sabato 28 maggio 2022

VII DOMENICA DI PASQUA (Anno C)

VII DOMENICA DI PASQUA (Anno C)
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo."

Carissimi amici,
la liturgia odierna ci fa riflettere su una realtà che umanamente per noi è difficile da accettare: la morte!
Gesù, lascia definitivamente la terra. Non tornerà mai più se non nel giorno del giudizio, come lui stesso ha dichiarato e promesso.

Nelle ultime due settimane, abbiamo ascoltato le sue parole, che se da una parte erano cariche di tanta tristezza, dall'altra sono parole di grande speranza. La tristezza perché ha parlato della sua imminente "partenza" (la passione). La speranza perché ha promesso il dono dello Spirito Santo e che dal cielo Lui sarebbe stato sempre presente in tutti.

Se noi crediamo, se davvero abbiamo fede in Gesù, le (giuste) lacrime della morte, devono essere trasfigurate in lacrime di gioia, in lacrime di speranza.

In Paradiso non ci sono morti. In Paradiso ci sono i vivi e chiunque è li, ci sostiene e ci accompagna ogni giorno della nostra vita qui sulla terra.

E noi, ogni giorno, dobbiamo pregare per i nostri defunti, affinché resti vivo il loro ricordo anche nel nostro cuore.
La preghiera non aumenta la gloria di Dio, ma ci ottiene la grazia che ci salva.

È bello se le nostre ultime parole, prima di morire, siano queste: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo." Perché questa è la bellezza e la verità della nostra fede!

Buon cammino!

venerdì 13 maggio 2022

V DOMENICA DI PASQUA (Anno C)

V DOMENICA DI PASQUA (Anno C)
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Carissimi amici,
ci avviciniamo sempre più alla solennità dell’Ascensione del Signore, e lo capiamo dalle parole di Gesù, quando dice: «figlioli, ancora per poco sono con voi». Gesù, maestro e pastore, ci da le ultime indicazioni, prima di inviarci ad annunciare e vivere il suo amore.
Per capire questo momento, due sono le immagini che mi sono venute in mente: gli ultimi giorni di scuola, quando gli insegnati danno le ultime direttive prima delle vacanze; e i genitori che fanno le ultime raccomandazioni ai figli che sono in partenza con la famosa frase: «Mi raccomando!».

Il centro di tutto il discorso di Gesù, è l’Amore. Non un amore fatto di parole e buoni propositi, ma un Amore vero, concreto, pronto a tutto, anche a morire. E di esempi ne abbiamo tanti, di persone che hanno amato e che amano con tutta l loro vita.
Visitando le famiglie, vedo tante realtà belle di Amore vero. Dalla coppia di anziani che nella malattia si sostengono reciprocamente, a genitori che sacrificano le proprie necessità per sostenere il futuro dei figli.

Tutti noi siamo chiamati ad amare. Come? Con le cose più semplici e spontanee. È nella quotidianità che si vive l’Amore vero e profondo. È nello stare insieme, nel condividere le gioie e i dolori, fatiche e speranze, nel sostenersi reciprocamente. Questo è l’Amore che ci chiede Gesù: «Ogni volta che avete fatto una di queste cose ad uno dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

Chiediamo la grazia al Signore di vivere quest’Amore vicendevole, in modo da abbattere il muro di orgoglio che ci divide.

Buon cammino!