sabato 13 giugno 2015

XI DOMENICA (T.O.) anno B

XI DOMENICA (T.O.) anno B
«Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga».

La fede, non è qualcosa di diretto che da un momento all’altro ci trasforma come avviene nei cartoni animati. Ma la fede necessita di un cammino, un lungo cammino.
La vita stessa presenta queste caratteristiche. Gesù fa l’esempio del grano, ma pensiamo alla vita. Dal seme fecondato c’è tutto il tempo della gravidanza e poi del parto.

Quando mi trovo a parlare con gli amici e mi chiedono: «ma quanti anni di seminario ti mancano?» attualmente rispondo che ne mancano soltanto 3, ma alle spalle ne ho già 4 con un totale di 7 anni. I miei amici molto “scioccati” aggiungono: «eh, tutto questo tempo, a che serve?» All’inizio del mio cammino in seminario anche io mi domandavo il perché di tanti anni, ma con il tempo ho notato diversi cambiamenti in me, certo la perfezione non la raggiungerò mai, spero nel Paradiso, ma di sicuro non prima visto che sono fatto di carne e ossa!
Questi cambiamenti sono dovuti alle attività formative proposte dal seminario, a volte molto faticose, ma molto mi sta aiutando il cammino spirituale e di fede che sto facendo.

Riuscire a percepire, quasi a toccare, la presenza di Dio nelle piccole e grandi esperienze quotidiane non è scontato. Dio è sempre presente, solo che noi siamo un po’incostanti e diffidenti.
Se ripenso al mio rapporto con Dio prima del seminario, mi rendo conto che era molto fragile e fideistico, cioè considerare Dio come colui che risolve tutti i problemi senza il contributo di nessun altro. Passare da un rapporto fragile ad un rapporto molto più costante ed impegnativo, non è stato affatto semplice,  ho dovuto “sudare” tanto e dal punto di vista spirituale sono davvero soddisfatto del lavoro che il Signore ha fatto in me. Quali sono stati gli ingredienti?
      1)      Il desiderio di cambiare;
      2)      Il coraggio di fare delle scelte;
      3)      La lotta continua contro gli ostacoli;
      4)      La tenacia e l’umiltà nel rialzarsi ogni volta dalle cadute;
      5)      I momenti di silenzio e di preghiera;
      6)      Il tempo.
Un cammino di fede richiede questo, soprattutto il tempo.

Il tempo è la cosa più difficile da gestire. Gesù non ci chiede tanto. Ci chiede di “sacrificare” un po’ del nostro tempo per dedicarlo a lui. Vi lascio con un video molto significativo ed importate che, nella sua brevità, ci fa capire come spesso non sappiamo dare le giuste priorità nella nostra vita. Non lasciamoci rubare il tempo! (direbbe Papa Francesco).


“Signore, ti ringrazio per avermi dato il desiderio di cambiare, il coraggio di fare delle scelte radicali nella mia vita, il coraggio e la forza di lottare contro gli ostacoli e l’umiltà di affidarmi alla tua infinita misericordia. Grazie per tutto ciò che ogni giorno fai per me e aiutami a gestire sempre al meglio il tempo che mi doni. Per Cristo nostro Signore. Amen!


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