domenica 7 ottobre 2018

XXVII DOMENICA T.O. (Anno B)


XXVII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola».

Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica ci fa riflettere sul valore del matrimonio e dell’Amore. Da un lato abbiamo i farisei che vogliono legittimare il divorzio, parlando di divisione, dall’altra parte, invece abbiamo Gesù che parla di unione, anzi di fusione. Nella storia dell’umanità, sappiamo chi divide: il diavolo. Ovviamente questo discorso di Gesù va capito bene! Se una coppia rischia di distruggersi a vicenda in maniera grave, chiaramente le cose sono diverse, ma questo è un altro argomento!

Ciò che mi preme sottolineare oggi, è il messaggio di fondo del Vangelo. Gesù parla di indissolubilità del matrimonio, ma c’è un altro sacramento indissolubile che lega per sempre due realtà: il battesimo! Con il battesimo, noi ci leghiamo in maniera indissolubile al Signore, in particolare alla morte e risurrezione di Gesù. E il diavolo, ogni giorno vuole farci separare da Dio!

Come è possibile diventare una sola carne con Cristo? Attraverso l’Eucaristia. Non solo quella ricevuta, ma anche quella donata, cioè la nostra vita. Vivere l’Eucaristia, farsi Eucaristia, è l’unico modo di essere una carne sola in Cristo. Così come diceva san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). E se noi viviamo questo stile di vita (con tutte le difficoltà umane!), ecco allora che anche il matrimonio diventa indissolubile. E come sarebbe bello se ogni giorno il marito dicesse alla moglie e viceversa: «questo è il mio corpo che è dato per te!». E allo stesso modo i genitori nei confronti dei figli. Non è romanticismo, è Vangelo! Quel corpo donato, è la vita consegnata nelle mani dell’altro, fino al gesto più estremo e profondo: morire per l’altro che poi diventa un vivere per l’altro!

Donare la propria vita, è sempre doloroso, perché bisogna fare spazio all’altro nel nostro cuore, e accoglierlo così com’è. Certamente gli spigoli vanno smussati, altrimenti non si riesce a vivere bene insieme, ma donare la propria vita è anche gioia, perché ti permette di vivere una relazione vera e profonda con l’altro, e questo vale in tutte le realtà: famiglia, scuola, lavoro, Chiesa, ecc.

Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere queste relazioni in maniera autentica.

“Signore, grazie per la tua fedeltà nei miei confronti. Aiutami ad essere una sola carne con te, per poter vivere in maniera profonda le relazioni con gli altri e perdonami per quelle volte che mi sono allontanato da te e dai miei fratelli. Amen!”

Buon cammino!

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