domenica 30 agosto 2015

XXII DOMENICA T.O. (Anno B)

XXII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi padri?»

Questa frase mi è molto familiare, la citano spesso i “cattolici tradizionalisti”, ma non voglio aprire un dibattito su questa questione (ci sarebbe tanto da discutere su questo argomento).

Il Vangelo di oggi è molto pungente, perché Gesù, nel rimproverare i farisei, ci fa capire che la priorità non sono le norme, i ritualismi, le tradizioni, ma il centro è il cuore dell’uomo. Gesù non sta a vedere come rispettiamo le regole e i precetti, non conta il numero di Rosari recitati, ma va oltre. Gesù vede se il nostro cuore è aperto agli altri e a Dio.
Questa non vuole essere una critica alle tante tradizioni che abbiamo, ma vuole essere un modo per dare un senso a ciò che facciamo. Il Papa ci dice di non affidarsi «al comodo criterio del “si è sempre fatto così”» EG33

Io credo fermamente che le tradizioni sono la carta d’identità di un popolo, ma come tute le carte d’identità, anche le tradizioni vanno “aggiornate”.
Cosa significa? Che alla domanda: “perché fai queste cose?” non si bisogna più rispondere: “si è sempre fatto così!” ma bisognerà rispondere in maniera diversa, cercando di spiegare il vero senso di quella determinata tradizione. Se non ha questo nuovo tipo di risposta, è chiaro che quella “tradizione” va rimossa!
Le tradizioni sono testimonianze. Ecco il vero messaggio di Gesù! Gesù vuole che le nostre tradizioni, le nostre processioni, i nostri Rosari, le nostre devozioni siano “testimonianza” viva dell’amore che proviamo verso di Lui e verso gli altri.


“Signore, aiutami a vivere ciò che prego, dammi il sano discernimento per tenere ciò che è utile per la fede e rimuovere ciò che è di ostacolo alla fede, così come fa il contadino con la vite e i tralci e soprattutto trasforma i miei sentimenti negativi come l’invidia e la superbia in sentimenti di amore e umiltà. E infine perdonami tutte quelle volte che ho pregato per “abitudine”, dimenticando che la preghiera è la forma più alta di dialogo con Te, che sei la via, la verità e la vita. Amen!”

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