giovedì 27 gennaio 2022

IV DOMENICA T.O. (Anno C)

IV DOMENICA T.O. (Anno C)
«Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino»

Carissimi amici,
domenica scorsa abbiamo visto come la Parola di Dio trova le risposte alle domande della nostra vita. Oggi parliamo di una di queste risposte: la libertà.

Gesù è un uomo libero, non si sente legato ad una realtà particolare. Per lui i nazareni e i giudei, sono la stessa cosa, non c’è un rapporto privilegiato. All’opposto, i nazareni, sono legati a Gesù, è un motivo di vanto e orgoglio per loro, ma Gesù smonta i loro sogni e questo provoca una reazione un po’ brusca, violenta. Ma la conclusione del Vangelo spiazza tutti, come a dire: «Beh, voi continuate a litigare. Io vado altrove!».

È un’immagine forte che ci fa capire cosa significa essere veramente liberi. Liberi da legami, da compromessi. Potrebbe sembrare un Gesù carico di orgoglio, snobbatore, ecc. ma in realtà è un Gesù che vive la sua missione, consapevole che Lui è chiamato solo ad annunciare il Regno di Dio, con tutte le conseguenze annesse. Nel Vangelo di Giovanni, nei capitoli 6-7 dedicati all’Eucaristia, Gesù pronuncia una frase molto dura: «Forse anche voi volete andarvene?» (Gv 6,67). Gesù non scende a compromesso. Il Vangelo è Vangelo, anche se non piace!

Molte volte noi preferiamo il compromesso, giustificato dal «mantenere la pace», dimenticando che con questa scelta facciamo male a noi stessi e a chi ci vuole veramente bene, ma non è così che si vive. Qualche giorno fa abbiamo rocordato la Shoah. La colpa non è tanto di Hitler, ma di chi non ha avuto il coraggio di lasciarlo solo dall'inizio! Di chi, vedendo la sua pazzia, ha detto: "Non lo contraddite, per amore della pace. Conosco i miei polli!". Questo non è quieto vivere, questa è una scelta. Scelgo il male e metto da parte il bene perché mi conviene. Oggi, purtroppo, viviamo in una realtà dove tutto è relativo, o per dirla in termini semplici, la realtà del «secondo me». Nel mondo ci sono cose oggettive, che non possiamo mettere in discussione con il «secondo me». Adesso fare l’elenco di queste realtà sarebbe lungo, ma è necessario riflettere su questo argomento! Il diritto di parola è sacrosanto, ma nella verità, non nelle fesserie. Non esistono le verità, ma la verità! E va vissuta e annunciata per quello che è, non per quello che vogliamo.

Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere il Vangelo con semplicità e libertà.

Buon cammino!

venerdì 21 gennaio 2022

III DOMENICA T.O. (Anno C)

III DOMENICA T.O. (Anno C)
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Carissimi amici,
oggi la Chiesa, per volere di Papa Francesco, celebra il "Verbum Domini". Un'occasione per ricordarci che il Vangelo non è un semplice racconto, ma è la presenza di Dio nella storia dell'umanità. È nelle parole del Vangelo che noi troviamo la speranza, la forza, la consolazione.

Gesù oggi prende un testo di Isaia, lo legge e dice: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Perché la missione di Gesù è proprio essere segno concreto di vicinanza a coloro che hanno necessità.

Ed è particolare come la liturgia ha voluto inserire anche il prologo di Luca, proprio per rimarcare che il Vangelo è qualcosa che è parte integrante della nostra vita e non può essere messa al margine.

Compito nostro è quello di pregare e meditare sulla Parola di Dio. Pochi versetti al giorno, domandarsi come avrebbe reagito Gesù in determinate occasioni. Nel Vangelo, vi assicuro, c'è la risposta!

Che il Signore possa illuminare la nostra mente e il nostro cuore per poter comprendere e vivere la Sua Parola.

Buon cammino!

sabato 15 gennaio 2022

II DOMEMICA T.O. (Anno C)

II DOMEMICA T.O. (Anno C)
"Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino»."

Carissimi amici,
oggi la liturgia ci propone tre riflessioni. La prima viene dalla seconda lettura. Paolo ci dice che lo Spirito Santo dona diversi carismi. Ognuno di noi ha una particolarità, che messe insieme ci permettono di realizzare la grande opera di Dio. Come i pezzi di un puzzle. Ogni pezzo è diverso, ma messo ognuno al suo posto, mostrano l'immagine bella e completa. Così siamo chiamati a vivere la nostra quotidianità, non sostituendo l'altro, ma completare l'altro e lasciarsi completare dall'altro.

Le altre due riflessioni ci vengono dal Vangelo. La prima è la richiesta di Maria: "Non hanno più vino!". Non è Gesù che fa il primo passo (e mai lo farà!), ma è chi ha necessità che si muove verso di Lui. Infatti Gesù stesso, in altre occasioni dirà: "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto". Noi invece siamo abituati al contrario. Invece di chiedere aiuto, scriviamo la lista nera: "ah! Quello non mi ha chiamato. Quello non mi ha fatto visita. Quello non mi ha portato niente!" Ma hai mai provato a chiedere? Hai mai provato a informare tu personalmente l'altro? E li che capisci se l'altro si interessa di te! Se non è questo il tuo stile, non lamentarti e non giudicare!

L'ultima riflessione ci viene dal maestro di tavola! Si è meravigliato di come l'acqua fosse migliore del vino. Di come un elemento base e comune avesse la forza di ridare dignità alle nozze. Ed è così! Sono le cose semplici ed essenziali a fare le cose più belle e più sentite, perché provengo dal cuore. Dio non ha scelto Gerusalemme, ma Betlemme e Nazareth! Dio ha scelto il cuore della sua creatura e questo ci deve aiutare a vivere la bellezza delle nostre case, dei nostri affetti, dei nostri paesi. Sentirci sempre più famiglia!

Che il Signore ci possa aiutare a vivere la semplicità, di essere l'uno per l'altro e avere l'umiltà e il coraggio di far partecipe l'altro dei miei dolori e delle mie gioie per non sentirmi solo.

Buon cammino!

sabato 8 gennaio 2022

FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE (Anno C)

 FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE (Anno C)

«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Carissimi amici,
Nel Vangelo di oggi, c’è una frase molto bella che ha preso la mia attenzione: «Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di Lui lo Spirito Santo». C’è una sequenza di azioni collegate in maniera crescente tra loro. Comprendere questi passaggi, ci fanno capire il perché della «voce dal cielo».

Immagino questa scena bellissima e commovente. Gesù si lascia battezzare, si mette in silenziosa preghiera con la gioia nel cuore e il capo chinato e il Padre che gli mette la mano sulla spalla, lo incoraggia con la meravigliosa frase che accompagna il gesto. In un certo senso richiama un gesto particolare che notiamo nella Celebrazione del sacramento della Cresima, quando la mano del padrino è sulla spalla di colui che riceve lo Spirito Santo. Ma andiamo oltre! È la mano che mettiamo sulle spalle di qualcuno che è nella sofferenza, nella delusione, nei momenti di gioia e di attesa.
Dio entra nella nostra vita nel silenzio, nella preghiera, ci mette la sua mano sulle nostre spalle e ci dice: «Coraggio, tu sei mio figlio, l’amato». Ancora una volta, Dio ci dice che l’amore è più forte del nostro peccato.

Allora capiamo questa «voce dal cielo». Chiunque si lascia amare è Figlio di Dio, ma non solo!
Immaginate un padre che dice questa frase al figlio!
Dio si compiace di noi, soprattutto quando cerchiamo il suo Amore, la sua Misericordia, quando ci lasciamo amare da Lui. Infondo l’amato è colui che si lascia amare, che è capace di tutto per accogliere l’amore e condividere l’amore ricevuto.
Una ragazza che ha ricevuto la proposta di matrimonio, non riesce a tenerla dentro, la deve condividere. Così come per la nascita di un bambino, per la promozione a scuola o al lavoro. È inevitabile! Quando qualcuno si sente amato non può far altro che amare.

Oggi, ricordando il battesimo del Signore, siamo chiamati a ricordare che anche noi siamo figli di Dio, di un Dio che ama e si compiace di ciascuno di noi. Abbattiamo le resistenze che abbiamo nel cuore e lasciamoci amare da Dio.

Buon cammino!

mercoledì 5 gennaio 2022

SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA DEL SIGNORE

SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA DEL SIGNORE
«A Betlemme di Giudea»

carissimi amici,
la liturgia oggi ci propone il racconto della venuta dei Magi, ma quest'anno mi ha colpito un particolare: Betlemme! Non tanto per il suo significato, ma per le sue dimensioni demografiche di quel tempo. La più piccola comunità della Giudea. È la seconda volta che Dio sceglie un luogo molto piccolo e remoto, perché se in Giudea abbiamo Betlemme, in Galilea abbiamo Nazareth.

Quindi è facile intuire che Dio non ama molto la grandezza, nonostante la sua onnipotenza. E soprattutto ama ricercare le cose piccole e vere: il cuore dell'uomo! Ecco, la bellezza di Dio è che si china dolcemente sul nostro cuore, entra delicatamente nella nostra vita, si manifesta con la giovialità di un bambino. Questo è un grande insegnamento per noi, che invece puntiamo a scalini più alti e nobili della nostra società per avere l'illusione di contare qualcosa. Si è veramente grandi se entriamo nel piccolo cuore dell'altro, se sappiamo inchinarci davanti alle gioie e ai dolori dell'altro. Questo ci fa grandi!

E in ultimo non può mancare una riflessione sociale. Siamo una piccola comunità, proprio come le due che ho citato e che Dio ha scelto. Non abbiamo bisogno di tirare fuori la nostra indignazione e tutte le cose negative che abbiamo, ma bisogna ragionare nella logica di Dio. Inchinarsi sulla miseria, ripulirla e innalzarla. Invece di chiederci cosa non fanno gli altri, chiediamoci cosa non facciamo noi e come possiamo, insieme, trasfigurazione il nostro paese. Far vivere alla nostra comunità la vera Epifania!

L'oro è la bellezza di arte che abbiamo, l'incenso è la nostra spiritualità, la mirra è il profumo della nostra terra, dei nostri vicoletti. Tutto questo messo nelle mani di Dio.

Mettiamo da parte la grandezza umana e viviamo la genuinità del cuore. Piccolo, ma amabile!

Buon cammino!

sabato 1 gennaio 2022

II DOMENICA DI NATALE

II DOMENICA DI NATALE
"Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni."

carissimi amici,
oggi la liturgia ci ripropone di nuovo il prologo di Giovanni e la mia riflessione si orienta sulla memoria che la chiesa oggi celebra: il Santissimo nome di Gesù.

Nella grande tradizione biblica e della Chiesa, la scelta del nome è un passaggio importantissimo, diremo primario, nella storia vocazionale di ciascuno di noi. Dio chiama per nome, Dio impone il nome in base al suo progetto d'amore. È bello sapere che per Dio non sono una cosa qualunque, ma una persona con un nome, con una precisa identità, che sa tutto di me e che mi ama alla follia! Questo è anche il motivo per il quale la prima domanda nel rito del battesimo è: "che nome date al vostro bambino?".

Certo, scegliere il nome per i propri figli, non è sempre facile, anzi! Però scegliere il nome in base alla sua origine, al suo significato è molto bello, perché è questa la logica di Dio. In quel nome c'è l'identità della persona. E questo è un passaggio che sempre faccio nelle omelie dei battesimi. Spiegare il nome e augurare al bambino di essere degno e orgoglioso di avere e vivere quel nome.

Ecco, da oggi ci prendiamo l'impiego di capire il significato del nostro nome e di aiutare i futuri genitori a scegliere il nome giusto per la loro creatura, per essere anche noi parte attiva del grande progetto d'amore di Dio per ciascuno di noi.

Buon cammino!