V
DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C)
«Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno,
cominciando dai più anziani».
Carissimi
amici,
il
Vangelo di questa domenica è molto interessante perché va oltre la frase di
Gesù: «chi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». È una frase
di autodifesa che noi utilizziamo per difenderci dal giudizio e giustificare il
nostro agire. Gesù la utilizza per salvare la legge, salvare la donna e salvare
se stesso dal linciaggio che era stato preparato per lui.
La
mia attenzione, però, si è soffermata sull'atteggiamento degli scribi e dei
farisei. Queste persone vogliono eseguire una legge, non vogliono fare nulla di
male, infatti Gesù da il suo consenso ad eseguire la legge. L’unica nota
stonata è la provocazione che fanno a Gesù. Ma la frase inaspettata di Gesù e
le lacrime della donna, hanno suscitato nel cuore degli scribi e dei farisei,
un senso di colpa. Questo senso di colpa li ha condotti ad usare misericordia
nei confronti della donna peccatrice, ed è in questo gesto che Gesù concede
anche la sua misericordia: «nessuno ti ha condannata […] neanche io ti
condanno».
Probabilmente,
nel senso di colpa, gli scribi e i farisei, hanno visto in quella donna i loro peccati, si
sono messi al suo posto.
Cerco
di spiegare la misericordia da un altro punto di vista, però è necessario
premettere e ribadire il concetto che chi sbaglia paga. La misericordia non
esclude la giustizia!
Davanti
ai fatti di cronaca nera, noi ci mettiamo sempre dalla parte delle vittime
giudicando gli altri, dicendo che la Misericordia non è per loro. Per una
volta, proviamo a metterci dalla parte dei colpevoli (non per giustificarli
perché il male è sempre male) e chiediamoci: «io sono colpevole! Vorrei qualcuno che mi tendesse la mano e
asciugasse le mie lacrime?». Questa domanda è davvero la chiave di accesso
alla porta della Misericordia e che da un vero senso alla nostra vita.
A
questa domanda io rispondo di SI, altrimenti per me non ha più senso vivere!
Che futuro ci può essere senza la misericordia, senza qualcuno che tende la
mano? La misericordia è la speranza del
Paradiso, della vita senza fine! Certo non è così scontato, soprattutto davanti
a situazioni difficili e tragiche. Nessuno può sapere come reagiremo davanti a
un episodio drammatico, nemmeno il più bravo psicologo o il più santo asceta,
perché siamo esseri umani e non robot.
Ed
è proprio questa “ignoranza” che ci permette di non escludere la Misericordia. La
misericordia non è questione mediatica, ma di coscienza.
Non
smetterò mai di dire che Dio va oltre i nostri peccati. Non ci giudica sui
peccati, ma sull'amore. Il ladrone si è salvato all'ultimo istante, dopo una
vita di peccati, ha aperto il suo cuore a Dio. L’ultima frase del Vangelo «va e
non peccare più» non ha reso la donna immacolata, l’unica creatura senza
peccato è la Vergine Maria, nessun altro può ottenere questo privilegio. Con
questa frase Gesù non esclude la fragilità umana, ma il desiderio e la
consapevolezza di voler fare del male. Per comprendere il messaggio di Gesù,
dobbiamo sempre discernere la fragilità umana, dalla consapevolezza di voler
fare del male. Come la morte naturale dalla la morte dolosa. Guai a chi
pensasse che la Misericordia e il perdono sono l’autorizzazione a vivere in maniera
dissoluta, pensando che Dio perdona sempre. Dio perdona solo se nel cuore c’è
il desiderio vero di voler cambiare. Se manca questo desiderio, non c’è
perdono!
“Signore, io desidero
limitare i miei peccati. È una lotta continua! A volte mi mancano le forze per
continuare questa lotta, ma nel profondo del cuore so che quando cado a terra,
scendi Tu in campo a lottare al mio fianco e a rinforzarmi per riprendere il
cammino vero la Pasqua eterna nel Tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. Amen!
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