DOMENICA DI PASQUA "In Resurrectione Domini"
«Donna, chi cerchi?»
Carissimi amici,
Cristo Gesù, è risorto! Alleluia!
La domenica di Pasqua è il culmine
del grande evento dell’Amore che Dio dona a noi sue creature. Non basta donare
l’Amore (Giovedì Santo), non basta morire per Amore (Venerdì Santo), c’è
bisogno di risorgere per amore. Il verbo della risurrezione è “Alzarsi”. Gesù
si è alzato da quella che sembrava una sconfitta. Non è rimasto in quel
sepolcro buio, chiuso, lontano da tutti, deprimendosi sul perché il suo amato
ha rifiutato il suo Amore. Niente di tutto questo! Si è alzato e ha dimostrato
al mondo che è possibile amare anche nelle sconfitte, in ogni circostanza,
sempre. L’Amore non finisce con una delusione. Gesù è tornato più innamorato di
prima, l’esperienza dura della morte gli ha fatto capire che un corpo morto,
spento, depresso, non serve a niente e il suo sacrificio d’Amore sarebbe stato
dimenticato. Ecco allora che la Risurrezione realizza in pieno il sacrificio
della Croce. Mai staccare la realtà della Croce dalla Risurrezione e viceversa.
L’una da senso all’altra.
Tutti siamo passati per il Venerdì
Santo. Tutti abbiamo sofferto per amore! Quanti “no” abbiamo ricevuto dalle
persone che abbiamo amato e che amiamo. Quante volte siamo stati traditi nella
fiducia, nella dignità. A questo dolore ci sono due risposte. La prima è quella
di rimanere nella sofferenza, deprimendosi, isolandosi da tutto e tutti,
pensando e ripensando a quelle situazioni tristi. La seconda risposta è quella
di alzare lo sguardo, voltare pagina, riprendere in mano la propria vita, i
propri sogni e rincominciare. Per capire quale risposta dare alle nostre
delusioni, non dobbiamo essere da soli. Gesù non è rimasto solo in quel
sepolcro, il Padre e lo Spirito Santo lo hanno aiutato a scegliere la risposta
e Gesù ha scelto la risposta della vita.
Scegliere la risposta della vita,
non cancella le ferite della delusione. Gesù, dopo la risurrezione, si è
mostrato e si mostra con i segni della Passione. Le cicatrici servono a
ricordarci che l’Amore non è solo gioia e bellezza, ma a volte è anche dolore e
amarezza. Questo “ricordo” serve a maturare, a crescere, a evitare per quanto
possibile di fare gli stessi errori, ma soprattutto, queste cicatrici, ci
dicono che se anche l’amore ci ha fatto soffrire, non ci toglierà mai il
desiderio di continuare ad amare.
Se noi viviamo la Pasqua in questo
modo, allora scopriremo che ogni giorno può essere Pasqua, ogni giorno possiamo
risorgere, ogni giorno possiamo amare. Questa è la bellezza della nostra fede!
Nei racconti della Risurrezione,
ciò che invade i vari personaggi, è lo stupore. La logica umana prevede che
dopo la sconfitta non c’è più nulla. Le donne sono nel pianto e nella
desolazione, i discepoli disperati e delusi. Nella logica di Dio, invece, è
l’esatto contrario. Dio ancora una volta ci stupisce, ci dona nuovamente il suo
Amore, la sua Misericordia e passo dopo passo, come con i discepoli di Emmaus,
ci guida verso la bellezza della vita, del Paradiso.
Che questo tempo di Pasqua ci aiuti
a risorgere da tutte le nostre delusioni e sconfitte per poter essere uomini e
donne che sanno donare e accogliere l’amore. Amen!
Buona festa dell'Amore a tutti!
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