sabato 27 maggio 2017

ASCENSIONE DEL SIGNORE (Anno A)

ASCENSIONE DEL SIGNORE (Anno A)
«sarò con voi fino alla fine dei tempi»

Carissimi amici,
È giunto il momento. Gesù ha lasciato questo mondo per tornare nel Regno del Padre! Ed ora cosa succederà? Che dobbiamo fare? Con Gesù presente sulla terra, tutto era facile. I malati guariti, gli indemoniati liberati, i peccatori perdonati. E adesso? Cari amici, adesso tocca a noi! Gesù ci ha “abilitati” a fare le sue stesse cose. Ora è tempo di lasciare i banchi di scuola e di vivere e testimoniare ciò che Gesù ci ha insegnato in questo tempo di Pasqua. Adesso è il tempo nostro, è il tempo della Chiesa, è il tempo dello Spirito Santo che infiamma il nostro cuore.
Ma concretamente cosa dobbiamo fare? Amare! Gesù ha fatto questo e ci chiede questo, niente più. In fondo, la vita proviene dall’amore e il Paradiso non è altro che amore. Questo è il nostro futuro, l’amore, la vita, il Paradiso! Capite anche bene che c’è la scelta opposta, ma noi dobbiamo fare di tutto per non sceglierla. Non dobbiamo aver paura di amare, innanzitutto perché è gratuito, non si paga niente, e poi perché Gesù non ci ha lasciati soli, ha garantito la sua presenza. Ed è vero! Tanti santi, tante persone hanno sperimentato nella loro vita questa presenza. Anche se non lo vediamo fisicamente, Gesù è e sarà sempre con noi. Come? Con l’Eucaristica, nei nostri fratelli e sorelle.

Chiediamo con forza il dono dello Spirito Santo, affinché ci aiuti a testimoniare questo grande messaggio di speranza.

“Signore, a volte sento la necessità di averti vicino a me, soprattutto nei momenti difficili. Però so che ogni giorno ti fai presente accanto a me nell’Eucaristica e nelle persone che mi danno un gesto di speranza e di carità. Grazie per tutto questo e perdonami per le volte che mi sono allontanato da te. Amen!

Buon cammino!

sabato 20 maggio 2017

VI DOMENICA DI PASQUA (Anno A)

VI DOMENICA DI PASQUA (Anno A)
«Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete».

Carissimi amici,
siamo agli sgoccioli del Tempo di Pasqua. Domenica prossima celebreremo la solennità dell’Ascensione, nella quale ricordiamo Gesù che, fisicamente lascia questa terra, ma rimane nella storia attraverso l’Eucaristia. E la domenica successiva la Pentecoste, giorno nel quale lo Spirito Santo scende sugli Apostoli e sulla Chiesa.
In queste ultime settimane, la Chiesa ci ha fatto rileggere e meditare il lungo discorso di addio di Gesù. Discorso che fa tra l’ultima cena e l’arresto nell'orto degli ulivi.
Un discorso lungo, ma molto intenso e ricco di significato. Il nucleo centrale è l’amore reciproco (amatevi gli uni gli altri) e il legame con Dio (io sono la vite, voi i tralci).
Oggi Gesù ci dice che presto lascerà questo mondo. Cosa accadrà dopo? Se facciamo una sintesi del percorso fatto durante questo tempo di Pasqua, ci accorgiamo che Gesù ci ha dato degli insegnamenti buoni e non troppo difficili su come vivere senza la sua presenza fisica. Diciamo che ci ha abilitati a continuare il nostro cammino di fede.

Sentire queste parole, umanamente porta il dispiacere. Questa sensazione l’ho provata già varie volte, soprattutto nelle occasioni di lutto. Non sempre è facile accettare che la persona amata non ci sia più. Questo è il sentimento che provarono gli Apostoli in quel momento, soprattutto vedendo quello che è successo dopo questo discorso di Gesù.
Ma allora perché leggere queste parole adesso, in questo Tempo di Pasqua? Non era più logico leggerlo durante la Settimana Santa?
La risposta è la Risurrezione! La morte non è più la fine. O meglio è la fine della vita terrena e l’inizio della vita eterna. Effettivamente, se leggiamo questo discorso in chiave pasquale, non è più un discorso triste e malinconico, ma pieno di speranza.
Questo lo si prova quando si cambia città (penso agli studenti universitari, ai lavoratori). Fisicamente non siamo più con la nostra famiglia, con i nostri amici, ma saremo uniti ugualmente attraverso l’amore. Quante volte, guardando il cielo stellato, ho pensato a mia madre! Eppure è a 200 km di distanza da me, la vedo ogni fine settimana. Anche se durante la settimana non c’è fisicamente, è sempre presente nel cuore. Ed ecco il messaggio di Gesù. Anche se Gesù fisicamente non è presente con noi, lo è nel nostro cuore, lo è nell'Eucaristia, lo è nella Chiesa.

Chiediamo al Signore il dono dello Spirito Santo, affinché ci aiuti a credere nella vita oltre la morte.

“Signore, senza la Tua Risurrezione, la nostra esistenza non avrebbe avuto un senso. Tutto sarebbe finito nella tomba. Invece Tu ci hai dato la certezza che la morte non è la fine, ma soltanto uno strumento per accedere alla vita gloriosa nel Paradiso. Amen!


Buon cammino!

sabato 13 maggio 2017

V Domenica di Pasqua (anno A)

V Domenica di Pasqua (anno A)

«Io sono la via, la verità e la vita»

Carissimi amici,
continuiamo il nostro cammino pasquale con una nuova tappa. Dopo aver incontrato la figura del Buon Pastore, Gesù ci da altre sue caratteristiche. Egli è via, verità e vita.

Partiamo dalla vita. Noi sappiamo che la nostra vita proviene da Dio, attraverso un atto d’amore tra un uomo e una donna. In questo tempo, stiamo meditando e comprendendo come la vita non è solo al principio, ma anche alla fine. Si! La vita non finisce con la morte, ma continua nel cielo per sempre e questo grazie alla risurrezione. Quindi, quando diciamo che Gesù è la vita, professiamo la nostra fede nella risurrezione, nella vita oltre la morte.

Gesù è anche via. Domenica scorsa abbiamo ascoltato che lui è il Buon Pastore, una guida. Essere guida significa conoscere la via, il percorso. Ma dove conduce la via di Gesù? La via di Gesù ci conduce al Padre, ai verdi pascoli, al cielo, al Paradiso. Seguire Gesù, significa intraprendere la strada dell’amore. Lungo questa strada, certamente ci sono difficoltà, ma la meta è sicura, è bella e soprattutto non saremo soli, perché Gesù è con noi, e un cammino in compagnia risulta meno faticoso.

Gesù è anche verità. Ma cosa significa? Se crediamo che Gesù ci ama immensamente, tanto da dare la vita per noi, come possiamo dire che è un bugiardo? Ecco allora che la prima credenziale della veridicità di Gesù è l’amore per noi e poi ci sono le altre due caratteristiche che abbiamo esaminato.

È vero che queste caratteristiche sono di Gesù, ma da cristiani, siamo chiamati a viverle anche noi. Il cristiano è portatore di vita quando non uccide, non è favorevole all’aborto, all’eutanasia e a tutte le pratiche che generano morte e dolore. Il cristiano è via quando si fa compagno di cammino degli altri, soprattutto dei bisognosi. Il cristiano è verità quando vive le altre due caratteristiche in nome di Gesù.

Chiediamo al Signore di aiutarci ad essere come lui via, verità e vita.

“Signore, grazie per tutti i consigli che mi dai. Grazie per avermi dato l’opportunità di testimoniare che tu sei la vita oltre la morte, la via che ci conduce al Padre e la verità che ci fa liberi. Amen!”

Buon cammino!

sabato 6 maggio 2017

IV DOMENICA DI PASQUA (anno A)

IV DOMENICA DI PASQUA (anno A)
“Io sono il buon Pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”

Carissimi amici,
la liturgia di questa domenica ci presenta la figura di Gesù buon Pastore e la Chiesa ci fa pregare, in modo particolare per le vocazioni alla vita consacrata. Ogni uomo o donna, che accoglie la chiamata di Dio a consacrarsi a Lui, ha la responsabilità di guidare, di condurre al pascolo di Dio, una comunità. Penso ai parroci, ai vescovi, ai superiori degli istituti religiosi, alle suore o frati che curano i bambini, gli anziani e i malati. Tutte queste persone sono chiamate a vivere come Gesù buon Pastore, cioè a dare la vita per le pecorelle.

Permettete due parole sul senso del celibato dei sacerdoti e dei religiosi. Un sacerdote, un frate, una suora, non sono delle persone single, o persone che non credono nel sacramento del matrimonio, ma delle persone impegnate con una comunità. La parrocchia, la comunità religiosa, la diocesi, sono la loro famiglia. Prendersi cura della propria parrocchia, della propria comunità, della propria diocesi, equivale a prendersi cura della propria famiglia. Ecco perché’ ritengo che la vita consacrata non e’ un’alternativa al matrimonio, ma un modo diverso di vivere l’amore sponsale. Ed ecco allora che questa giornata e’ anche per la vocazione familiare, infondo i sacerdoti e i religiosi non provengono dalla famosa cicogna, ma da una famiglia. Pregare per le vocazioni religiose, significa pregare per le famiglie, per il matrimonio, perché’ senza famiglia, non ci saranno più persone consacrate.

Ma attenzione ad un particolare molto importante. Gesù ci dice di passare attraverso la porta, che e’ Lui, e non dal retro, come dei ladri. Questo significa che quest’amore sponsale, si vive pienamente solo se si passa attraverso Cristo. Lui e’ il fondamento dell’Amore, Lui e’ il centro della nostra vita. Una persona consacrata e una coppia di sposi, che non hanno Cristo all’interno della propria vita, non saranno sicuramente come Gesù buon Pastore, disperderanno il proprio gregge. Qui il mio pensiero e la mia preghiera va alle tante comunità ferite, alle tante famiglie divise e disperse. Riportiamo la speranza del Risorto!

Prima ho parlato di amore sponsale. La frase che ho scelto, e’ molto interessante da questo punto di vista. L’amore, quello vero, si concretizza proprio in questa dinamica reciproca di conoscenza, che io chiamerei fiducia: “Io mi fido di te e tu ti fidi di me”. O meglio ancora: “io mi affido a te e tu ti affidi a me”. L’amore, quello richiesto da Gesù non e’ altro che questo: “amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”. E solo quando si e’ capaci di vivere quest’amore, ecco che si e’ disposti a tutto, pur di salvare la persona amata, la comunità amata.

Questo e’ ciò che Cristo ha fatto per noi. Ci ha amati così tanto da morire e risorgere per noi, per la nostra salvezza.

“Signore, ti ringrazio per avermi scelto a diventare un pastore. Aiutami ad essere ogni giorno sempre più simile a te. Perdona le mie infedeltà e rendimi capace di essere fedele alla tua legge d’Amore, servo del mio popolo e che io non sia mai separato da Te. A te la lode e la gloria nei secoli eterni. Amen!”

Preghiamo per tutti i fidanzati, i seminaristi e i novizi!
Buon cammino a tutti.