sabato 1 febbraio 2020

FESTA DELLA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO

FESTA DELLA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO
«e anche a te una spada trafiggerà l’anima»

Carissimi amici,
oggi la Chiesa è in festa, perché rivive la gioia del Natale, cioè il giorno in cui dalle tenebre è spuntata la «luce vera, quella che illumina ogni uomo», come recita il prologo del Vangelo di Giovanni.

Oggi, due anziani profeti, quasi al termine della loro esistenza terrena, contemplano questa luce: Gesù Cristo. È un segno profetico, carico di grande speranza. Sono bellissime le parole di Simeone che pronuncia alla vista di Gesù: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, […] perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza». Non è la rassegnazione alla vita che si spegne, ma la speranza di vivere con Dio nell’eternità. Ecco perché questo cantico, la liturgia lo inserisce nella preghiera serale, quando i nostri occhi si chiudono alle gioie e alle fatiche del giorno, per riaprirsi il giorno dopo, in un nuovo giorno.

Una seconda immagine di questa pagina del Vangelo, è la triste profezia che viene rivelata a Maria. Un’immagine molto forte che preannuncia il costato trafitto di Gesù sulla Croce. È una sfida per tante famiglie. Maria e Giuseppe si trovano ad un bivio: abbandonare Gesù al suo destino, oppure continuare questo progetto di vita familiare? Davanti ad una notizia così drammatica, non è facile scegliere. Cosa fare quando una coppia riceve la notizia di una malattia del figlio, oppure la sterilità, la tossicodipendenza,  ecc. Oppure nella coppia come la perdita del lavoro, un tradimento, difficoltà economiche, ecc. Maria e Giuseppe non abbandonano il bambino, ma sanno che questa scelta sarà molto sofferta da una parte, ma da grandissima dignità dall’altra. Qui si vede il vero Amore che c’è tra moglie e marito e tra genitori e figli. È in queste situazioni che si capisce se quel SI del matrimonio è vero oppure no!

Cristo è la luce che illumina il nostro cammino, le nostra scelte. Cristo è colui che ci accompagna passo dopo passo, soprattutto nei momenti di tenebra. La festa di oggi, ricordo del Natale e anticipo di Pasqua, ci viene a dire che Cristo è la luce che illumina le tenebre, la vita che sconfigge la morte. Ed è con questa certezza nel cuore che anche noi esclamiamo come Simeone: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, […] perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza».

“Signore, la morte fa paura, ma Tu sei stato capace di illuminare questa triste realtà. Oggi ti dico grazie per tutto ciò che mi hai donato e scusa per ciò che non sono riuscito a donare, ora puoi prendermi anche con Te. Amen!”


Buon cammino 

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