XXVI DOMENICA T.O. (Anno B)
«Chi scandalizzerà uno solo di
questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al
collo una macina da mulino e gettato nel mare»
È una frase molto dura di Gesù, ma
cosa vuole dire?
Il bene lo devono fare tutti, ma ad
una condizione: Non scandalizzare i
piccoli credenti.
C’è un famoso detto che dice: “Fai quello che il prete dice, non fare
quello che il prete fa”. È una frase molto dura, ma vera! Questo succede
quando la teoria non viene messa in pratica. Questo avviene in tutte le realtà:
dal prete al padre di famiglia, dal politico al lavoratore, dal giovane al
vecchio, ecc.
Poi Gesù parla di tre parti del
corpo: le mani, i piedi e gli occhi.
È molto interessante perché la
carità esige mani che accolgono, piedi che accompagnano e occhi che vedono.
Le mani che giudicano, che
picchiano, i piedi che calpestano la dignità e occhi chiusi davanti alla realtà,
sono di scandalo e queste parti del
corpo vanno tagliate per evitare di scandalizzare e bruciare nella Geèna.
Cosa
fare?
Imparare ad avere sempre le mani
tese verso l’altro, anche se non possiamo dare nulla, una stretta di mano non
va negata a nessuno;
Imparare a fare qualche passo
insieme con l’altro e scambiarsi un breve saluto;
Imparare a guardare il volto degli
altri e la realtà che ci circonda.
Dalla frase dura e violenta di Gesù,
siamo arrivati a capire che il bene lo si fa con questi piccoli gesti, che sono
mani che incontrano, piedi che camminano e occhi che vedono. Il contrario porta
allo scandalo! Sta a noi decidere come utilizzare il nostro corpo!
“Signore,
molte volte ho dato scandalo! Molte volte ho tenuto le mani in tasca, molte
volte ho puntato il dito per giudicare. Spesso ho preferito camminare da solo e
spesso ho girato la faccia davanti alla realtà sofferente! Agli occhi del mondo
sembrano peccati veniali, ma molto spesso ne sento il senso di colpa, il peso
di aver giudicato, di essere stato da solo, di essere stato indifferente alle
necessità. Mi affido alla tua infinita misericordia! Si, oh Signore, ho
sbagliato, forse capiterà di nuovo ma so che Tu non guardi ai miei errori, ma
valuti la forza e il coraggio che utilizzo per rialzarmi dalla caduta. Donami
mani che incontrano, piedi che camminano e occhi che vedono. Tutto questo non
per mettere in mostra il mio IO, ma per testimoniare che il cristianesimo è soprattutto
questo: l’incontro con l’altro. Amen!”