mercoledì 5 gennaio 2022

SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA DEL SIGNORE

SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA DEL SIGNORE
«A Betlemme di Giudea»

carissimi amici,
la liturgia oggi ci propone il racconto della venuta dei Magi, ma quest'anno mi ha colpito un particolare: Betlemme! Non tanto per il suo significato, ma per le sue dimensioni demografiche di quel tempo. La più piccola comunità della Giudea. È la seconda volta che Dio sceglie un luogo molto piccolo e remoto, perché se in Giudea abbiamo Betlemme, in Galilea abbiamo Nazareth.

Quindi è facile intuire che Dio non ama molto la grandezza, nonostante la sua onnipotenza. E soprattutto ama ricercare le cose piccole e vere: il cuore dell'uomo! Ecco, la bellezza di Dio è che si china dolcemente sul nostro cuore, entra delicatamente nella nostra vita, si manifesta con la giovialità di un bambino. Questo è un grande insegnamento per noi, che invece puntiamo a scalini più alti e nobili della nostra società per avere l'illusione di contare qualcosa. Si è veramente grandi se entriamo nel piccolo cuore dell'altro, se sappiamo inchinarci davanti alle gioie e ai dolori dell'altro. Questo ci fa grandi!

E in ultimo non può mancare una riflessione sociale. Siamo una piccola comunità, proprio come le due che ho citato e che Dio ha scelto. Non abbiamo bisogno di tirare fuori la nostra indignazione e tutte le cose negative che abbiamo, ma bisogna ragionare nella logica di Dio. Inchinarsi sulla miseria, ripulirla e innalzarla. Invece di chiederci cosa non fanno gli altri, chiediamoci cosa non facciamo noi e come possiamo, insieme, trasfigurazione il nostro paese. Far vivere alla nostra comunità la vera Epifania!

L'oro è la bellezza di arte che abbiamo, l'incenso è la nostra spiritualità, la mirra è il profumo della nostra terra, dei nostri vicoletti. Tutto questo messo nelle mani di Dio.

Mettiamo da parte la grandezza umana e viviamo la genuinità del cuore. Piccolo, ma amabile!

Buon cammino!

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