V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)
«Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore,
rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
Questa frase di Gesù non ha bisogno di spiegazioni. È
chiaro il messaggio che esprime.
Come rendere viva questa frase di Gesù?
Un esempio chiarissimo è descritto nel video che vi
propongo.
Proprio il personaggio del video, ha fatto diventare
reale questa pagina del Vangelo nella mia vita e vi spiego perché…
La pagina del Vangelo di questa domenica, inizia con
una curiosità: «vogliamo vedere Gesù». Una sera di fine Luglio nel 2009, mentre
ero in giro, ho sentito alcuni ragazzi che stavano facendo un musical.
Spinto dalla curiosità, sono entrato e ho assistito
da spettatore curioso allo spettacolo.
Quei ragazzi, con il canto e la danza, hanno
raccontato una storia, la storia di un eroe, la loro storia.
Il tema centrale era una frase di Gesù: «non c’è
amore più grande di questo, dare la vita per gli amici».
Il racconto del grande gesto d’amore, attualizzato e
reso vivo in quel momento, mi ha fatto capire come quell’eroe (che è nel video)
era il seme e quei ragazzi sono la spiga. Una pagina di Vangelo che è diventata
storia reale, in 3D.
Il grande miracolo, non è la morte, ma ciò che è
venuto successivamente.
Da quella morte è nato un oratorio, un gruppo
corale, un gruppo di animatori, una vocazione al sacerdozio.
Conosco persone che hanno subito gravi lutti, ma
attraverso questi momenti dolorosi hanno incontrato il Volto di Dio.
L’evento che ha cambiato il mondo, non è solo la
morte del seme (di Gesù), ma sopratutto la spiga (la Resurrezione) che lavorata,
diventa nutrimento per ognuno di noi.
Infatti S.Paolo ci dice che se Cristo non è risorto
dai morti, vana è la nostra fede.
“Signore, grazie per il Tuo grande gesto d’amore.
Grazie per la testimonianza di tanti santi e tante persone che nel silenzio
ogni giorno mettono un piccolo seme nel mio cuore. Allontana da me la superbia
di voler essere al centro del mondo, di essere l’unico riferimento per gli
altri. Fa di me uno strumento del Tuo amore e della Tua misericordia, non per
mia gloria, ma a gloria del Tuo nome. Amen!”