sabato 20 giugno 2015

XII DOMENICA T.O. (Anno B)

XII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?»

Questa è la domanda che ognuno si pone: «chi è Gesù?» Non voglio fare un trattato dogmatico su chi è Gesù, (questo lavoro lo lascio ai teologi esperti) ma cercare di trasmettere chi è Gesù attraverso la mia esperienza di vita, aiutato dagli strumenti che la Chiesa mette a disposizione.
Per la mia piccola esperienza di vita, posso dire che Gesù è colui che mi dona tanta speranza, che mi guida, mi perdona.
Incontrare questo Gesù non è stato facile. Io ho incontrato Gesù in un momento in cui intorno a me erano successi una serie di eventi poco piacevoli. Ma conosco persone che hanno incontrato Gesù dopo una tragedia familiare. Questo particolare mi fa riflettere e mi chiedo: «ma perché Gesù si manifesta in questi momenti?» e come risposta mi viene in mente S. Paolo quando in una delle sue lettere scrive: «quando sono debole, allora sono forte» ma la risposta per eccellenza è la Croce. Gesù, attraverso un momento tragico e diffamante, ci ha dato la certezza del Paradiso: «oggi sarai con me in Paradiso».

Per farvi capire il concetto vi racconto un’esperienza che ho fatto la scorsa estate.
Incontrando una ragazza gravemente ammalata (paralisi cerebrale distonica) mi chiede: «ma perché il Signore mi ha fatto nascere così?» Io non sapevo cosa rispondere, ma dopo qualche istante le ho risposto: «Perché devi essere di aiuto alle persone “sane”».
Certo non è una risposta esauriente, ma per una persona malata, sapere di essere di aiuto a qualcuno è molto confortante. Io sono molto debitore alle persone disabili, perché mi stanno insegnando ad apprezzare molte cose della mia vita che in passato consideravo come un fastidio. Quella “maledizione” che la vita ha riservato per alcune persone, si è trasformata in una “benedizione”.
Da queste piccole esperienze ho capito chi è Gesù.
Adesso sorge una nuova domanda: «adesso che ho capito chi è Gesù, cosa devo fare?»
Fare ciò che ha fatto Gesù! Sembra scontato oppure impossibile, ma vi dico che non è impossibile.
Gesù ha portato gioia, speranza, conforto, misericordia! Queste cose, almeno a grandi linee, le possiamo fare. Bisogna solo combattere contro la noia e la paura. Papa Francesco lo dice spesso: «non lasciatevi rubare la speranza». La gioia di essere cristiano è proprio questa: essere portatori di speranza, conforto e misericordia.
Certo il mare della vita spesso va in tempesta, ma noi dobbiamo essere in grado di riportare la barca nella direzione giusta per evitare che affondi.

Oggi vi chiedo di pregare per le persone che sono a Roma a manifestare per la difesa del matrimonio e della famiglia dalla “teoria gender”.


“Signore, aiutami a riconoscerti anche nei momenti più difficili della mia vita. Fa che non perda mai la speranza e la gioia di testimoniare il tuo grande amore per me. Ti affido tutte le famiglie che ogni giorno lottano per superare tante difficoltà e che oggi sono messe in difficoltà non solo dalla crisi economica, ma anche da crisi ideologiche e morali. Ti affido tutto questo e tutto ciò che ho nel cuore per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Amen!  

sabato 13 giugno 2015

XI DOMENICA (T.O.) anno B

XI DOMENICA (T.O.) anno B
«Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga».

La fede, non è qualcosa di diretto che da un momento all’altro ci trasforma come avviene nei cartoni animati. Ma la fede necessita di un cammino, un lungo cammino.
La vita stessa presenta queste caratteristiche. Gesù fa l’esempio del grano, ma pensiamo alla vita. Dal seme fecondato c’è tutto il tempo della gravidanza e poi del parto.

Quando mi trovo a parlare con gli amici e mi chiedono: «ma quanti anni di seminario ti mancano?» attualmente rispondo che ne mancano soltanto 3, ma alle spalle ne ho già 4 con un totale di 7 anni. I miei amici molto “scioccati” aggiungono: «eh, tutto questo tempo, a che serve?» All’inizio del mio cammino in seminario anche io mi domandavo il perché di tanti anni, ma con il tempo ho notato diversi cambiamenti in me, certo la perfezione non la raggiungerò mai, spero nel Paradiso, ma di sicuro non prima visto che sono fatto di carne e ossa!
Questi cambiamenti sono dovuti alle attività formative proposte dal seminario, a volte molto faticose, ma molto mi sta aiutando il cammino spirituale e di fede che sto facendo.

Riuscire a percepire, quasi a toccare, la presenza di Dio nelle piccole e grandi esperienze quotidiane non è scontato. Dio è sempre presente, solo che noi siamo un po’incostanti e diffidenti.
Se ripenso al mio rapporto con Dio prima del seminario, mi rendo conto che era molto fragile e fideistico, cioè considerare Dio come colui che risolve tutti i problemi senza il contributo di nessun altro. Passare da un rapporto fragile ad un rapporto molto più costante ed impegnativo, non è stato affatto semplice,  ho dovuto “sudare” tanto e dal punto di vista spirituale sono davvero soddisfatto del lavoro che il Signore ha fatto in me. Quali sono stati gli ingredienti?
      1)      Il desiderio di cambiare;
      2)      Il coraggio di fare delle scelte;
      3)      La lotta continua contro gli ostacoli;
      4)      La tenacia e l’umiltà nel rialzarsi ogni volta dalle cadute;
      5)      I momenti di silenzio e di preghiera;
      6)      Il tempo.
Un cammino di fede richiede questo, soprattutto il tempo.

Il tempo è la cosa più difficile da gestire. Gesù non ci chiede tanto. Ci chiede di “sacrificare” un po’ del nostro tempo per dedicarlo a lui. Vi lascio con un video molto significativo ed importate che, nella sua brevità, ci fa capire come spesso non sappiamo dare le giuste priorità nella nostra vita. Non lasciamoci rubare il tempo! (direbbe Papa Francesco).


“Signore, ti ringrazio per avermi dato il desiderio di cambiare, il coraggio di fare delle scelte radicali nella mia vita, il coraggio e la forza di lottare contro gli ostacoli e l’umiltà di affidarmi alla tua infinita misericordia. Grazie per tutto ciò che ogni giorno fai per me e aiutami a gestire sempre al meglio il tempo che mi doni. Per Cristo nostro Signore. Amen!


sabato 6 giugno 2015

DOMENICA DEL “CORPUS DOMINI” (Anno B)

DOMENICA DEL “CORPUS DOMINI” (Anno B)
«Prendete, questo è il mio corpo»

Prima di fare il mio insignificante pensiero, è giusto dire qualcosa in merito alla solennità di questa domenica.
La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 in Belgio per celebrare la reale presenza di Cristo nell'Eucarestia, in reazione alle tesi di alcuni teologi protestanti, secondo le quali la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
Papa Urbano IV nel 1264, estese la solennità a tutta la Chiesa. All'anno precedente si fa risalire tradizionalmente anche il Miracolo eucaristico di Bolsena.

Il tema dell’Eucaristia è molto delicato, perché per la mente umana è impensabile che un pezzo di pane possa diventare il corpo di Cristo, così come il grande mistero dell’incarnazione, della Risurrezione e della stessa Trinità.

Forse qualche esempio e qualche esperienza riescono a far intuire questo grande mistero.
Prendiamo l’acqua (H2O). Essa”esternamente” è trasparente e liquida. Se aggiungo una molecola di ossigeno, non ho più l’acqua, ma l’acqua ossigenata (H2O2). Dal punto di vista esteriore non è cambiato nulla, anche l’acqua ossigenata è trasparente e liquida.
Invariata nell'apparenza, ma cambiata nella sostanza (transustanziazione).
Ecco, nell'Eucaristia succede quasi la stessa cosa. L’ostia rimane invariata nella sua “esteriorità” e nel suo “sapore”, ma cambiata nella sua sostanza. Ovviamente è un esempio, l’Eucarestia non è frutto di esperimenti chimici, ma gli studi scientifici fatti su ostie consacrate, hanno dimostrato che effettivamente la sostanza (formula chimica) non è più quella del pane, ma di carne umana.

Come esperienza vi porto la mia vocazione. Non sto facendo il percorso verso il sacerdozio solo per indossare paramenti e leggere un messale (quello lo sanno fare anche i bambini), ma perché ho il grande desiderio di invocare lo Spirito Santo sul pane e sul vino e portare Gesù Eucaristia a coloro che ne hanno bisogno.

Credere nell'Eucaristia non è facile! Vedendo il mio comportamento mi chiedo: «ma ci credo REALMENTE nell'Eucaristia
Chiediamo al Signore di farci fare l’esperienza dei discepoli di Emmaus, che lo hanno riconosciuto nello spezzare il pane.


Signore, io credo che sei realmente presente nell'Eucaristia. A volte qualche dubbio mi circonda, ma la Tua silenziosa e tenera presenza mi conforta e rafforza la mia fede. Aiutami Signore a vivere più intensamente il momento dell’Eucaristia. Si, mio Signore, fammi vivere questa grande esperienza d’amore Sei sempre pronto ad ascoltare i miei lamenti, le mie critiche verso tutti. A volte mi arrabbio anche con Te quando vedo tanta sofferenza ed indifferenza sia nei miei confronti, ma anche nei confronti degli altri. Perdona i miei peccati, piccoli e grandi. Non mi abbandoni mai la tua Misericordia. Amen!