sabato 9 aprile 2016

III DOMENICA DI PASQUA (Anno C)

III DOMENICA DI PASQUA (Anno C)
«Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».

Per tre volte Gesù fa la stessa domanda a Pietro, ma la terza volta, Gesù cambia il verbo; dal «mi ami» passa al «mi vuoi bene». Perché?
Per capire questo cambio, penso ad un canto ispirato a S.Teresa di Lisieux quando dice: «di un Dio ho bisogno, che assunta la mia natura, si faccia mio fratello capace di soffrire!»
Gesù sa che quell'amore perfetto noi non possiamo darlo, e allora si “accontenta” dei nostri sforzi di volergli bene.

Il brano del Vangelo di questa domenica, spiega e rafforza il mistero della Divina Misericordia. Dio, non solo perdona considerando anche “il peggiore dei crimini come una goccia d’acqua in un braciere ardente” (S.Teresa di Lisieux), ma si avvicina a noi chiedendoci solo se gli vogliamo bene.
Ed è in questo «voler bene» che Gesù ci affida la sua Chiesa. La Chiesa non è fatta di perfetti, ma di perfettibili, cioè quelle persone capaci di dare ciò che è nelle loro potenzialità.

In questo tempo, Gesù ci dice di diventare piccoli, di non correre dietro false speranze.
Diventare piccoli non significa abbassare il “livello culturale” (perché per molti dire ACQUA al posto di H2O significa abbassare il livello culturale) ma significa crescere insieme.  Tra gli scritti di S.Ireneo di Lione c’è questa frase bellissima: «[Cristo] si è fatto ciò che noi siamo per farci ciò che Egli è».

Dio si è fatto “piccolo” e chiede anche a noi di essere piccoli e volerci bene gli uni gli altri, per arrivare al suo grande comandamento: “AMATEVI gli uni gli altri”.
Chi è sposato può insegnare che l’amore nasce da una grande amicizia, da un grande volersi bene.
Ecco! Iniziamo con il volerci bene, piccoli gesti semplici, ma significativi.

La gioia della Risurrezione e dell’infinita Misericordia di Dio, siano rampa di lancio per iniziare una nuova vita che avrà come meta l’eternità del cielo. Certo non sarà facile, ma se noi ci vogliamo bene, non saremo soli e nelle difficoltà ci sarà sempre qualcuno che ci dirà: “Eccomi, non temere! Io sarò con te!”

“Signore, ogni giorno ti tradisco! Ma ogni giorno Tu mi chiedi se ti voglio bene. Certo, Signore, che ti voglio bene. Mi hai dato la vita, mi hai messo accanto tante persone meravigliose, mi hai chiamato a realizzare un progetto con Te, come posso dirti che non ti voglio bene! Signore, aiutami a crescere nell'amore, affinché un giorno possa dire anch'io: TI AMO! Amen.”




domenica 3 aprile 2016

II DOMENICA DI PASQUA "Domenica della Misericordia" (Anno C)

II DOMENICA DI PASQUA "Domenica della Misericordia" (Anno C)
«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!».

Dell'esperienza incredula di Tommaso,  noi molto spesso ne facciano uno stile di vita: «se non vedo, non credo!».
Ma perché si arriva a questo punto? Perché viene a mancare la fiducia?
Perché il dramma della Croce, del tradimento di Giuda, del rinnegamento di Pietro sono stati eventi così dolorosi da chiudere il cuore del povero Tommaso.
Quante volte nella vita ci capitano delle situazioni spiacevoli come il tradimento di un amico, di un famigliare, del proprio coniuge, ecc. Quale è la nostra reazione? «Non mi fido più di te!».

Ma Gesù va oltre! Gesù dice a Tommaso di toccare le sua stigmate, di mettere la mano nel costato, come se Gesù volesse dire: «vieni, metti la tua mano nel costato e prendi il mio cuore». Ancora una volta Gesù ci dona tutto il suo Amore, il suo cuore, la sua Misericordia, la sua vita.

Non è facile perdonare! La Misericordia, come la Risurrezione, è un'esperienza personale, che non può avere le stesse caratteristiche per tutti allo stesso modo, ma Gesù ci dice come fare!.

Per iniziare a vivere la Misericordia, bisogna mettere la fiducia al primo posto!
Dio si fida sempre di noi, sa che a volte cadiamo, ma lui rimane sempre con le braccia allargate e ci aspetta per abbracciarci. È una scena tenerissima!
Come un bimbo che muove i primi passi verso la mamma e il papà, e che lo attendono pieni di gioia ed emozione.

Mi piace immaginare Dio che dice a me e a ciascuno di noi:" Dai! Vieni! Io sono qui, muovi i tuoi passi verso di me. Non temere! Vieni avanti! Non conto i tuoi fallimenti, ma la tua voglia di raggiungermi."

"Signore, grazie per la tua infinita Misericordia. Grazie perché ti fidi di me, nonostante i miei limiti. Grazie perché con Te mi sento al sicuro.
Signore, aiutami a fidarmi dei miei fratelli. Aiutami a non sbagliare contro i miei fratelli. Aiutami a perdonare chi mi fa un torto!
Signore, abbi Misericordia di me e del mondo intero. Amen!"