sabato 7 marzo 2020

II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A)

II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A)
«E li condusse in disparte, su un alto monte»

Carissimi amici,
la seconda domenica di Quaresima, la liturgia ci fa meditare il brano della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. È un preannuncio della gloria della Risurrezione. Pietro è felicissimo di questo avvenimento, tanto felice da volerlo fissare nel tempo, stabilirlo in maniera definitiva, attraverso il segno della tenda, che indica la stabilità.

Ma l’intento di Gesù è un altro. Ciò che è avvenuto è solo un anticipo di ciò che avverrà alla fine del mondo. Ma soprattutto è un segno pedagogico. Gesù ci vuole insegnare che quella gloria la si può raggiungere solo dopo la fatica e il dramma della Passione, che lo stesso Pietro non accetta, tantoché quando Gesù annuncia la Passione, Pietro lo rimprovera apertamente, trattandolo quasi come un pazzo. La gloria SI, ma la Passione NO. Ed è la classica mentalità umana, quando pensiamo di ottenere ciò che vogliamo senza lavorare troppo. Massimo risultato con il minimo sforzo.

Non è così che si raggiungono gli obiettivi. Gesù ci vuole dire che la gloria la si raggiunge lottando con le unghie e con i denti, scalando l’alto monte della vita, con tutti i suoi sentieri, pianeggianti e tortuosi. Salire in cima è faticoso e doloroso. Ma una volta arrivato su, la felicità farà dimenticare tutta la fatica, anzi, la trasfigura. Per questo combatti e lotta come un leone. Non lasciarti fermare dalle invidie e dalla fatica. Corri, corri e non fermarti davanti a niente. Corri e lotta!

Questo è il grande messaggio di speranza. Soprattutto in questo periodo così turbolento per la nostra nazione e per il mondo intero. Non lasciamoci vincere dalla banalità di voler fuggire dal virus, creando poi situazioni di panico e ulteriori contagi. Lottiamo nei nostri paesi, nelle nostre case. Lottiamo contro la paura, lottiamo per i nostri anziani, lottiamo per i medici e infermieri che da settimane lavorano incessantemente. Non arrendiamoci alla paura e al panico. Facile fuggire, facile banalizzare, facile essere egoisti. Viviamo la nostra quotidianità nella semplicità, nella serenità, nel rispetto. Certamente con qualche sacrificio in più, ma con la certezza che questa fatica, ci porterà alla vera felicità.

Ricordiamoci che anche durante l’uragano, il sole c’è. È momentaneamente coperto, ma c’è e presto tornerà a spendere anche nelle nostre vite. Nessuna tempesta è eterna! Nemmeno quella del virus. Cristo, sole trasfigurato, ci illuminerà!

“Signore, davanti alle difficoltà, spesso ho paura e ho la tentazione di tirarmi indietro. Ma oggi mi insegni che davanti alle sfide, anche quelle più dure, non bisogna mai arrendersi. Aiutami, donami la forza e il coraggio di lottare, di correre, di superare tutti gli ostacoli che la vita pone sul cammino verso la vera felicità, quella del Paradiso. Amen!”


Buon cammino!

domenica 1 marzo 2020

I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A)

I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A)
«Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto»

Carissimi amici,
da qualche giorno abbiamo iniziato il cammino della Quaresima e la liturgia ci fa entrare nel luogo privilegiato per la ricerca, per la pace, per la meditazione, per la contemplazione: il deserto.

Oggi il Vangelo ci presenta due realtà molto particolari. Due realtà che sant’Ignazio di Loyola identifica negli esercizi spirituali come lo spirito buono e lo spirito cattivo. Gesù si confronta con entrambe le realtà nel deserto. Lo spirito cattivo è il diavolo che vuole essere servito da Gesù. Lo spirito buono sono gli angeli che servono Gesù.

Queste sono le due realtà con le quali siamo chiamati a fare discernimento nel deserto. Seguire lo spirito cattivo o lo spirito buono? Sempre sant’Ignazio, al n° 333 degli Esercizi Spirituali, ci da delle indicazione su come capire se stiamo seguendo lo spirito cattivo o lo spirito buono. Dice così: «Dobbiamo fare molta attenzione al corso dei pensieri. Se il principio, mezzo e fine è tutto buono e tende a ogni bene, è segno di angelo buono». Quindi ci sono tre passaggi fondamentali: il principio, cioè l’idea che vogliamo realizzare, il mezzo e il fine. Ad esempio: voglio creare un gruppo di giovani. Per quale fine? Con quali mezzi? Queste sono le domande che ci aiutano nella scelta dello spirito buono o dello spirito cattivo.

Il Vangelo, poi, ci da due suggerimenti molto efficaci. È una scena abbastanza interessante! C’è Gesù che è stanco, affamato, solo, c’è il diavolo che lo vuole aiutare, ma sotto ricatto e ci sono gli angeli che lo servono in totale gratuità. Analizziamo bene questa scena. Due realtà, opposte tra loro, che vogliono soddisfare i bisogni di Gesù. Gesù «cede» alla gratuità, all’amore. Non accetta il ricatto del diavolo, ma accetta l’amore degli angeli.
 È bene chiedersi: «Quando mi avvicino a qualcuno, per quale scopo lo faccio? Per sfruttare le sue conoscenze o per fare un cammino insieme?». Stessa cosa quando qualcuno si avvicina a noi. Se capiamo che l’altro vuole solo usarmi per un suo personale tornaconto, è bene non assecondare.

Questo metodo di discernimento, è molto utile per crescere in relazioni sane, belle, fruttuose, capaci di vivere il comandamento dell’Amore. Certamente la nostra umanità ci porta a fare degli errori, ma con la consapevolezza che accanto non ho persone che strumentalizzano il mio errore, ma che mi aiutano a riprendere in cammino.

Chiediamo al Signore di aiutarci a fare discernimento per capire quando dire Si e quando dire NO.

«Signore, tanti miei errori sono dovuti alla mancanza di discernimento. Ti ringrazio per avermi dato un tempo, un luogo, ma soprattutto degli strumenti validi per poter fare le mie scelte con consapevolezza e libertà. Amen!»


Buon cammino!