venerdì 4 maggio 2018

VI DOMENICA DI PASQUA (Anno B)


VI DOMENICA DI PASQUA (Anno B)
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per gli amici».

Carissimi amici,
il Vangelo di questa VI domenica di Pasqua, si può sintetizzare in una sola parola: AMORE!
Ma cos’è l’amore? L’amore è un lucchetto che unisce una catena. Non a caso molti fidanzati fanno il gesto di chiudere una catena con un lucchetto, quasi a sigillare il loro amore. Ma non solo questo. Anche l’essere figlio è amore. Io uso sempre un’immagine bellissima per descrivere l’amore.
Noi tutti siamo figli. Il figlio non è altro che l’amore tra un uomo e una donna che si fa carne. Quindi ognuno di noi è la prova concreta che l’amore esiste e non è un futile sentimento, ma qualcosa di profondo, che prende vita.
L’amore non è qualcosa che si vende e si compra, ma è il frutto di un dono gratuito! Nessuno di noi è stato pagato per nascere, nessuno ci ha chiesto il permesso di nascere. Tutto proviene da un atto d’amore.

Domenica prossima è anche la festa della mamma. Essere mamma, essere papà è davvero un grande dono di Dio. Essere genitori non si improvvisa. È una responsabilità molto, ma molto seria ed importante.

L’Evangelista Giovanni ci dice che Dio è amore e in Lui vive la pienezza dell’Amore.
Gesù insite su questa frase: «rimanete nel mio amore» perché molto spesso ci lasciamo condizionare dalle situazioni e dalle “chiacchiere” del mondo, dalle ideologie che illudono di portare la felicità.

C’è una frase bellissima in un libro di Dino Negro che dice: «io posso anche rifiutare Dio nella mia vita, ma non posso impedire che lui smetta di amarmi». Ed è vero. Se Dio è la pienezza dell’amore, Lui non smetterà mai di amarci.
Un’immagine molto bella che utilizzo, quando parlo della Misericordia di Dio, quindi del Suo Amore sconfinato, è la creazione di Adamo di Michelangelo. La posizione dei personaggi, ed in particolare delle mani, ci fanno capire l’Amore di Dio per noi. Dio è proteso verso Adamo, come se vorrebbe afferrarlo. L’indice è teso diritto come a dire: «afferrami, non lasciarmi!». Mentre la posizione di Adamo è rilassata, la mano blanda. Lui preferisce rimanere nel suo “io” e non afferrare Dio.
Ecco, nonostante il nostro comportamento, Dio non si tira indietro, ci ama e ci amerà sempre, anche se noi ci tiriamo indietro. La sofferenza di Dio è la stessa sofferenza che provano le persone che, una volta dichiarato il proprio amore, vengono rifiutate. Noi a differenza di Dio, ci vendichiamo, Lui continua ad amare! Ecco perché insiste sull’amarci come ama Lui e non alla maniera nostra.

L’amore è vita, l’odio è morte! Noi siamo stati generati da un atto d’amore e dobbiamo necessariamente vivere d’amore.

Chiediamo al Signore di farci riscoprire la bellezza dell’amore, della felicità, perché un cuore che ama è capace di far innamorare ed è capace di far sperimentare la bellezza della Pasqua, perché più forte della morte è l’amore.

“Signore, aiutami a rimanere nel Tuo Amore. Certo, le vicende del mondo spesso sono di ostacolo e mi fanno cadere, ma so che Tu, Signore, non mi abbandonerai mai e starai sempre con me. Grazie perché ogni giorno mi ripeti questa frase bellissima: «rimani nel mio amore». Amen!”

Buon cammino!

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