ancora è più incisiva l’espressione ebraica midbar, che significa il luogo della Parola. Gesù che vive questa
forte esperienza di silenzio e di ascolto della propria coscienza, ma
soprattutto della voce del Padre. Mi piace anche il significato che da il
vocabolario italiano al verbo sospingere. Tra i vari esempi è citato il
delicato soffio del vento che apre le vele e spinge la barca. Lo Spirito Santo,
che soffia, guida e accompagna Gesù. Un’immagine davvero molto suggestiva!
Ecco allora, che sarebbe bello, se
anche noi, chiediamo allo Spirito Santo di farci fare questa esperienza,
mistica da un lato, e di forte ricerca e discernimento dall’altro.
Chiaramente il deserto non è solo
esperienza mistica e ascetica, il deserto è anche solitudine, austerità,
fatica, disagio (soprattutto per chi abitualmente è indaffarato in tante cose).
Io l’ho fatta varie volte, e vi assicuro che è una bellissima esperienza.
L’ultima che ho fatto, è stata la scorsa estate, durante il corso di esercizi
spirituali vicino Spoleto, nel silenzio della natura. La cosa che più mi è
rimasta nel cuore è quando passeggiavo in mezzo a decine di piante fiorite di
lavanda. Il profumo che emanavano e il sistematico e delicato ronzio di
migliaia di api che attingevano il polline dalla lavanda, mi hanno aiutato a
svuotare la mente da tanti pensieri e concentrami su me stesso e sul Signore.
come vorrei ripercorrere di nuovo quel vialetto!
Chiediamo al Signore la grazia di
poter cercare di vivere questa esperienza.
“Signore,
manda il Tuo Santo Spirito a sospingermi nel deserto. Aiutami a fare un fruttuoso
cammino di ricerca, e soprattutto donami la forza di resistere agli assalti del
maligno. Ti chiedo tutto questo in nome di Cristo nostro Signore. Amen!”
Buon cammino nel deserto a tutti!
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