I
DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A)
«Gesù
fu condotto dallo Spirito nel deserto»
Carissimi
amici,
da
qualche giorno abbiamo iniziato il cammino della Quaresima e la liturgia ci fa
entrare nel luogo privilegiato per la ricerca, per la pace, per la meditazione,
per la contemplazione: il deserto.
Oggi
il Vangelo ci presenta due realtà molto particolari. Due realtà che sant’Ignazio
di Loyola identifica negli esercizi spirituali come lo spirito buono e lo
spirito cattivo. Gesù si confronta con entrambe le realtà nel deserto. Lo
spirito cattivo è il diavolo che vuole essere servito da Gesù. Lo spirito buono
sono gli angeli che servono Gesù.
Queste
sono le due realtà con le quali siamo chiamati a fare discernimento nel
deserto. Seguire lo spirito cattivo o lo spirito buono? Sempre sant’Ignazio, al
n° 333 degli Esercizi Spirituali, ci da delle indicazione su come capire se
stiamo seguendo lo spirito cattivo o lo spirito buono. Dice così: «Dobbiamo fare molta attenzione al corso dei
pensieri. Se il principio, mezzo e fine è tutto buono e tende a ogni bene, è
segno di angelo buono». Quindi ci sono tre passaggi fondamentali: il
principio, cioè l’idea che vogliamo realizzare, il mezzo e il fine. Ad esempio:
voglio creare un gruppo di giovani. Per quale fine? Con quali mezzi? Queste
sono le domande che ci aiutano nella scelta dello spirito buono o dello spirito
cattivo.
Il
Vangelo, poi, ci da due suggerimenti molto efficaci. È una scena abbastanza
interessante! C’è Gesù che è stanco, affamato, solo, c’è il diavolo che lo
vuole aiutare, ma sotto ricatto e ci sono gli angeli che lo servono in totale
gratuità. Analizziamo bene questa scena. Due realtà, opposte tra loro, che
vogliono soddisfare i bisogni di Gesù. Gesù «cede» alla gratuità, all’amore.
Non accetta il ricatto del diavolo, ma accetta l’amore degli angeli.
È bene chiedersi: «Quando mi avvicino a
qualcuno, per quale scopo lo faccio? Per sfruttare le sue conoscenze o per fare
un cammino insieme?». Stessa cosa quando qualcuno si avvicina a noi. Se capiamo
che l’altro vuole solo usarmi per un suo personale tornaconto, è bene non
assecondare.
Questo
metodo di discernimento, è molto utile per crescere in relazioni sane, belle,
fruttuose, capaci di vivere il comandamento dell’Amore. Certamente la nostra
umanità ci porta a fare degli errori, ma con la consapevolezza che accanto non
ho persone che strumentalizzano il mio errore, ma che mi aiutano a riprendere
in cammino.
Chiediamo
al Signore di aiutarci a fare discernimento per capire quando dire Si e quando
dire NO.
«Signore, tanti miei
errori sono dovuti alla mancanza di discernimento. Ti ringrazio per avermi dato
un tempo, un luogo, ma soprattutto degli strumenti validi per poter fare le mie
scelte con consapevolezza e libertà. Amen!»
Buon
cammino!
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