domenica 20 marzo 2016

DOMENICA DELLE PALME IN PASSIONE DOMINI (Anno C)

DOMENICA DELLE PALME IN PASSIONE DOMINI (Anno C)
«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno»

Carissimi amici,
con questa domenica entriamo nella Settimana Santa, nella quale siamo chiamati a rivivere i momenti più importanti e fondamentali della nostra vita di fede: la morte e risurrezione di Gesù.

Quest'anno la domenica delle palme la vogliamo vivere nella dimensione della Misericordia. Infatti è nell'evento della Croce che il Signore perdona tutti i nostri peccati. Ma nel testo della Passione, nel Vangelo di Luca, l'ultimo atto di Misericordia viene fatto proprio dalla Croce. Gesù perdona i suoi assassini, senza aspettare che si pentono. Questo ci fa capire come la Misericordia di Dio va oltre ogni nostra logica.
Ma la scena più interessante è il dialogo tra Gesù e i due malfattori.
Dal testo del Vangelo, solo uno dei due si salva. Perché? Gesù non ha perdonato i suoi assassini? Non ha perdonato l'adultera senza che lei mostrasse il pentimento? (cf. Gv 8,1-11)
La situazione qui è diversa! Il primo malfattore pretende una salvezza materiale, il secondo chiede una salvezza spirituale. È quello che dicevo domenica scorsa. La Misericordia non esclude la giustizia. Il primo malfattore non voleva restituire per il torto fatto dicendo:«salva te stesso e noi» il secondo malfattore invece riconosce di dover pagare un debito nei confronti della società e dice: «Noi, giustamente […] riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male, Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
Molte volte io mi ritrovo nella figura del primo malfattore. Non mi va di fare penitenza, non mi va di risarcire il danno causato. Il secondo malfattore, comunemente chiamato buon ladrone, mi insegna la via della verità e della giustizia.

Questa è la vera Misericordia. Dio perdona sempre, ma ci chiede di accogliere questo suo perdono. Se noi rifiutiamo questo amore, questo perdono, faremo come il primo malfattore. Se invece accogliamo la Misericordia e Dio e cerchiamo di ripagare i debiti nei confronti della società, in particolare nei confronti dei più deboli e fragili, come ad esempio i bambini, la salvezza è assicurata. Gesù stesso dice: «Oggi sarai con me in Paradiso».

La Misericordia non è buonismo, ma è un vero atto di carità che si vive nella giustizia. Chiediamo al Signore la forza e l'aiuto di riconoscere i nostri errori e avere il coraggio di fare come il "buon ladrone".

Signore, insegnami a risanare le ferite causate dai miei peccati, allontana da me la tentazione di voler risolvere tutti i problemi con la bacchetta magica, dammi la forza di confessare le mie colpe e confidare nella tua infinita Misericordia. Grazie Signore, perché su quella Croce hai messo anche i miei peccati e li hai cancellati con il Tuo sangue. Signore, abbi misericordia di me. Amen!

sabato 12 marzo 2016

V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C)

V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C)
«Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani».

Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica è molto interessante perché va oltre la frase di Gesù: «chi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». È una frase di autodifesa che noi utilizziamo per difenderci dal giudizio e giustificare il nostro agire. Gesù la utilizza per salvare la legge, salvare la donna e salvare se stesso dal linciaggio che era stato preparato per lui.

La mia attenzione, però, si è soffermata sull'atteggiamento degli scribi e dei farisei. Queste persone vogliono eseguire una legge, non vogliono fare nulla di male, infatti Gesù da il suo consenso ad eseguire la legge. L’unica nota stonata è la provocazione che fanno a Gesù. Ma la frase inaspettata di Gesù e le lacrime della donna, hanno suscitato nel cuore degli scribi e dei farisei, un senso di colpa. Questo senso di colpa li ha condotti ad usare misericordia nei confronti della donna peccatrice, ed è in questo gesto che Gesù concede anche la sua misericordia: «nessuno ti ha condannata […] neanche io ti condanno».
Probabilmente, nel senso di colpa, gli scribi e i farisei,  hanno visto in quella donna i loro peccati, si sono messi al suo posto.

Cerco di spiegare la misericordia da un altro punto di vista, però è necessario premettere e ribadire il concetto che chi sbaglia paga. La misericordia non esclude la giustizia!
Davanti ai fatti di cronaca nera, noi ci mettiamo sempre dalla parte delle vittime giudicando gli altri, dicendo che la Misericordia non è per loro. Per una volta, proviamo a metterci dalla parte dei colpevoli (non per giustificarli perché il male è sempre male) e chiediamoci: «io sono colpevole! Vorrei qualcuno che mi tendesse la mano e asciugasse le mie lacrime?». Questa domanda è davvero la chiave di accesso alla porta della Misericordia e che da un vero senso alla nostra vita.
A questa domanda io rispondo di SI, altrimenti per me non ha più senso vivere! Che futuro ci può essere senza la misericordia, senza qualcuno che tende la mano? La misericordia è la speranza del Paradiso, della vita senza fine! Certo non è così scontato, soprattutto davanti a situazioni difficili e tragiche. Nessuno può sapere come reagiremo davanti a un episodio drammatico, nemmeno il più bravo psicologo o il più santo asceta, perché siamo esseri umani e non robot.
Ed è proprio questa “ignoranza” che ci permette di non escludere la Misericordia. La misericordia non è questione mediatica, ma di coscienza.
Non smetterò mai di dire che Dio va oltre i nostri peccati. Non ci giudica sui peccati, ma sull'amore. Il ladrone si è salvato all'ultimo istante, dopo una vita di peccati, ha aperto il suo cuore a Dio. L’ultima frase del Vangelo «va e non peccare più» non ha reso la donna immacolata, l’unica creatura senza peccato è la Vergine Maria, nessun altro può ottenere questo privilegio. Con questa frase Gesù non esclude la fragilità umana, ma il desiderio e la consapevolezza di voler fare del male. Per comprendere il messaggio di Gesù, dobbiamo sempre discernere la fragilità umana, dalla consapevolezza di voler fare del male. Come la morte naturale dalla la morte dolosa. Guai a chi pensasse che la Misericordia e il perdono sono l’autorizzazione a vivere in maniera dissoluta, pensando che Dio perdona sempre. Dio perdona solo se nel cuore c’è il desiderio vero di voler cambiare. Se manca questo desiderio, non c’è perdono!


“Signore, io desidero limitare i miei peccati. È una lotta continua! A volte mi mancano le forze per continuare questa lotta, ma nel profondo del cuore so che quando cado a terra, scendi Tu in campo a lottare al mio fianco e a rinforzarmi per riprendere il cammino vero la Pasqua eterna nel Tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. Amen!

sabato 5 marzo 2016

IV DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C)

IV DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C)
«si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”».

Carissimi amici,
il testo che ho scelto è la cornice della parabola del Padre misericordioso. La novità di Gesù è quella di non escludere nessuno, nemmeno il più criminale, infatti sarà proprio un criminale ad inaugurare il Paradiso (cfr. Lc 23,39-43). Spesso penso: «quale sarà la reazione delle vittime di mafia, se in Paradiso incontrassero i boss mafiosi?». È una domanda davvero difficile da rispondere! Ma qualcosa di più attuale. Sono giorni che inveisco contro la scelta di Vendola per aver comprato il figlio. Mentre giudico penso: «ma siamo nell'anno della Misericordia, cosa bisogna fare?» Nel testo del Vangelo, forse troviamo una risposta.
Notiamo un particolare interessante, che da il senso a tutto il Vangelo. «si avvicinarono a Gesù». Qui non è Gesù che prende l’iniziativa, ma i peccatori! Sono loro che vanno verso Gesù.
Anche nella parabola troviamo qualcosa di simile. «si alzò e tornò da suo Padre». anche qui l’iniziativa è presa dalla parte “errante”.
Ecco, qui possiamo abbozzare una risposta alle domande che ci vengono sulla Misericordia di Dio. Dio vive ogni giorno, ogni momento di Misericordia. Prendendo l’esempio della Parabola, a casa di Dio ogni giorno è festa, Lui non chiude la porta della sua casa, aspetta che noi andiamo a festeggiare con Lui. Più gente c’è e più la festa è grande. Però Dio rispetta anche la nostra libertà. Ci ha mandato l’invito per questa festa, ma non ci obbliga ad andare.
Se io decido di andare a questa festa, non devo fare brutta figura, devo cambiare abbigliamento! Devo togliere i vestiti macchiati di peccato e indossare i vestiti puliti della festa, così come ci dice il Vangelo: «presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi». Ed ecco il grande dono del Sacramento della Riconciliazione.

Nel Vangelo di Luca ci sono altre situazioni in cui il primo passo non è di Gesù. (cfr. Lc 19,2-5). Nel racconto della crocifissione di Gesù, sempre nel testo di Luca, ci sono due ladroni crocifissi insieme a Gesù, ma solo ad uno Gesù promette il Paradiso.

È come la famosa barzelletta della schedina del “gratta e vinci” :«San Gennaro, fammi vincere. San Gennaro, fammi vincere». Ma se la schedina non  la giochiamo, non vinceremo mai! Così anche per la Misericordia di Dio. Se non andiamo verso Gesù, la Misericordia non arriverà mai!

E allora rialziamoci, prepariamoci e corriamo alla festa della casa di Dio. Lui è li che ci aspetta a braccia aperte!


“Signore Gesù, quanto è difficile perdonare o accogliere una richiesta di perdono! Il mio problema non è chiedere scusa, ma accogliere chi mi chiede perdono. Perché quando qualcuno mi chiede perdono, i miei progetti di vendetta vanno in crisi e non riesco ad accogliere. Aiutami Signore ad essere sempre più accogliente e aiutami a diffondere e testimoniare la tua Misericordia, affinché anche altri  possano avvicinarsi a Te. Amen!