XII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Chi è dunque costui, che anche il
vento e il mare gli obbediscono?»
Questa è la domanda che ognuno si
pone: «chi è Gesù?» Non voglio fare
un trattato dogmatico su chi è Gesù, (questo lavoro lo lascio ai teologi
esperti) ma cercare di trasmettere chi è Gesù attraverso la mia esperienza
di vita, aiutato dagli strumenti che la Chiesa mette a disposizione.
Per la mia piccola esperienza di
vita, posso dire che Gesù è colui che mi dona tanta speranza, che mi guida, mi
perdona.
Incontrare questo Gesù non è stato
facile. Io ho incontrato Gesù in un momento in cui intorno a me erano successi
una serie di eventi poco piacevoli. Ma conosco persone che hanno incontrato
Gesù dopo una tragedia familiare. Questo particolare mi fa riflettere e mi
chiedo: «ma perché Gesù si manifesta in questi momenti?» e come risposta mi
viene in mente S. Paolo quando in una delle sue lettere scrive: «quando sono
debole, allora sono forte» ma la risposta per eccellenza è la Croce. Gesù,
attraverso un momento tragico e diffamante, ci ha dato la certezza del
Paradiso: «oggi sarai con me in Paradiso».
Per farvi capire il concetto vi
racconto un’esperienza che ho fatto la scorsa estate.
Incontrando
una ragazza gravemente ammalata (paralisi cerebrale distonica) mi chiede: «ma
perché il Signore mi ha fatto nascere così?» Io non sapevo cosa rispondere, ma
dopo qualche istante le ho risposto: «Perché devi essere di aiuto alle persone “sane”».
Certo non è una risposta
esauriente, ma per una persona
malata, sapere di essere di aiuto a qualcuno è molto confortante. Io
sono molto debitore alle persone disabili, perché mi stanno insegnando ad
apprezzare molte cose della mia vita che in passato consideravo come un
fastidio. Quella “maledizione” che la vita ha riservato per alcune persone, si
è trasformata in una “benedizione”.
Da queste piccole esperienze ho
capito chi è Gesù.
Adesso sorge una nuova domanda: «adesso che ho capito chi è Gesù, cosa devo
fare?»
Fare ciò che ha fatto Gesù! Sembra
scontato oppure impossibile, ma vi dico che non è impossibile.
Gesù ha portato gioia, speranza,
conforto, misericordia! Queste cose, almeno a grandi linee, le possiamo fare. Bisogna
solo combattere contro la noia e la paura. Papa Francesco lo dice spesso: «non
lasciatevi rubare la speranza». La gioia di essere cristiano è proprio questa:
essere portatori di speranza, conforto e misericordia.
Certo il mare della vita spesso va
in tempesta, ma noi dobbiamo essere in grado di riportare la barca nella direzione
giusta per evitare che affondi.
Oggi vi chiedo di pregare per le
persone che sono a Roma a manifestare per la difesa del matrimonio e della
famiglia dalla “teoria gender”.
“Signore,
aiutami a riconoscerti anche nei momenti più difficili della mia vita. Fa che
non perda mai la speranza e la gioia di testimoniare il tuo grande amore per me.
Ti affido tutte le famiglie che ogni giorno lottano per superare tante
difficoltà e che oggi sono messe in difficoltà non solo dalla crisi economica,
ma anche da crisi ideologiche e morali. Ti affido tutto questo e tutto ciò che
ho nel cuore per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Amen!