sabato 31 luglio 2021

XVIII DOMENICA T.O. (Anno B)

XVIII DOMENICA T.O. (Anno B)
«Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Carissimi amici,
dopo aver moltiplicato i pani, Gesù inizia a parlarci del vero Pane, ovvero l'Eucaristia e parte da un principio base: Credere in Dio, credere in Gesù.

Forse per noi è scontato credere in Gesù, perché siamo cristiani, ma non è affatto così. Gesù stesso, quando la madre e i fratelli vanno a trovarlo, dice: "Chi fa la volontà di Dio, egli è per me fratello, sorella e madre". Questo non per sminuire la Vergine Maria, ma per precisare che la fede non è solo questione anagrafica, di consanguineità. Non basta essere registrati sul registro parrocchiale, bisogna vivere la volontà di Dio. E qual'è? Vivere l'amore. Infatti Gesù stesso ci dice: "Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri. Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". E l'Eucaristia non è altro che questo. Un corpo offerto per amore, una vita donata per amore. 

Se vogliamo comprendere il discorso eucaristico di Gesù, dobbiamo fare questo passaggio. Passare da una fede anagrafica, ad una fede reale, vissuta giorno dopo giorno.

Il Signore illumini la nostra mente e il nostro cuore, in modo da poter credere sempre di più nelle sue parole, nel suo amore.

Buon cammino!


sabato 24 luglio 2021

XVII DOMENICA T.O. (Anno B)

XVII DOMENICA T.O. (Anno B)
«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?»

Carissimi amici,
per qualche domenica sarà il Vangelo di Giovanni a farci meditare, in particolare sul tema eucaristico. Oggi iniziamo con il brano della moltiplicazione dei pani.

La mia riflessione si concentra sulla domanda provocatoria che fa Gesù. Alla domanda di Gesù seguono due risposte. La prima è di Filippo, ed è una risposta senza speranza (duecento denari non sono sufficienti). La seconda risposta è di Andrea, il quale afferma che qualcosa c'è, ma è poco. Gesù compie il miracolo, sulla risposta di Andrea, infatti moltiplica i pani, non i duecento denari. Ma perché questa scelta di Gesù? Poteva moltiplicare i denari e comprare il pane necessario! La risposta è molto semplice. Filippo ha detto che c'erano i denari, ma non bastavano. Andrea, invece, pur sapendo che i pani erano pochi, si è chiesto come poteva essere distribuito. Un po' come Zaccaria e Maria. Stesso annuncio da parte di Gabriele. Zaccaria non si è fidato ed è rimasto muto, Maria si è messa nelle mani di Dio e ha esultato con il Magnificat.

L'insegnamento per noi è che se vogliamo assistere ai prodigi di Dio nella nostra vita, dobbiamo imparare a fidarci di Lui, soprattutto quando le cose vanno male. Imparare a dire: "Signore, questa è la mia vita! Anche se fragile e ferita, la metto nelle tue mani per farne una meraviglia stupenda".

Fidarsi è difficile, ma una volta che lo fai, veramente tocchi con mano i suoi prodigi. E io di questo, ne sono testimone!

Che ognuno di noi possa fare questa esperienza!

Buon cammino!

sabato 17 luglio 2021

XVI DOMENICA T.O. (Anno B)

XVI DOMENICA T.O. (Anno B)
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»

Carissimi amici,
Il libro del Qoelet ci dice che c'è un tempo per ogni cosa. Domenica scorsa abbiamo visto come Gesù manda gli apostoli in missione. Oggi, invece, ci invita a riposarci. Il riposo non è il fregarsene del mondo, come a dire: "ah, me ne vado per un po'. Non voglio più saperne di niente e nessuno". Il riposo è un tempo di deserto, cioè lasciarsi guidare dalla Parola di Dio e non dallo starnazzare degli uomini. Un tempo dove rigenerare non solo il corpo, ma soprattutto lo spirito, l'anima per poter poi tornare alla nostra missione.

Non si può mollare tutto e tutti, ma per vivere al meglio la nostra missione, nell'essenzialità e nell'umiltà, dobbiamo prenderci un tempo per poter "ricaricare le pile". Solo così saremo in grado di essere buoni e saggi pastori, che si occupano e preoccupano del gregge. E l'essere buoni pastori, non riguarda solo i sacerdoti, ma anche i genitori, i figli, i lavoratori, ecc.

Chiediamo al Signore di donarci un tempo di riposo, dove poter udire la brezza della sua Parola e poter sperimentare la bellezza della pace e della tranquillità.

Buon riposo!

sabato 10 luglio 2021

XV DOMENICA T.O. (Anno B)

XV DOMENICA T.O. (Anno B)
«Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».

Carissimi amici,
oggi il Vangelo ci descrive come deve essere il missionario. Ci sono due virtù che riassumono il tutto: l'essenzialità e l'umiltà.

L'essenzialità consiste nel non lasciarsi condizionare più di tanto dalle cose materiali. Avere la smania di accumulare sempre di più, oppure l'essere sempre vittima delle ristrettezze economiche o di altro genere. Saper trovare un giusto equilibrio, dove il centro è la dignità della persona. E in rapporto al Vangelo, non conta il tuo tanto argomentare o avere chissà quale prestigio, ma basta la personale esperienza di Dio nella tua quotidianità.

L'umiltà è forse quella più difficile da vivere, soprattutto se la leghiamo alla frase di Gesù, che ho scelto come titolo. Potrebbe sembrare una frase dispregiativa, come a dire: "tu non mi meriti!". In realtà, non è proprio così. Essere umili significa saper accettare anche il rifiuto dell'altro. Accettarlo al punto di dire: "ecco, anche la polvere che ho calpestato ti appartiene. È tua, te la restituisco!". Saper fare questo gesto significa veramente essere liberi. Liberi di essere se stessi, liberi di accogliere un SI e un NO. Certo non è facile, perché più sei legato a quella persona che ti allontana, più è doloroso fare quel passo indietro. Ma per essere veri discepoli, Gesù ci chiede questo atto di coraggio e di fede. Anche perché sarà questo gesto, a sciogliere il cuore dell'altro e fargli dire: "tu mi ami così tanto da recuperare perfino la polvere e restituirla!"

Un gesto doloroso, che infine porta alla vita, alla gioia. Ed è la forza della croce e del martirio. E testimonianza deriva proprio da martirio. Il martirio è la testimonianza che l'amore vince su tutto, anche sul rifiuto!

Chiediamo al Signore di essere validi e umili testimoni del suo Amore, della sua Misericordia.

Buon cammino!

sabato 3 luglio 2021

XIV DOMENICA T.O. (Anno B)

XIV DOMENICA T.O. (Anno B)
“Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?”

Carissimi amici,
il Vangelo di questa domenica ci interpella su una realtà che spesso viviamo. Cioè quella di identificare le persone non per ciò che sono, ma per la loro appartenenza, per ciò che fanno, o peggio ancora, per i loro errori del passato.

Questa realtà, mette molto in imbarazzo, perché non ci rende liberi di essere ciò che siamo, di far venire fuori il meglio di noi stessi. Quante volte ci sentiamo dire: “Eh, ma proprio tu ci vieni a dire questa cosa?”, senza riflettere se quella cosa è vera oppure no. Questo è un grosso limite, che dovremo imparare a superare, per gustare la bellezza della verità e della pace.

Più volte il Vangelo ci ha ricordato che il Regno di Dio non è per i perfetti, per coloro che sono in pace, ma per coloro che, nella fragilità umana, riescono a fidarsi di Dio. E Anche san Paolo lo ricorda molto bene quando dice: “Infatti quando sono debole, è allora che sono forte”. Quindi non dobbiamo aver paura della nostra provenienza, del nostro passato, della nostra fragilità, del giudizio che altri mettono sul nostro conto, ma dobbiamo semplicemente essere noi stessi e cercare di vivere la bellezza della fede con gioia e con speranza. Perché in questo modo di vivere viene fuori tutta la potenza e la bellezza di Dio.

Coloro che si divertono a giudicare e criticare, rimarranno senza la presenza di Dio, infatti il Vangelo si conclude con queste parole: “E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì”. E il prodigio di Dio è il suo Amore, la sua Misericordia. E senza la presenza di Dio c’è solo morte e desolazione!

Sta a noi scegliere se essere come i paesani di Gesù, o essere come Gesù.

Buon cammino!