III DOMENICA DI PASQUA (Anno A)
«Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero».
Carissimi amici,
secondo molti studiosi del Vangelo di Luca, il racconto di Emmaus è la prima celebrazione Eucaristica che i discepoli vivono dopo la Pasqua. Effettivamente, se ci pensiamo, leggendo il racconto del capitolo 24 del Vangelo di Luca, notiamo alcuni passaggi in comune con l’attuale celebrazione dell’Eucaristia. Innanzitutto la liturgia della Parola. I discepoli raccontano alcuni passaggi di ciò che era accaduto e Gesù «spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui». Ciò che fa Gesù, possiamo paragonarlo all’omelia. Poi c’è la parte più importante. Gesù prende il pane, lo benedice e lo dà ai discepoli ed in quel momento loro riconoscono Gesù. Nello spezzare il pane. Ogni cristiano, nella celebrazione Eucaristica, riconosce Gesù nell’ostia consacrata.
L’Eucaristia è il dono più grande che Gesù ci ha fatto. Quando è asceso al Cielo, Gesù ha detto: «Sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Ed è vero. Ogni giorno Gesù è con noi, soprattutto nell’ostia consacrata. L’apice di questa vicinanza sarebbe ricevere l’Eucaristia, nutrirci dell’ostia consacrata, ma ci sono situazioni nelle quali questo non è possibile, ma Gesù è sempre lì, ed ecco un grande dono che la Chiesa ci ha fatto: l’Adorazione Eucaristica, il tabernacolo. Per me questo è davvero un grande dono, perché mi permette di unirmi a Gesù attraverso la preghiera e soprattutto il dialogo. Non è assolutamente tempo perso rimanere a guardare il tabernacolo o l’ostensorio. Tante volte, proprio nel rimanere lì, ho avuto modo di sfogarmi, e allo stesso tempo ho ottenuto tanta consolazione.
L’incontro con il Risorto cambia la vita. I discepoli prima erano tristi e non credevano alle donne che avevano visto Gesù Risorto, ma dopo loro stessi sono tornati indietro, con la gioia nel cuore, ad annunciare che Gesù è Risorto.
È un cammino graduale. Siamo partiti dal sepolcro vuoto, poi l'esperienza di Tommaso che tocca il corpo di Gesù e oggi Gesù che si rivela nell'Eucaristia.
Dopo questi passaggi, non abbiamo più bisogno della tomba vuota, non abbiamo bisogno di toccare il corpo storico di Gesù, perché abbiamo l'Eucaristia. L'Eucaristia (presa e/o adorata) è il centro di tutta la fede cristiana. Gesù è risorto, ed è realmente presente in mezzo a noi.
La sintesi di questo percorso la troviamo proprio in questo brano, dove Gesù prima si mostra, ma poi, fisicamente scompare, ma rimane nel cuore dei due discepoli.
Chiediamo al Signore di farci ardere il nostro cuore d’amore, di annunciare al mondo che Gesù è vivo e presente in mezzo a noi nell’Eucaristia.
“Signore, grazie del dono dell’Eucaristia. Grazie perché sei sempre con noi, soprattutto quando le tenebre si avvicinano. Grazie perché ti fai mio compagno di cammino. Un cammino non sempre facile, ma con te accanto, la via della felicità eterna è sempre più facile da intraprendere. Amen!”
Buon cammino.
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