sabato 30 giugno 2018

XIII DOMENICA T.O. (Anno B)

XIII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Non temere, soltanto abbi fede!»

Carissimi amici,
Il Vangelo di questa domenica, ci presenta due storie diverse, ma uguali dal punto di vista del fine. La prima storia racconta la risurrezione di una fanciulla, la seconda è la guarigione di un'emorroissa. L’elemento comune, il fine di queste due storie è la fede! La fede del papà di questa fanciulla e la fede di questa donna malata.

Tantissime volte abbiamo detto che la fede è il risultato di una fiducia incondizionata. Se non mi fido dell'Altro, non posso dire che sono un uomo di fede. Questi due personaggi, si sono fidati di Gesù e la loro fede li ha premiati. Diciamo che i due miracoli di Gesù sono solo una ratifica di una professione di fede autentica. I Santi, ai quali attribuiamo tanti miracoli, sono coloro che hanno creduto così tanto in quello che dice il Vangelo, da renderlo visibile attraverso alcuni segni esteriori. Quindi non sono i miracoli a fare grandi i Santi, ma la loro fede. Noi invece ci fermiamo ai miracoli, alle apparizioni!

Molte volte anche a me è capitato di vivere questa esperienza. Vedere la mia preghiera realizzata! Ma non una preghiera qualunque, ma situazioni davvero difficili, dove l'unica speranza era ed è proprio il Signore. Nel momento nel quale sono più disarmato, Lui interviene e mi consola. Qui il riferimento ai due racconti del Vangelo. Questo povero padre distrutto che vede sua figlia morire e questa donna sofferente da una vita. Persone che ormai non hanno nulla da perdere. Qualcuno dice a questo padre addolorato: «Non dare fastidio a Gesù, ormai è morta!», ma lui continua a credere e si affida a Gesù!
Ed è quel lume di speranza che realizza il prodigio. Oggi abbiamo l’urgenza di recuperare questo aspetto della speranza. Non fermiamoci solo a ciò che la nostra intelligenza può percepire o fare. Impariamo ad andare oltre. Come? Con la consapevolezza che noi da soli non possiamo fare niente, e che abbiamo necessariamente bisogno di qualcuno che sostiene il nostro passo.

Un ultimo passaggio lo voglio dedicare alla fanciulla. Gesù non la guarisce subito! Questo per noi significa che a volte è necessario attendere. Il sonno può sembrare inutile e perdita di tempo, ma in realtà non è così. Il nostro dormire passa in fretta, ma per noi è necessario per una serie di cose, ma soprattutto per ricaricare le energie. Il cammino di fede, prevede anche il tempo dell'attesa. Un tempo che ci aiuta a capire se stiamo andando bene, oppure no!

Chiediamo al Signore di illuminare la nostra vita e di imparare a fidarci di Lui.

“Signore, rafforza la mia fede. Aiutatemi a credere sempre in più nel tuo grande amore e nella tua Misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen!”

Buon cammino!

sabato 16 giugno 2018

XI DOMENICA (T.O.) anno B

XI DOMENICA (T.O.) anno B
«Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga».

Carissimi amici
La fede, non è qualcosa di diretto che da un momento all’altro ci trasforma come avviene nei cartoni animati. Ma la fede necessita di un cammino, un lungo percorso con tappe ben precise.
La vita stessa presenta queste caratteristiche. Gesù fa l’esempio del grano, ma pensiamo alla vita. Dal seme fecondato c’è tutto il tempo della gravidanza e poi del parto.

Il tempo è una delle caratteristiche principali per un buon cammino di fede. Chi vuole tutto e subito, inizia male il suo cammino e se non è capace di tenere un passo ben calibrato, rischia di rovinare tutto. Questo ragionamento vale per tutte le esperienze di vita, ma soprattutto per un cammino spirituale e di fede.

Riuscire a percepire, quasi a toccare, la presenza di Dio nelle piccole e grandi esperienze quotidiane non è scontato. Dio è sempre presente, solo che noi siamo un po’incostanti e diffidenti.
Se ripenso al mio rapporto con Dio prima del seminario, mi rendo conto che era molto fragile e fideistico, cioè considerare Dio come colui che risolve tutti i problemi senza il contributo di nessun altro. Passare da un rapporto fragile ad un rapporto molto più costante ed impegnativo, non è stato affatto semplice,  ho dovuto lavorare tantissimo su di me e sulle mie convinzioni e ancora non sono arrivato alla «mietitura». Ma quali sono i passaggi fondamentali per un buon cammino di fede?
      1)      Il desiderio di cambiare;
      2)      Il coraggio di fare delle scelte, a volte dolorose;
      3)      La lotta continua contro gli ostacoli;
      4)      La tenacia e l’umiltà nel rialzarsi ogni volta dalle cadute;
      5)      I momenti di silenzio e di preghiera;
      6)      Il tempo.

Il tempo è la cosa più difficile da gestire. Gesù non ci chiede tanto. Ci chiede di «sacrificare» un po’ del nostro tempo per dedicarlo a lui. Perdonate la concretezza, ma su 168 ore settimanali, quante ne dedichiamo al Signore che ci ha creati e ci ama così tanto da morire per noi? 56 ore sono di sonno, 48 ore di lavoro, 14 per pranzo e cena. Restano solo 50 ore settimanali (circa 6 ore al giorno). Quindi 2 ore la domenica per l’Eucaristia e 10 minuti al giorno per un dialogo aperto con il Signore, non sono un grave danno alla nostra vita! A volte basta davvero poco. Un mio confessore mi ripete sempre: «Affida ogni tua azione al Signore con quattro semplici parole: “Signore, nel tuo nome…” e vedrai come starai meglio». Queste quattro parole sembrano banali, ma se dette con il cuore, pacificano realmente i nostri pensieri, perché non ci sono solo più io a fare le cose, ma il Signore è con me.

Stare con il Signore non è solo questione di preghiere e ritualismi vari, ma è soprattutto vivere quella quotidianità semplice, fatta di azioni spontanee, come le «quattro parole». Partecipare all’Eucaristia, senza vivere questo dialogo quotidiano e spontaneo con il Signore, è davvero tempo perso.

Allora iniziamo un percorso serio. Partiamo dai piccoli gesti e passo dopo passo, saremo capaci non solo di ricevere l’Eucaristia, ma di farci Eucaristia.

“Signore, ti ringrazio per avermi dato il desiderio di cambiare, il coraggio di fare delle scelte radicali nella mia vita, il coraggio e la forza di lottare contro gli ostacoli e l’umiltà di affidarmi alla tua infinita misericordia. Grazie per tutto ciò che ogni giorno fai per me e aiutami a gestire sempre al meglio il tempo che mi doni. Per Cristo nostro Signore. Amen!


Buon cammino!

domenica 10 giugno 2018

X DOMENICA T.O. (Anno B)


X DOMENICA T.O. (Anno B)
«Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre»

Carissimi amici,
dopo il lungo cammino della Quaresima e della Pasqua, e dopo aver celebrato due grandi solennità del Signore (la Santissima Trinità e il Corpus Domini), torniamo al nostro percorso ordinario.

Il Vangelo di questa domenica è molto interessante, perché ci fa riflettere su alcune questioni molto attuali. Un gruppo di persone non credono in Gesù, in particolare i farisei e gli erodiani, i quali «tennero consiglio contro di lui per farlo morire». (Mc 3,6) Succede che un giorno, Gesù è invitato a pranzo e, saputa la notizia, una folla enorme riempie la casa. Una strana voce arriva anche nella casa di Nazareth dove c’è Maria con i suoi parenti. Questa strana voce è così efficace tanto da indurre a pensare che Gesù «fuori di sé». Qui una prima considerazione. Quando una persona ci risulta poco simpatica e fastidiosa, la prima cosa che facciamo è screditarla. E lo facciamo soprattutto con le persone più vicine al nostro «amico fastidioso». I farisei e gli erodiani, non potendo ucciderlo subito per via della folla, pensano bene di screditarlo davanti ai suoi familiari. Sembrano riuscirci, tantoché Maria e i parenti vanno in cerca di Gesù per riportarlo a casa, al sicuro. Subiscono quasi un atto intimidatorio!

Ma siccome il viaggio è un po’ lungo, a mettere i bastoni tra le ruote a Gesù, ci pensano gli scribi dicendo: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma Gesù, anche in questo caso, si difende in maniera eccellente utilizzando la logica. Dice Gesù: «Come può Satana scacciare Satana?». In termini calcistici potremo dire che non è possibile vincere la partita con gli autogol. Il compito di Satana è quello di togliere clienti a Dio, non a sé stesso. Eppure gli scribi, pur di screditare Gesù, sono disposti anche alla menzogna.

Finalmente arriva Maria con i suoi parenti. Qualcuno avverte Gesù di questa presenza e Lui dice una frase strana, ma molto bella e profonda. Alla chiamata, Gesù risponde: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». A queste parole, io immagino il volto di Maria. Prima addolorato per le pesanti parole diffamatorie dette nei confronti di Gesù, poi la gioia e la consolazione nel sentire che chi fa la volontà di Dio è prezioso ai suoi occhi, tanto da considerarlo parte della sua famiglia. Lei sa cosa significa essere preziosa agli occhi di Dio per aver fatto la Sua volontà, ed è felicissima che altre persone possano godere di questo legame speciale con Gesù.

Il Vangelo di oggi lo possiamo definire una storia a lieto fine. Iniziata con l’invidia e la gelosia, tanto da generare ansia e preoccupazione, ed è terminata con questo messaggio di grande speranza. Come sempre, i fatti smentiscono le parole. La menzogna è distrutta dalla testimonianza! L’insegnamento del Vangelo di oggi è di non credere alle chiacchiere e alle dicerie, ma verificare di persona sempre quello che ci viene detto. Anche a me è capitato che qualcuno, su mio conto, dicesse cose non vere per invidia o altro. Oppure di persone che mi hanno riferito cose non vere su conto di altre persone. Grazie a questa pagina del Vangelo, ma in particolare alla risposta che da Gesù al soldato che lo schiaffeggia, ho capito come affrontare queste situazioni. L’importante è fare la volontà di Dio e non del diavolo, poi sarà lo Spirito Santo a mostrare la verità.

Chiediamo proprio allo Spirito Santo, di illuminarci e farci capire come fare la volontà di Dio, ma soprattutto a capire il modo per smascherare le menzogne e agire secondo verità.

“Signore, grazie perché oggi mi hai fatto riflettere sull’importanza della testimonianza. Oggi hai detto al mio cuore che se agisco secondo il bene e secondo verità, sono parte della tua famiglia, della tua vita, del tuo cuore. Perdonami per quelle volte che mi sono lasciato condizionare dalle chiacchiere e dalle menzogne, giudicando ingiustamente gli altri. Aiutami a ricercare sempre la verità e vivere secondo la tua volontà. Amen!”

Buon cammino!