XII DOMENICA T.O. (Anno A)
«Non abbiate paura!»
Carissimi amici,
dopo il tempo della Quaresima e della Pasqua, dopo due grandi solennità (Santissima Trinità e Corpus Domini), torniamo a vivere il tempo Ordinario, che è il tempo della Chiesa, il tempo della missione. Il brano del Vangelo di Matteo, che oggi la Chiesa ci fa meditare, è tratto dal discorso missionario di Gesù.
L’espressione più significativa è: «non abbiate paura!». La missione non è qualcosa di facile e leggero. Ricordo la testimonianza di una suora missionaria che disse: «la terrà più difficile da evangelizzare è l’Europa, l’Italia». Ed è vero! Infondo, nelle nazioni dove Gesù non è conosciuto, è più semplice portare l’annuncio del Salvatore come novità. Questo già avveniva ai tempi di Gesù. Era più facile evangelizzare i pagani che gli ebrei credenti. Quindi la vera missione è qui tra la nostra gente, far riscoprire la bellezza della vita cristiana, non come una serie di obblighi e divieti, come avveniva fino alla prima metà del secolo scorso, ma come dono d’amore. Il cristianesimo non è altro che amore donato e ricevuto. Non a caso, la parola amore viene tradotta in latino con l’espressione CARITAS, che significa carità. Così come dice l’Evangelista Giovanni in una sua lettera: «Deus caritas est – Dio è carità/amore».
Nella Bibbia troviamo tantissime volte l’espressione: «Non abbiate paura! Non temete!». La troviamo con Abramo, con Mosè, con i profeti, con Maria, con i discepoli. È un’espressione vocazionale. Il Signore chiama ad una missione e in risposta ai nostri dubbi e alle nostre incertezze ci dice: «Non temere, Io sarò con te!».
Ed ecco che dopo aver vissuto un lungo periodo di «formazione» (Quaresima e Pasqua), Gesù ci invia a portare al mondo la verità del Vangelo, sicuri che Lui ci accompagna e ci protegge, che è una presenza costante nella nostra vita.
Molte volte mi chiedo: «Cosa devo fare per essere annunciatore del Vangelo?». La risposta da parte di Dio non mi arriva su cosa devo fare, ma mi fa ritornare in mente cose che in precedenza avevo fatto con spontaneità e semplicità. In concreto possiamo dire che il Vangelo si annuncia con lo stile di vita. Solo chi crede realmente, può essere un buon annunciatore e cito due espressioni di due grandi personaggi. «Annuncia il Vangelo con la tua vita e se non ti basta utilizza anche le parole» (Cfr. detti di San Francesco d’Assisi); «Non abbiamo bisogno di maestri, ma di testimoni» (Beato Paolo VI).
Chiediamo al Signore di aumentare la nostra fede, di farci fare esperienza del suo grande Amore e della sua Misericordia, in modo da essere veri ed autentici testimoni e missionari.
“Signore, ti ringrazio per il dono della fede, del coraggio che mi doni nel vivere il Vangelo nelle tante difficoltà. Non sempre però sono un buon esempio e a volte do una cattiva testimonianza a causa della paura e dei miei limiti, ma nonostante tutto, Tu continui a fidarti di me e a darmi nuove opportunità per portare la gioia di essere cristiano. Tutto questo non per mio merito e mia gloria, ma solo per Te, che sei la fonte di ogni cosa. Amen!”
Buon cammino!