VI DOMENICA DI PASQUA (Anno B)
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la
vita per gli amici».
Carissimi amici,
il Vangelo di questa VI domenica di Pasqua, si può
sintetizzare in una sola parola: AMORE!
Ma cos’è l’amore? L’amore è un lucchetto che unisce
una catena. Non a caso molti fidanzati fanno il gesto di chiudere una catena
con un lucchetto, quasi a sigillare il loro amore. Ma non solo questo. Anche l’essere
figlio è amore. Io uso sempre un’immagine bellissima per descrivere l’amore.
Noi tutti siamo figli. Il figlio non è altro che
l’amore tra un uomo e una donna che si fa carne. Quindi ognuno di noi è la
prova concreta che l’amore esiste e non è un futile sentimento, ma qualcosa di
profondo, che prende vita.
L’amore non è qualcosa che si vende e si compra, ma è
il frutto di un dono gratuito! Nessuno di noi è stato pagato per nascere,
nessuno ci ha chiesto il permesso di nascere. Tutto proviene da un atto
d’amore.
Domenica prossima è anche la festa della mamma. Essere
mamma, essere papà è davvero un grande dono di Dio. Essere genitori non si
improvvisa. È una responsabilità molto, ma molto seria ed importante.
L’Evangelista Giovanni ci dice che Dio è amore e in
Lui vive la pienezza dell’Amore.
Gesù insite su questa frase: «rimanete
nel mio amore» perché molto spesso ci lasciamo condizionare dalle situazioni e
dalle “chiacchiere” del mondo, dalle ideologie che illudono di portare la
felicità.
C’è una frase bellissima in un libro di Dino Negro che
dice: «io posso anche
rifiutare Dio nella mia vita, ma non posso impedire che lui smetta di amarmi». Ed è vero. Se
Dio è la pienezza dell’amore, Lui non smetterà mai di amarci.
Un’immagine molto bella che utilizzo,
quando parlo della Misericordia di Dio, quindi del Suo Amore sconfinato, è la
creazione di Adamo di Michelangelo. La posizione dei personaggi, ed in
particolare delle mani, ci fanno capire l’Amore di Dio per noi. Dio è proteso
verso Adamo, come se vorrebbe afferrarlo. L’indice è teso diritto come a dire:
«afferrami, non lasciarmi!». Mentre la posizione di Adamo è rilassata, la mano
blanda. Lui preferisce rimanere nel suo “io” e non afferrare Dio.
Ecco, nonostante il nostro
comportamento, Dio non si tira indietro, ci ama e ci amerà sempre, anche se noi
ci tiriamo indietro. La sofferenza di Dio è la stessa sofferenza che provano le
persone che, una volta dichiarato il proprio amore, vengono rifiutate. Noi a
differenza di Dio, ci vendichiamo, Lui continua ad amare! Ecco perché insiste
sull’amarci come ama Lui e non alla maniera nostra.
L’amore è vita, l’odio è morte! Noi
siamo stati generati da un atto d’amore e dobbiamo necessariamente vivere d’amore.
Chiediamo al Signore di farci
riscoprire la bellezza dell’amore, della felicità, perché un cuore che ama è
capace di far innamorare ed è capace di far sperimentare la bellezza della
Pasqua, perché più forte della morte è l’amore.
“Signore, aiutami a rimanere nel Tuo Amore. Certo, le vicende del mondo
spesso sono di ostacolo e mi fanno cadere, ma so che Tu, Signore, non mi
abbandonerai mai e starai sempre con me. Grazie perché ogni giorno mi ripeti
questa frase bellissima: «rimani nel mio amore». Amen!”
Buon
cammino!
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