V
DOMENICA T.O. (Anno A)
«Voi
siete il sale della terra […] Voi siete la luce del mondo».
Carissimi
amici,
questa
domenica mi voglio soffermare su queste due immagini utilizzate da Gesù: il
sale e la luce.
Il
sale è un alimento che dà sapore al nostro cibo. La sua assenza o il suo troppo
utilizzo, rende il cibo immangiabile. Quindi se è vero che il sale dà sapore, è
anche vero che va utilizzato con moderazione. Ma il sale sta ad indicare anche
alcune virtù, come ad esempio: saggezza,
intelligenza, buon senso. L’Evangelista, utilizzando l’immagine del sale,
ci vuole dire una cosa molto bella e profonda. Nella vita bisogna essere saggi,
bisogna essere intelligenti, cioè capaci di leggersi dentro e di avere buon
senso. Ma attenzione! Se portiamo all’esasperazione queste virtù, rischiamo di
diventare superbi ed orgogliosi, e questa situazione ci pone al di sopra degli
altri e quelle che erano delle virtù, rendono la vita invivibile.
Sulla
luce si possono dire tante cose, essa ha innumerevoli qualità. Nel Vangelo di
oggi, Gesù fa vari esempi per far capire l’importanza della luce. Però la frase
che a me ha colpito è questa: «Voi siete la luce del mondo». Cosa vuole dire
Gesù con questa frase? Se prendiamo il prologo del Vangelo di Giovanni, notiamo
come il tema della luce e delle tenebre e ben espresso. Dice il testo di
Giovanni: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo». Se
riprendiamo l’esempio di Gesù sulla lampada, possiamo dire che noi siamo le
lampade e lui è la luce che ci permette di essere accesi e soprattutto
luminosi. In termini più moderni, noi siamo i lampioni, lui la lampada. Senza
la sua luce, la sua presenza, non serviamo a nulla. Un lampione spento non ha
alcuna utilità!
E
allora ecco il messaggio unitario che ci proviene da queste due immagini
utilizzate da Gesù: l’UMILTÀ. Gesù ci vuole ricordare che nel mondo non ci sono
solo io, ma ci sono tante persone diverse da me. Che il mio vivere non deve
essere orientato a me stesso, alla mia esaltazione, ma a servizio degli altri.
Il vero umile è colui che pur essendo una persona preparata e saggia, sa
ascoltare e accogliere l’altro. Il vero umile è colui che si lascia aiutare
dall’altro, che si affida all’altro. Ed ecco che se mettiamo in pratica questi
insegnamenti di Gesù, la vita avrà un sapore diverso, bello, accogliente,
luminoso, pieno di gioia. Questo non è un sogno utopico, ma una speranza che
può diventare certezza, se noi lo vogliamo. Dio ci ha dato gli strumenti
necessari, compreso il libretto delle istruzioni, adesso tocca a noi mettere
insieme i pezzi e realizzare questo progetto di pace e di amore.
“Signore, grazie per
avermi ricordato che senza di Te, la mia vita è buia e fredda. Grazie per
avermi ricordato che tutte le mie qualità le devo condividere con gli altri. Ti
chiedo perdono per tutte quelle volte che ho utilizzato le mie qualità per
erigermi a giudice degli altri e per tutte le volte che ho pensato di risolvere
i miei problemi senza di Te. Amen!
Buon
cammino!
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