IV DOMENICA T.O. (Anno C)
«Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino»
Carissimi amici,
domenica scorsa abbiamo visto come la Parola di Dio trova le risposte alle domande della nostra vita. Oggi parliamo di una di queste risposte: la libertà.
Gesù è un uomo libero, non si sente legato ad una realtà particolare. Per lui i nazareni e i giudei, sono la stessa cosa, non c’è un rapporto privilegiato. All’opposto, i nazareni, sono legati a Gesù, è un motivo di vanto e orgoglio per loro, ma Gesù smonta i loro sogni e questo provoca una reazione un po’ brusca, violenta. Ma la conclusione del Vangelo spiazza tutti, come a dire: «Beh, voi continuate a litigare. Io vado altrove!».
È un’immagine forte che ci fa capire cosa significa essere veramente liberi. Liberi da legami, da compromessi. Potrebbe sembrare un Gesù carico di orgoglio, snobbatore, ecc. ma in realtà è un Gesù che vive la sua missione, consapevole che Lui è chiamato solo ad annunciare il Regno di Dio, con tutte le conseguenze annesse. Nel Vangelo di Giovanni, nei capitoli 6-7 dedicati all’Eucaristia, Gesù pronuncia una frase molto dura: «Forse anche voi volete andarvene?» (Gv 6,67). Gesù non scende a compromesso. Il Vangelo è Vangelo, anche se non piace!
Molte volte noi preferiamo il compromesso, giustificato dal «mantenere la pace», dimenticando che con questa scelta facciamo male a noi stessi e a chi ci vuole veramente bene, ma non è così che si vive. Qualche giorno fa abbiamo rocordato la Shoah. La colpa non è tanto di Hitler, ma di chi non ha avuto il coraggio di lasciarlo solo dall'inizio! Di chi, vedendo la sua pazzia, ha detto: "Non lo contraddite, per amore della pace. Conosco i miei polli!". Questo non è quieto vivere, questa è una scelta. Scelgo il male e metto da parte il bene perché mi conviene. Oggi, purtroppo, viviamo in una realtà dove tutto è relativo, o per dirla in termini semplici, la realtà del «secondo me». Nel mondo ci sono cose oggettive, che non possiamo mettere in discussione con il «secondo me». Adesso fare l’elenco di queste realtà sarebbe lungo, ma è necessario riflettere su questo argomento! Il diritto di parola è sacrosanto, ma nella verità, non nelle fesserie. Non esistono le verità, ma la verità! E va vissuta e annunciata per quello che è, non per quello che vogliamo.
Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere il Vangelo con semplicità e libertà.
Buon cammino!