«Avete qui qualche cosa da mangiare?».
Carissimi amici,
il tema centrale della liturgia di questa domenica è l'Eucaristia. Non tanto dal punto di vista sacramentale, ma dal punto di vista della comunione, cioè dello stare insieme. Certamente in questo periodo storico siamo un po' provati dalla mancanza di vivere la comunione tra di noi. Ci si guarda con sospetto, con timore. E forse è ciò che provavano i discepoli visto che, nonostante avessero già fatto esperienza del Risorto, non riuscivano a vivere la gioia pasquale.
Come fare? Innanzitutto avere sempre di più la consapevolezza che in ogni Eucaristia è presente Gesù, che Lui è sempre con noi ogni giorno. E già questo ci è di grande conforto, perché in una realtà sempre più isolata, sapere che non siamo da soli, ci permette di vivere la giornata con una prospettiva diversa. E attenzione a non cadere nel tranello di pensare la presenza di Gesù, come una presenza astratta, concettuale. Assolutamente no! Gesù non è un fantasma. Egli è in coloro che si interessano di noi, che ci sono accanto, che asciugano le nostre lacrime, che danno una parola di conforto, di speranza.
Questo è il vero significato dell'Eucaristia, della comunione eucaristica. Se manca la comunione tra di noi, tutti i riti e le preghiere, perdono la sostanza e diventano puro teatro.
Chiediamo la grazia al Signore di vivere in pienezza la comunione tra di noi. Di essere donne e uomini capaci di portare gioia e speranza, in una società martoriata dalla pandemia e dalla crisi sociale ed economica. Senza fare nulla di straordinario. Gesti piccoli, semplici, ma che vengono dal cuore!
Buon cammino!
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