sabato 21 marzo 2015

V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)

V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)
«Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».

Questa frase di Gesù non ha bisogno di spiegazioni. È chiaro il messaggio che esprime.
Come rendere viva questa frase di Gesù?
Un esempio chiarissimo è descritto nel video che vi propongo.

Proprio il personaggio del video, ha fatto diventare reale questa pagina del Vangelo nella mia vita e vi spiego perché…
La pagina del Vangelo di questa domenica, inizia con una curiosità: «vogliamo vedere Gesù». Una sera di fine Luglio nel 2009, mentre ero in giro, ho sentito alcuni ragazzi che stavano facendo un musical.
Spinto dalla curiosità, sono entrato e ho assistito da spettatore curioso allo spettacolo.
Quei ragazzi, con il canto e la danza, hanno raccontato una storia, la storia di un eroe, la loro storia.
Il tema centrale era una frase di Gesù: «non c’è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici».
Il racconto del grande gesto d’amore, attualizzato e reso vivo in quel momento, mi ha fatto capire come quell’eroe (che è nel video) era il seme e quei ragazzi sono la spiga. Una pagina di Vangelo che è diventata storia reale, in 3D.
Il grande miracolo, non è la morte, ma ciò che è venuto successivamente.
Da quella morte è nato un oratorio, un gruppo corale, un gruppo di animatori, una vocazione al sacerdozio.

Conosco persone che hanno subito gravi lutti, ma attraverso questi momenti dolorosi hanno incontrato il Volto di Dio.
L’evento che ha cambiato il mondo, non è solo la morte del seme (di Gesù), ma sopratutto la spiga (la Resurrezione) che lavorata, diventa nutrimento per ognuno di noi.
Infatti S.Paolo ci dice che se Cristo non è risorto dai morti, vana è la nostra fede.


“Signore, grazie per il Tuo grande gesto d’amore. Grazie per la testimonianza di tanti santi e tante persone che nel silenzio ogni giorno mettono un piccolo seme nel mio cuore. Allontana da me la superbia di voler essere al centro del mondo, di essere l’unico riferimento per gli altri. Fa di me uno strumento del Tuo amore e della Tua misericordia, non per mia gloria, ma a gloria del Tuo nome. Amen!”


sabato 14 marzo 2015

IV DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

IV DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)
«Dio ha tanto amato gli uomini da dare il Figlio unigenito»

Per 3 volte compare l’affermazione “chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
Gesù ci invita a credere in Lui, nel suo messaggio d’amore. Infatti, per questo Dio ha mandato il suo Figlio unigenito, Gesù non è venuto per morire, per essere ucciso, ma per riportarci all’amore del Padre. La sua morte violenta è scaturita dall’odio umano a questo amore gratuito.
La società del tempo di Gesù e quella attuale, non apprezza la gratuità.
Io in primis mi riconosco in questo tipo di mentalità, non riesco ad accettare la gratuità delle persone nei miei confronti. Sono ancora legato dalla legge del mercato: «tu dai a me e io do a te»
Invece Dio la pensa al contrario di ognuno di noi.
Immaginate che Dio ci dice: «Guarda, io ti amo così come sei, con i tuoi pregi e i tuoi difetti! Sono disposto a darti il mio unico Figlio! Eccolo è con te, fai amicizia con Lui, ascolta ciò che ha dirti. Lui ti ama!»

Nel testo c’è un particolare sconvolgente!
Nel v.16 leggiamo: “Dio infatti ha tanto amato (ηγαπησεν à agapao) il mondo
Nel v. 19 leggiamo: “la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato (ηγαπησαν à agapao) le tenebre.
Come Dio ama il mondo, così l’uomo ama le tenebre. È drammatico!
Basta guardare la realtà in cui viviamo: corruzione, violenza, omicidi, suicidi, litigi, egoismo, gelosia, invidia, ecc.
Ed ecco che capiamo la missione di Gesù! Gesù è venuto a ridare il vero significato all’amore.
Ma testimoniare questo amore gratuito, costa tanto! È un ossimoro, ma è la verità. La storia è maestra e ha sempre insegnato che chiunque ama come Dio, ha subito il martirio (non solo con la morte fisica).

Per una riflessione personale:
Nella mia vita cosa amo (agapao)?
Riconosco la gratuità degli altri e di Dio?

Anche questa settimana vi lascio con un video che ci aiuta ad apprezzare la gratuità delle persone e come, infondo, l’uomo non è nato per essere cattivo.
Piccoli gesti quotidiani che ci aiutano ad amare la luce e gli altri.
Dopo aver visto questo video, vi invito a leggere Mt25,40 così si capisce il senso profondo del video!


“Signore, insegnami ad amare come ami Tu. Allontana da me le tenebre del peccato e dell’errore. Aiutami a credere che Tu sei la luce che illumina la strada che conduce verso l’Amore eterno, verso il Paradiso. Amen!


sabato 7 marzo 2015

III DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)

III DOMENICA DI QUARESIMA (anno B)
“Molti, vedendo i segni che egli compiva, cedettero nel suo nome. Ma Gesù non si fidava di loro […] Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo”.

La parola di questa domenica è pungente.
Abbiamo un Gesù diffidente, o in termini positivi, un Gesù che guarda oltre il nostro apparire.
Una prima domanda che mi viene in mente è: “Che tipo di fede ho?”
Ci sono due modi di vivere la fede:
      1)      Una fede fondata sulla sabbia (miracolismo);
      2)      Una fede fondata sulla roccia (fedeltà anche senza miracoli).
Ovviamente il modo corretto di vivere la fede è il secondo, perché le basi della fede non possono essere i miracoli, le apparizioni, ecc. ma Gesù stesso con la sua Chiesa.
L’uomo di oggi, purtroppo, vive la sua vita basandosi solo sugli aspetti esteriori (miracoli, apparizioni, ecc.), dimenticando che Gesù si è incarnato, è morto ed è risorto per la nostra salvezza. Solo questa definizione dovrebbe bastare per dire: “Grazie Gesù!”

Vi racconto una brevissima storia che ci fa capire come la nostra fede è fondata sulla “sabbia”.
Una donna entra in Chiesa, si reca davanti la statua di S.Antonio da Padova e dice: “S.Antonio mio, fammi la grazia!”
Il parroco sente, si avvicina e le dice: “Signora, non è S.Antonio che fa le grazie, ma Gesù”.
La donna rispose: “Grazie padre!” e rivolgendosi di nuovo verso la statua del santo dice: “Gesù bambino, che stai in braccio a S.Antonio, digli di farmi la grazia!”

I santi sono coloro che chiedono a Gesù di aiutarci e non il contrario, come crede la signora della storia. Crediamo ai segni (miracoli, apparizioni, ecc.) ma non a chi li fa.
Oppure, come faceva il buon Totò (Antonio De Curtis).  Metteva “spalle al muro” la statuetta di S.Antonio (o S.Gennaro) ogni volta che qualcosa non andava bene.

Gesù ci ha lasciato un messaggio di grande speranza: “sarò con voi fino alla fine dei tempi”.
afFIDIAMOCI a Dio. Io posso testimoniare che se ti fidi totalmente di Dio (questo comporta anche fatica), Dio non tarderà ad aiutarti.

Vi lascio un video molto significativo che ci aiuta a comprendere la fedeltà di Dio nei nostri riguardi. Dio mantiene la sua Parola, anche quando non ci fidiamo di Lui.


“Signore, aiutami a fidarmi di Te in ogni circostanza. Perdona tutte quelle volte che non mi sono fidato di te e ho agito di testa mia. Amen!”